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Cambogia, un morto e venti feriti durante lo sciopero di un’azienda del tessile

Purtroppo una donna ha perso la vita, colpita da un proiettile mentre vendeva riso su un marciapiede nelle zone della protesta, che in quel momento stava venendo duramente repressa dalle forze dell’ordine a suon di lacrimogeni e munizioni vere e di gomma. Oltre alla donna, ci sono anche venti feriti dovuti all’operato poliziesco, al quale i manifestanti si sono opposti con lanci di pietre e inscenando barricate incendiarie che hanno colpito anche un mezzo (un camion) della polizia. Trenta sono invece gli arresti.

I lavoratori di questa azienda della prima periferia di Phnom Penh, guadagnano circa 80 dollari al mese, e chiedono che gliene vengano corrisposti almeno il doppio. Il tutto in un’azienda di circa 6000 dipendenti, a committenza dei soliti grandi marchi dell’abbigliamento low-cost (H/M, Gap), che produce capi soprattutto per il mercato statunitense. Dopo l’agricoltura e il turismo, il tessile è il terzo settore più importante dell’economia cambogiana per addetti e introiti.

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