Argentina, 4 lavoratori condannati all’ergastolo
“C’è stato solo un testimone di nome Rosales che ha detto che la sua dichiarazione che incriminava uno dei condannati era stata resa sotto intimidazioni illegali –dice a plazademayo.com la dottoressa Claudia Ferrero, membro dell’Associazione dei Professionisti in Lotta e avvocata dei condannati–. Non c’è stata nessuna prova. Questo giudizio è del tutto irregolare. È un chiaro gesto della corporazione dei giudici per calmare gli animi della polizia di Santa Cruz, è un’offerta alla polizia. Faremo appello alla sentenza per tutti i vizi che annullano il processo”.
Plazademayo.com ha chiesto all’avvocata se poteva passare il telefono ad uno dei condannati, ma quando uno dei lavoratori petroliferi ha preso il cellulare è scoppiato in pianto senza poter parlare. “È sotto shock, è spezzato”, ha detto la Ferrero riguardo l’operaio che aveva appena finito di essere condannato all’ergastolo. Dopo questo assedio ha potuto parlare con Ramón Inocencio Cortés.
“Ci hanno dato la catena perpetua –ha detto Cortés, la cui vita trascorrerà in un carcere penale a seguito della decisione della giustizia santacrucegna–. Siamo innocenti. È una vergogna. Come fa la presidente a riempirsi la bocca di diritti umani, quando nella sua provincia vengono condannati dei lavoratori per un intrigo politico? Vogliono che stiamo in carcere affinché nessuno si azzardi più a lottare per i propri diritti. Chiediamo alla Centrale dei Lavoratori Argentini (CTA), al Fronte di Sinistra, a tutte le organizzazioni di uscire a chiedere uno sciopero nazionale. Ci rimangono pochi giorni di libertà e ci rinchiuderanno senza nessuna insignificante prova”.
Inoltre, il lavoratore petrolifero Darío Cuatrihuala è stato condannato a cinque anni di prigione per lesioni aggravate e i fratelli Pablo e Carlos Mansilla sono stati condannati a 5 anni per violenza aggravata.
In questo processo giudiziario non è stata chiarita la morte del poliziotto Sayago. Al contrario, sono condannati alla prigione dei lavoratori per aver fatto nel nord della provincia di Santa Cruz, quando era governata dalla Casa Rosada dai Kirchner, un grande sciopero contro la tassa sul salario e la terziarizzazione. Nella Patagonia argentina si sta finendo di vivere un oscuro giorno per la giustizia.
12 dicembre 2013
Agencia Rodolfo Walsh
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