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Colombia: Chi sono i comandanti guerriglieri dissidenti espulsi dalle FARC

Di questo hanno avvertito gli esperti, lo temeva il governo, lo sospettavano le stesse FARC: il fenomeno della dissidenza nella guerriglia che ha firmato la pace con lo stato colombiano dopo più di mezzo secolo di conflitto interno non è semplicemente un’ipotesi.

La prova più schiacciante è giunta martedì, quando le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia hanno annunciato di aver deciso di espellere cinque comandanti.

Con un comunicato, le FARC hanno informato che Gentil Duarte, Euclides Mora, John Cuarenta, Giovanny Chuscas e Julián Chollo (sono tutti nomi di guerra), che avevano compiti di comando nel gruppo insurrezionale, nel Bocco Orientale, sono stati allontanati dalle file di questa guerriglia.

Il testo fa anche un appello ai combattenti a non seguire questi uomini che erano i loro capi immediati e gli chiede di tornare nelle file delle FARC dove, dicono, “saranno accolti nuovamente dai loro compagni”.

Chi sono?

Secondo un rapporto del Centro di Risorse per l’Analisi dei Conflitti (CERAC), Gentil Duarte, che ha avuto un ruolo di comandante di un fronte nel Blocco Orientale, è il più conosciuto dei capi allontanati dalle FARC.

Anzi, facendo parte della delegazione di pace delle FARC a L’Avana, era stato scelto per “correggere” la direzione del Primo Fronte di questo medesimo blocco, che è stato quello che prima di qualsiasi altro si era mostrato in dissidenza, un precedente che ora è avvenuto in altri settori della guerriglia.

Di tutte, questa è stata la diserzione più significativa per il gruppo ribelle.

Ariel Ávila, vicedirettore della Fondazione Pace e Riconciliazione, ha detto alla BBC Mondo: “Io credo che le FARC cercheranno di convincere Gentil Duarte a tornare, perché è uno dei suoi uomini storici”.

Il secondo in importanza è John Cuarenta.

Da parte sua Euclides Mora era stato, come Duarte, a L’Avana e Giovanny Chuspas è stato capo di fronte nel Blocco Orientale. Julián Chollo operava nel dipartimento del Guaviare, come Ávila.

Perché sono stati allontanati?

Il comunicato delle FARC dice: “Questa decisione è motivata per la loro recente condotta che li ha portati ad entrare in contraddizione con la nostra linea politico-militare”.

Gabriel Ángel, membro delle FARC, ha dato alcuni indizi nella sua pagina Twitter (ritwittata in varie occasione da Timochenko, massimo capo di questa guerriglia): “Espulsi parlavano di continuare lotta armata, per continuare a combinarne una delle loro. Mentivano a nome della rivoluzione. Espulsi: comodità, furto al movimento, abusi verso la popolazione, ogni cosa occultata con falso linguaggio radicale”.

Ci sono versioni che suggeriscono che non stavano adempiendo all’attuazione degli accordi di L’Avana: dovevano aver cominciato certi passi nella mobilitazione dei guerriglieri nelle zone rurali (luoghi di concentrazione dove passeranno sei mesi, durante i quali abbandoneranno le loro armi), ma non lo stavano facendo.

In questo senso, Jorge Restrepo, direttore della CERAC, ha detto alla BBC Mondo che non si è trattato di un problema di narcotraffico o di estorsioni, ma di mancanza di adempimenti nella preparazione della smobilitazione e del disarmo.

Ávila, da parte sua, ha segnalato che almeno in alcuni dei casi, i dissidenti se ne sono andati con armi, uomini e denaro, abbandonando i propri posti.

Anche se ha chiarito: “La ragione di questo non è economica, è un tema giuridico”. Si riferisce al fatto che nell’attuazione degli accordi di pace ha generato dubbi e insicurezza in alcuni membri delle FARC.

“Le FARC avevano calcolato che per il 1 novembre tutti sarebbero stati nelle zone rurali”, ha detto. La sconfitta nel referendum del 2 ottobre ha ritardato tutto.

Questo come danneggia il processo di pace?

In questo momento non tanto per il processo, ma per la sicurezza nel paese in generale, giacché è probabile che sorgeranno capi che cercheranno di creare organizzazioni criminali.

“Nonostante gli impatti negativi che questa situazione rappresenta per il post conflitto”, segnala il rapporto della CERAC, “la comunicazione pubblica che hanno atto le FARC circa i propri disertori garantisce una effettiva verifica del cessate il fuoco bilaterale”.

Da parte sua, il ministro della Difesa, Luis Carlos Villegas, ha detto che ci sarà un’offensiva delle forze dello stato contro i dissidenti delle FARC.

Nel frattempo, gli esperti continuano ad avvertire che il fenomeno della dissidenza può continuare, il governo continua a temerlo e le FARC sicuramente lo sospettano.

15 dicembre 2016

Resumen Latinoamericano

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Colombia: quiénes son los comandantes guerrilleros disidentes expulsados por las FARC” pubblicato il 15-12-2016 in Resumen Latinoamericanosu [http://www.resumenlatinoamericano.org/2016/12/16/colombia-quienes-son-los-comandantes-guerrilleros-disidentes-expulsados-por-las-farc/] ultimo accesso 16-12-2016.

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