InfoAut
Immagine di copertina per il post

Aggressione del Marocco al Sahara Occidentale

||||

In seguito ad un’operazione militare lanciata dal Marocco in Sahara Occidentale, il Fronte Polisario ha dichiarato la guerra e la ripresa della lotta per la propria autodeterminazione.

Lo scorso 13 novembre ha avuto inizio una nuova fase del conflitto che oppone il Marocco alla Repubblica Araba Sahrawi Democratica (RASD), 29 anni dopo il cessate il fuoco raggiunto tra le parti in conflitto. Il Fronte Polisario (Frente Popular de Liberación de Saguía el Hamra y Río de Oro) ha infatti dichiarato guerra al Marocco in risposta ad un’incursione dell’esercito marocchino che ha attaccato i manifestanti civili sahrawi a Guerguerat.

L’agenzia di stampa marocchina MAP ha a sua volta confermato che il Marocco ha inviato un’offensiva militare nell’area di Guerguerat per porre fine alla manifestazione dei civili sahrawi che dallo scorso 21 ottobre hanno bloccato pacificamente il valico di frontiera. Il Fronte Polisario accusa invece il Marocco di averflagrantemente violato il cessate il fuoco entrando nel territorio sahrawi e attaccando i civili.

In seguito a questi avvenimenti, la segreteria nazionale del Fronte Polisario ha tenuto una riunione di emergenza, nella quale è stato dichiarato che “l’esercito marocchino ha rotto il cessate il fuoco a Guerguerat” ed ha dichiarato guerra al Marocco: Il Fronte risponderà in un modo adeguato e conforme a quanto precedentemente promesso, si legge nel documento ufficiale. I leader sahrawi hanno poi annunciato alla popolazione cheè iniziata la grande battaglia e con essa la Grande Guerra per la liberazione di tutto il popolo. Il Fronte Polisario ha chiamato tutto il popolo a prepararsi per rispondere alla brutale aggressione e per la nuova e decisiva tappa nella lotta per la libertà, la dignità e la sovranità.

Il presidente della Repubblica Sahrawi e segretario generale del Fronte Polisario, Brahim Ghali, ha inviato nella stessa giornata una lettera al segretario generale delle Nazioni Unite, il portoghese António Guterres, e alla presidente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, Inga Ronda King (rappresentante di Saint Vincent e Grenadine), denunciando l’aggressione marocchina: È con grande urgenza e preoccupazione che le scrivo per informarla che le forze militari marocchine hanno lanciato un brutale attacco contro civili sahrawi disarmati che hanno manifestato pacificamente a Guerguerat, nel sud-ovest del Sahara occidentale, si legge nella lettera.

Il segretario generale del Fronte Polisario ha poi denunciato che l’operazione delle forze marocchine contro i civili saharawi è un atto di aggressione e una flagrante violazione del cessate il fuoco che le Nazioni Unite e il Consiglio di sicurezza devono condannare“. “Di fronte a questo atto di aggressione, le forze militari del Fronte Polisario sono state costrette a confrontarsi con le forze marocchine in legittima difesa e protezione della popolazione civile. Riteniamo (…) lo Stato occupante marocchino responsabile delle conseguenze della sua operazione militare, ha aggiunto. Avviando questa operazione militare (…) lo Stato marocchino occupante ha seriamente minato non solo il cessate il fuoco e i relativi accordi militari, ma anche ogni possibilità di raggiungere una soluzione pacifica e duratura, ha concluso Ghali.

In effetti, secondo l’Accordo Militare Numero 1, firmato dall’ONU separatamente con il Marocco e il Fronte Polisario, nella striscia di Guerguerat, al confine tra i territori controllati dalle due parti, non può esserci la presenza di uomini armati né del Marocco né del Polisario. L’operazione lanciata dalle forze militari marocchine, dunque, rappresenterebbe una flagrante violazione di tale accordo. Il cessate il fuoco, firmato tra marocchini e sahrawi sotto gli auspici delle Nazioni Unite nel 1991, appartiene al passato, ha affermato al riguardo Ould Salek, ministro degli affari esteri sahrawi. Il Fronte Polisario ritiene infatti che l’attacco sferrato venerdì dal Marocco rappresenti la rottura di tale accordo.

In risposta, il portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite, il francese Stéphane Dujarric, ha espresso la preoccupazione dell’ONU per i recenti eventi nel Sahara occidentale, ed ha trasmesso alle parti coinvolte nel conflitto l’esortazione del segretario generale delle Nazioni Unite a fornire piena libertà di movimento alla missione ONU in quel territorio per adempiere al proprio mandato.

Sulla vicenda è intervenuto anche il governo dell’Algeria, che storicamente sostiene le rivendicazioni del popolo Sahrawi contro il Marocco. Attraverso un comunicato del Ministero degli Affari Esteri, il Paese limitrofo si è fortemente rammaricato per le gravi violazioni perpetrate da Rabat. Il governo algerino ha chiesto l’immediata cessazione di queste operazioni militari, le cui conseguenze probabilmente influenzeranno la stabilità in tutta la regione. Preoccupazione è stata espressa anche da parte del governo della Mauritania.

