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Torino, mattinata di mobilitazione contro sfratti e decreto Lupi

Intorno alle 10, quindi, una delegazione è salita negli uffici del Comune, mentre nella piazza antistante al palazzo prendeva vita un presidio per fare pressioni sulla giunta affinché non continuasse a ignorare le richieste di chi lotta per la casa.

Molto chiare le rivendicazioni che sono state portate alla giunta e in particolare al vice-sindaco e assessore alle politiche sociali, Elide Tisi: una moratoria immediata degli sfratti e la sospensione dell’infame articolo 610 col quale vengono eseguiti sfratti a sorpresa, apertura di un tavolo politico sull’emergenza abitativa, censimento attuale delle case vuote di proprietà dell’ATC, requisizione degli immobili sfitti e abolizione dell’articolo 5 del decreto Lupi sulla casa. 

Durante il presidio abbiamo raccolto la testimonianza di Antonio, a rischio sfratto e senza lavoro:

Nel corso dell’incontro, gli assessori presenti hanno balbettato il solito rimpallo di responsabilità sugli altri enti locali (Regione e Prefettura in particolare), senza prendersi nessun impegno concreto per risolvere l’emergenza abitativa (pur riconoscendo apertamente la fattibilità di molte delle richieste avanzate questa mattina!) e mostrando una buona dose di arroganza verso la delegazione presente (nel bel mezzo dell’incontro il vicesindaco si è infatti alzato lasciando il tavolo come se nulla fosse). Insomma, ancora una volta orecchie da mercanti, perlomeno finché c’è da tutelare la propaganda per le elezioni…

Non più disposti ad aspettare e a ricevere solo false promesse, alla conclusione del tavolo il presidio si è trasformato in un corteo che si è diretto sotto la Prefettura, che nonostante le richieste fatte questa mattina ha disertato l’incontro, per gridare le proprie ragioni. Qui i manifestanti hanno preteso un incontro con il Prefetto Paola Basilone ma, dopo quasi un’ora di attesa, si sono sentiti rispondere che all’interno del palazzo “non c’era nessuno con cui parlare” (!) e che il Prefetto era impegnato dietro questioni più importanti…

Insomma, palazzi del potere deserti e una classe politica che si conferma sorda, arrogante e immobile di fronte alla richiesta di far fronte all’emergenza abitativa e ai problemi reali di una città sempre più impoverita…il presidio si è comunque sciolto con la promessa di continuare a mobilitarsi nei prossimi giorni e soprattutto:

#civediamolundici!

 

Il video del corteo verso la Prefettura:

 

Leggi il comunicato degli sportelli per il diritto all’abiatere

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