InfoAut
Immagine di copertina per il post

Attacchi aerei della Turchia in Rojava e a Shengal

Riportiamo il racconto di alcuni combattenti internazionali Ypg:

“Sono le 2 in punto qui a karacok. Si sente la prima esplosione, ci svegliamo, subito non capiamo cosa stia succedendo. Qualche minuto dopo cade la seconda bomba, sempre a Karacok, ad essere colpita é la base centrale delle ypg. Dopo pochi minuti il quadro della situazione e più chiaro, ci stanno attaccando dal cielo, usciamo tutti dalla base e ci sparpagliamo, gli aerei non cessano di sorvolare la zona e continuano a bombardare Karacok, e anche la zona di Shengal, che si trova a pochi chilometri. Una notte senza luna, col cielo pieno di stelle, viene illuminata dalle bombe turche, suoni di aerei si sentono per ore, in cielo sono visibili solo i droni, usati per spiarci e monitorarci. Dopo 3 ore e 26 bombe sganciate solo a Karacok e altre a Shengal, i bombardamenti sembrano cessare. La nostra base non viene colpita ma le altre a poche centinaia da noi purtroppo non hanno avuto la stessa fortuna. Arrivano le prime notizie dei danni causati dai bombardamenti e purtroppo dei compagni caduti. Sorpresi, arrabbiati di ciò che è successo stanotte, un attacco al cuore della confederazione democratica del nord della Siria, conosciuta come Rojava, una dichiarazione di guerra contro la Rivoluzione dei popoli confederati della Siria del nord ma anche contro l’autogoverno di Shengal. A Karacok i dati ufficiali diffusi dallo ypg, parlano di 18 combattenti morti sotto i bombardamenti, a shengal invece le uniche notizie diffuse parlano di morti e feriti tra le ybs e i civili. Molti compagni non ci sono più o sono rimasti feriti. Dopo qualche ora veniamo a conoscenza che oltre le postazioni militari dello ypg e delle ybs sono state bombardate due radio, una a Karacok e l’altra a Shengal, colpito pure il media center di Derik. Aerei per tutta la notte e il giorno sorvolano quamishlo, magari cercando di intimorire la popolazione, ma questo non succede. Al mattino migliaia di persone scendono in strada e raggiungono le postazioni e i luoghi bombardati, la solidarietà e molta e tutti manifestano la propria rabbia e la propria contrarietà a questo vile attacco. Adesso il futuro é imprevedibile, non ci sentiamo di fare analisi o previsioni. Una cosa é certa, potete uccidere, bombardare, ferirci ma non sarete mai capaci di uccidere la nostra idea e i nostri valori. Porteremo sempre avanti le idee e i valori per cui i nostri compagni sono caduti stanotte.                                  

        Sheid Namirin, Serkeftin.           Alcuni combattenti internazionali dello ypg.”

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Comunicato delle realtà palestinesi italiane

Roma, 4 ottobre 2025, un milione in piazza per la Palestina libera e la sua Resistenza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Hamas accetta parte dell’accordo. Trump chiede a Israele il cessate il fuoco

Hamas ha risposto al piano del presidente Usa Donald Trump sul futuro di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: 473 i componenti della Global Sumud Flotilla rapiti. Continua il viaggio della Thousand Madleens to Gaza

Sono 473 i componenti degli equipaggi della Global Sumud Flotilla rapiti in acque internazionali dalle forze occupanti dell’esercito israeliano dopo l’assalto alle imbarcazioni iniziato la sera di mercoledì 1 ottobre 2025 a meno di 70 miglia da Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Feroce repressione sui pensionati davanti al Congresso ha fatto 20 feriti

I manifestanti stavano sul marciapiede quando le forze di sicurezza federali sono passate all’attacco. Denunciano l’uso di un nuovo gas irritante, più potente di quelli precedenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccando tutto – E’ sciopero generale

Oltre 100 manifestazioni in tutta Italia. Nonostante le intimidazioni del governo le piazze si sono riempite ovunque. Superati ampiamente i numeri del 22 ottobre in molte città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giorni di protesta in Marocco

Dal 25 settembre sono in corso una serie di mobilitazioni nelle città più grandi del Marocco, da Tangeri fino ad Agadir.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccata la Global Sumud Flottila: aggiornamenti dalle piazze di tutta Italia

Dalle 20.30 di ieri sera circa è iniziato l’abbordaggio da parte delle navi militari dell’IDF nei confronti delle imbarcazioni della Global Sumud Flottilla.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele attacca la Flotilla. In mattinata ancora diverse navi in marcia verso Gaza

Ieri sera sono iniziate le operazioni di abbordaggio della Global Sumud Flotilla da parte dell’esercito israeliano. Ad ora solo venti navi sono state intercettate, le altre sono ancora in navigazione verso le coste di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Madagascar si ribella per l’accesso all’acqua e all’elettricità: 22 morti, il governo si dimette

«Chiediamo al Presidente di dimettersi entro 72 ore». È questa la richiesta senza compromessi formulata il 30 settembre da un manifestante della «Gen Z»

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Molte parole sul Board of Peace, il genocidio continua

Michele Giorgio, Giornalista de Il manifesto e di Pagine Esteri, nel giorno in cui gli occhi in Italia sono tutti puntati sulla Global Sumud Flottilla, racconta come questa iniziativa internazionale e internazionalista accenda speranze sebbene flebili nei Territori.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Alcune riflessioni a caldo su “Blocchiamo tutto”

E’ quasi impossibile fare un bilancio organico di queste giornate incredibili. Il movimento “Blocchiamo tutto” ha rappresentato una vera discontinuità politica e sociale nella storia italiana.

Immagine di copertina per il post
Culture

Al mio popolo

Lo scorso 25 settembre è deceduta a Cuba Assata Shakur, importante membro delle Pantere Nere prima, della Black Liberation Army poi.