InfoAut
Immagine di copertina per il post

Altri sguardi: USA, il contributo di un lettore

||||

Riceviamo e pubblichiamo…

Quanto sta accadendo negli USA mette a nudo la vera crisi dei tempi attuali, il punto di caduta dove rischiano di andare a risolversi tanto la crisi economica quanto quella pandemica: il rischio di uno Stato autoritario. Lo stravolgimento di quella cornice democratico-rappresentativa che, con tutti i suoi limiti e difetti, ha costituito il nostro contesto complessivo dal secondo dopoguerra ad oggi. Quella cornice che ha rappresentato tanto il rilancio del capitale a livello globale quanto un habitat importante per le lotte contro di esso. La maggior parte di noi, che facciamo militanza politica di base, ci è nata ed evidentemente c’è una grande fatica a riconoscere le doglie di questi tempi e soprattutto ad adattare le proprie analisi e la propria prassi. Eppure in Italia abbiamo rischiato un picco di questo processo durante il Governo giallo-verde, scongiurato dall’inciampo di Salvini che, proprio alla vigilia dell’arrivo in Italia del Covid-19, ha inconsapevolmente buttato a mare l’occasione di gestire un periodo in cui leggi speciali si sono rese necessarie. Ma non si è imparato molto. I vertici nazionali del PD sembrano avere la consapevolezza del rischio, ma l’analisi che se ne fa ormai ha lasciato alle spalle quella timida autocritica fatta all’inizio dell’esperienza governativa, necessaria invece in dosi massicce per prendere le contromisure indispensabili soprattutto nel campo del lavoro, della povertà e delle diseguaglianze: il nocciolo duro delle opportunità di un regime in questo Paese. Poi, le catene decisionali del PD sono ancora zeppe di individui di una mediocrità assoluta, che non se ne fregano assolutamente nulla del rischio di un regime, né lo capiscono, ma sono troppo occupati a custodirsi il proprio potentato locale. E soprattutto, non sembra esserci la consapevolezza diffusa che il rischio autoritario non nasce dalla rappresentanza di persone come Salvini e Meloni, ma nello stesso corpo sociale, e che dunque la battaglia si consuma, ci piaccia o meno, innanzitutto nella società. Anche quelli “più a sinistra” del PD credono ancora che la sinistra sia un’alchimia: far trovare la persona giusta al momento giusto, che possa provare a prendere le decisioni giuste che la situazione ci consente. Senza il coinvolgimento SERIO di attori sociali, e soprattutto di quanti sono capaci di pratiche antiautoritarie e inclusive; senza autocritica profonda delle proprie responsabilità dello sfacelo che ha reso fertile il terreno alla destra, questo Governo continuerà a non esser più di un conto alla rovescia. La consapevolezza del rischio di regime diventa solo un’aggravante di colpevolezza. Le realtà dei movimenti di base, invece, sono purtroppo perse, chiuse in un angolo anche dal proprio orgoglio di sconfitti, quali siamo attualmente. Sognando sempre di vivere la situazione in cui le masse cerchino punti di riferimento più radicali, anche qua la profonda messa in discussione è merce rara. Si fa ancora fatica ad inquadrare la differenza del contesto nuovo che avanza, e a prendere le adeguate contromisure. Si urla ancora che il PD e Salvini siano la stessa cosa. Nell’ora più difficile, si rinuncia ancora a costruire vertenze reali che strappino risultati, aprano contraddizioni, INSEGNINO ai soggetti reali che con la lotta le cose possono cambiare. Le lotte che si costruiscono spesso hanno più la finalità di dimostrare come non si possano vincere finché governa questo o quello. Si commette l’errore da cui ci sentiamo immuni: quello dell’idealismo, del credere che le persone possano convincersi sulla base della giustezza di un discorso o di una proposta. Sono tre anni che segnaliamo a chi ci sta intorno la necessità di una riflessione sul rischio dell’autoritarismo. Qualunque sarà la forma di smobilitazione di questo grottesco assalto al Congresso, non possiamo più farne a meno.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

CAPITOL HILLtrump

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Grecia: i portuali bloccano un container di munizioni per Israele

Decine di membri del sindacato greco dei lavoratori portuali PAME (Front Militant de Tous les Travailleurs) hanno bloccato il carico di un container di munizioni destinato a Israele per protestare contro la guerra a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vice-capo di Hezbollah afferma che esiste ora una “nuova equazione” nella lotta contro Israele

In un recente discorso televisivo, il vicesegretario generale di Hezbollah, Naim Qassem, ha dichiarato che il gruppo di resistenza libanese si è completamente ripreso dai recenti colpi e sta operando sotto una “nuova equazione” volta a intensificare i suoi attacchi contro lo Stato di occupazione israeliano.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Attivisti ebrei contro il genocidio bloccano la borsa di New York

Lunedì 14 ottobre, un gruppo di attivisti del collettivo “Jewish Voices for Peace” ha preso d’assalto la Borsa di New York per chiedere la fine dei crimini commessi da Israele e il blocco delle forniture di armi allo Stato coloniale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele spara sulle truppe Unifil: il cortocircuito colonialista

