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Brasile, violento sgombero. Scontri tra “senza tetto” e polizia, 70 fermati

La metropoli brasiliana di San Paolo ha vissuto oggi, 17 settembre, una giornata di caos, a causa della resistenza allo sgombero da parte di occupanti di un hotel abbandonato nel centro della città, che è terminato con l’arresto di almeno 70 persone, con scontri tra poliziotti e senza tetto e con l’incendio di un autobus.

Il conflitto è iniziato alle prime ore della mattina, quando le forze di polizia sono giunte nell’edificio per eseguire un ordine giudiziario di sgombero delle circa 200 famiglie senza tetto che lo occupavano dal marzo scorso.

Un gruppo di occupanti si è rifiutato di abbandonare il luogo ed è sceso in strada per una protesta che ha causato caos nel traffico della zona, l’incendio di un autobus e anche tentativi di saccheggio di negozi.

La polizia ha lanciato gas lacrimogeni e ha sparato proiettili di gomma per reprimere la manifestazione, organizzata dal gruppo Fronte di Lotta per la Casa.

Secondo la Segreteria per la Sicurezza Pubblica di San Paolo, due partecipanti alla protesta sono stati arrestati e altre 70 persone che occupavano l’edificio sono state condotte al commissariato di polizia.

Il comandante dell’operazione di sgombero, Glauco Silva Carvalho, ha difeso la repressione della polizia adducendo il fatto che gli agenti erano stati attaccati dai manifestanti, e che due di loro erano stati feriti: “Ci sono stati gruppi che hanno approfittato della situazione e si sono uniti per attaccare la polizia”.

A sua volta, la coordinatrice del Movimento dei Lavoratori Senza Tetto del Centro (MTSC), Ivonete de Araújo, ha giustificato la resistenza affermando che l’impresa proprietaria dell’hotel occupato non ha rispettato l’accordo che disponeva l’invio di lavoratori e camion per aiutare le famiglie a portar via dal luogo le loro proprietà. “Il proprietario non ha mantenuto la parola: ha promesso 40 camion e 120 operai e non li ha inviati. Come fa la gente ad andar via? Come porteranno via i loro mobili? Dove vanno? La Giustizia non tiene conto della questione sociale”, ha dichiarato.

da Comitato Carlo Fonseca

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