Nella giornata di sabato 14 novembre, fonti provenienti dal Fronte Polisario hanno affermato che gli scontri stavano ancora avendo luogo. Le forze armate del Fronte hanno infatti rivelato che gli attacchi contro le postazioni dell’esercito marocchino sono iniziati venerdì sera e sono proseguiti fino alle prime ore di questo sabato. I sahrawi hanno affermato di aver dato vita a varie incursioni nel muro di difesa marocchino e a bombardamenti di artiglieria nella regione occupata di Auserd e Mahbes. Secondo il Ministero della Difesa della RASD, le forze sahrawi hanno effettuatomassicci attacchi” lungo il muro di difesa marocchino nelle aree di Mahbes, Hauza, Auserd e Farsia, provocando “danni umani e materiali al nemico.

CLICCA QUI PER LA PAGINA FACEBOOK

Giulio Chinappi – World Politics Blog

Da Ancora fischia il vento

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

guerramaroccoSAHARA OCCIDENTALE

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi e appalti: l’Italia mantiene aperto il canale con l’industria militare israeliana

Nonostante la campagna di sterminio contro la popolazione palestinese della Striscia di Gaza, Arma dei Carabinieri e Polizia di Stato continuano ad equipaggiare i propri reparti di pronto intervento rifornendosi presso le più importanti aziende israeliane.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bambini sfruttati e affumicati nei campi della California

Molto lontano dai campi di Entre Ríos o Santa Fe, i bambini contadini della California lavorano dagli 11 ai 12 anni, sfruttati, mal pagati, in terreni affumicati con pesticidi e con il terrore di essere deportati insieme alle loro famiglie di migranti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina, i coloni attaccano volontari internazionali: feriti tre italiani

Un nuovo attacco dei coloni israeliani ha colpito la comunità di Ein al-Duyuk, vicino a Gerico, nella Cisgiordania occupata.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Drone assassino israeliano massacra due fratellini palestinesi

Fadi Tamer Abu Assi e Juma Tamer Abu Assi, bambini palestinesi di 10 e 12 anni, sono stati ammazzati da un drone israeliano a est di Khan Yunis (sud della Striscia) mentre raccoglievano legna per il padre ferito.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Membro della Knesset: Israele sta “importando la guerra di sterminio” da Gaza alla Cisgiordania

Un membro israeliano della Knesset (Parlamento) ha affermato che Tel Aviv sta “importando” la sua “guerra di sterminio” dalla Striscia di Gaza alla Cisgiordania occupata.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

CONTRO I SIGNORI DELLA GUERRA E PADRONI DELLA CITTÀ, BLOCCHIAMO TUTTO!

Oggi, nell’ambito dello sciopero generale indetto dal sindacalismo di base, come realtà autorganizzate del movimento milanese abbiamo deciso di bloccare l’ingresso principale della sede dirigenziale di ENI S. p. a. di San Donato.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Linee gialle e zone verdi: la divisione di fatto di Gaza

Crescono i timori che il nuovo mosaico di zone diverse di Gaza, separate da una Linea Gialla, possa consolidarsi in una partizione permanente del territorio.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Germania è in crisi e vaga nella nebbia

Le ultime notizie dal paese teutonico indicano che la sua crisi economica non si arresta ed entra ormai nel suo quarto anno.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bombardamenti israeliani contro il Libano: 5 morti, tra cui l’Alto comandante di Hezbollah, Haytham Ali Tabatabaei

Beirut-InfoPal. Il ministero della Salute Pubblica libanese ha diffuso il bilancio ufficiale dell’attacco israeliano senza precedenti contro un’area residenziale alla periferia sud di Beirut, domenica 23 novembre: cinque morti e 28 feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Verso il 28 novembre: i comitati sardi chiamano alla mobilitazione

Diffondiamo l’appello uscito dalla rete Pratobello24 che invita tutti i comitati che lottano contro la speculazione energetica a unirsi allo sciopero e alla mobilitazione del 28 novembre.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Sciopero generale e cortei nazionali: di nuovo decine di migliaia in piazza in tutta Italia

La due giorni di mobilitazioni del 28-29 novembre contro la finanziaria di guerra ed il genocidio del popolo palestinese ha nuovamente portato in piazza decine di migliaia di persone da nord a sud.

Immagine di copertina per il post
Culture

Un’Anabasi post-sovietica. Storia del Gruppo Wagner

Gli uomini in mimetica camminano soli o a coppie dentro fitti banchi di nebbia, a malapena si intravedono i campi desolati attorno alla lingua di cemento.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Transizioni armate: riflessioni sul rapporto tra guerra, riarmo, natura e territori

Il tema della transizione energetica ed ecologica si lega a doppio filo con la corsa al riarmo e la riconversione al contrario

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Leva-tevi

Germania, Francia ed Italia stanno reintroducendo la leva militare, ad oggi su base volontaria, domani chissà.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Giornata contro la violenza sulle donne: “boicottiamo guerra e patriarcato”. La diretta dalle manifestazioni

Oggi è la Giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere. Una giornata che non ha visto grandi miglioramenti, a 26 anni dalla sua proclamazione, nel 1999, da parte dell’Onu.