Dopo un anno di guerra genocida a Gaza i politici italiani hanno iniziato a pronunciare le parole “crimine di guerra”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La salute negata dell3 prigionier3 politich3 curd3 in Turchia

Lo scorso fine settimana abbiamo partecipato alla conferenza “Le condizioni di salute nelle carceri turche” organizzata dal Congresso Democratico dei Popoli (HDK), accogliendo con calore e gioia il loro invito ad Istanbul, insieme ad altre realtà sociosanitarie autonome provenienti dall’Europa, per lo più da Germania e Grecia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Oltre la repressione: più di 15mila in piazza per la Palestina

Comunicato sulla piazza nazionale del 5 ottobre a Roma di Giovani Palestinesi d’Italia – GPI e Unione Democratica Arabo Palestinese – UDAP.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La privatizzazione dello stato

Il “monopolio della violenza legittima” è per Max Weber la sintesi dello Stato moderno, una definizione accettata e poco contestata. Credo che non sia più così da quando lo stato è stato privatizzato dal grande capitale. Un buon esempio è la proliferazione di forze di polizia private in tutto il mondo, che non sono regolamentate […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: in diecimila rompono gli argini per la Palestina

Più di diecimila persone ieri hanno raggiunto la Capitale per manifestare il fermo sostegno alla Palestina e al Libano sotto attacco da parte di Israele nella complicità internazionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

5 Ottobre: GPI e UDAP confermano la manifestazione nazionale per la Palestina e il Libano

Manifestazione nazionale per la Palestina e il Libano lanciata da Giovani Palestinesi d’Italia e Unione Democratica Arabo-Palestinese per sabato 5 ottobre 2024 a Roma (ore 14, piazzale Ostiense – metro Piramide).

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: Israele ha dato l’ok all’invasione di terra. L’Iran replica con circa 200 missili

Alle ore 18.30 (in Italia) circa 200 missili scagliati dai “Guardiani della Rivoluzione”, i Pasdaran, sono partiti dall’Iran alla volta di Israele e delle basi militari nei Territori Occupati Palestinesi.

Immagine di copertina per il post
Culture

Hillbilly highway

J.D. Vance, Elegia americana, Garzanti, Milano 2024 (prima edizione italiana 2017). di Sandro Moiso, da Carmilla «Nonna, Dio ci ama?» Lei ha abbassato la testa, mi ha abbracciato e si è messa a piangere. (J.D. Vance – Elegia americana) Qualsiasi cosa si pensi del candidato vicepresidente repubblicano, è cosa certa che il suo testo qui recensito non potrebbe […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Spettri di Working Class, il classico strumento repubblicano per vincere le presidenziali

Paul Samuelson, per quanto sia stato un genio della astrazione economica e della regolazione dei mercati, ci ha lasciato modelli matematici di efficienza delle transazioni di borsa che, nella realtà, si sono paradossalmente rivelati soprattutto strumenti ideologici. 

Immagine di copertina per il post
Editoriali

American way of death

Pochi giorni dopo la sparatoria di Butler che ha causato una ferita all’orecchio di Trump, un morto, due feriti e uno scossone nell’andamento della campagna elettorale più folkloristica di sempre, Trump torna alla carica alla vigilia della convention repubblicana di Milwaukee che lo incoronerà ufficialmente candidato, dicendo “Non mi arrenderò mai, vi amo tutti”. Il […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

USA: un disastro per Biden il confronto televisivo con Trump. Potrebbe ritirarsi? Intervista a Martino Mazzonis

Non sembrano esserci dubbi sul fatto che questo confronto sia stato un disastro per Joe Biden

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’Europa morirà americana?*

Qual è oggi lo stato dei rapporti transatlantici nel quadro del conflitto ucraino e sullo sfondo del montante scontro Usa/Cina?

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Una luce di speranza

La grande rivolta giovanile nelle università degli Stati Uniti non smette di crescere e mostra una meraviglia di organizzazione e l’incredibile diversità di coloro che vogliono fermare il genocidio a Gaza, arrivando a contagiare anche l’Europa.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Le elezioni USA: non solo uno scontro tra un “rimbambito” e un “delinquente”

Dopo il Super Tuesday del 5 marzo, la partita delle primarie presidenziali negli Stati Uniti si è chiusa con lo scontato risultato della vittoria di Biden da un lato e di Trump dall’altro, che quest’estate verranno incoronati quali candidati per la corsa del novembre 2024 nelle Conventions dei rispettivi partiti.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Guerre, decoupling ed elezioni negli USA. Intervista a Raffaele Sciortino

Le prospettive del conflitto sociale saranno sempre più direttamente intrecciate con le vicende geopolitiche mondiali, con l’evoluzione delle istanze che provengono da “fuori” e dunque anche con la tendenza alla guerra scaturente dall’interno delle nostre società

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Biden e le tensioni con il Texas

In queste ultime settimane, negli Stati Uniti la tensione intorno alla questione migranti e’ tornata alle stelle.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Costante trumpista: la guerra civile latente negli Stati Uniti

In molti avevano creduto che dopo i fatti di Capitol Hill il trumpismo come fenomeno politico sarebbe stato archiviato, presentandosi al limite nelle forme di un estremismo suprematista tanto più radicale quanto residuale.