InfoAut
Immagine di copertina per il post

Colpo di stato in Bolivia, Morales si dimette

||||

Alla fine il presidente boliviano Evo Morales è stato costretto a dimettersi. Dopo la conferenza stampa in cui i militari avevano “suggerito” al presidente di mettersi da parte, Morales e i membri del suo partito, il MAS, che ricoprivano la carica di vice-presidente e presidente del Senato hanno rassegnato le loro dimissioni.

La scelta avviene dopo quasi un mese di proteste di piazza portate avanti dai Comitati Civici di Luis Fernando Camacho, leader dell’opposizione, e dalla Unión Juvenil Cruceñista formazione paramilitare composta da fascisti, anticomunisti ed ultracattolici. Le proteste sono state giustificate con dei presunti brogli elettorali che Morales avrebbe organizzato per evitare di finire al ballottaggio. Durante le manifestazioni che hanno visto come epicentro la roccaforte dell’opposizione, la città di Santa Cruz de la Sierra, i fascisti si sono prodigati in diversi episodi di violenza contro leaders sindacali, politici del MAS e la famiglia del presidente. Fino ad arrivare ad un attentato fallito all’elicottero su cui viaggiava Morales al rientro da una conferenza a Cuba. Morales negli scorsi giorni si era anche detto disponibile a una nuova tornata elettorale per dissipare i dubbi sui brogli, ma il tradimento delle forze di polizia e il posizionamento dei militari hanno fatto precipitare la situazione.

Il governo di Morales, primo leader indigeno a diventare presidente, ha rappresentato per anni un esperimento di ridistribuzione sociale non indifferente, se pure pieno di contraddizioni. Negli ultimi tempi però ha fatto sempre maggiori concessioni alle elites del paese e ai militari per tentare di tenere in equilibrio la propria presidenza e questo ha portato ad un forte scontento e disillusione tra alcune parti dei settori popolari che lo avevano fin qui sostenuto. Anche in questo caso traspariscono alcuni dei limiti riscontrati in altri esperimenti socialisti nel continente sudamericano (il confidare troppo nell’estrazione di materie prime per assicurare la redistribuzione, l’incapacità di mettere a critica fino in fondo l’iniziativa privata, tanto che da alcuni osservatori il progetto economico di Morales veniva soprannominato “capitalismo andino”, i rischi legati alla burocratizzazione ecc… ecc…), ma indubbiamente per i poveri, i lavoratori e gli indigeni si preparano tempi duri dopo aver comunque conquistato delle condizioni sociali migliori e delle libertà maggiori. A testimoniarlo immediatamente il gesto dei militari che hanno ammainato la Wiphala, la bandiera che rappresenta i popoli indigeni, voluta da Morales accanto alla bandiera nazionale nel 2009, dal palazzo presidenziale.

Il golpe, portato avanti dalle elites borghesi e dai militari, conferma la strategia trumpiana di voler tornare a mettere ordine in quello che gli USA chiamano “cortile di casa” (correlato a un parziale disimpegno in Medio Oriente). Il desiderio degli strateghi statunitensi però finora si è incagliato di fronte a diversi ostacoli. Il fallito colpo di Stato in Venezuela, il movimento contro Pinera in Cile, quello in Ecuador e la scarcerazione di Lula in Brasile sono più che un grattacapo per la Casa Bianca. Ora l’attenzione dei falchi nordamericani si rivolge verso la Bolivia e le sue riserve di litio (fondamentali per molti dispositivi elettronici), ma non è detto che la transizione sarà così liscia in un continente in ebollizione contro le politiche neoliberiste e coloniali.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

boliviaevo morales

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi e gas :l’Europa sempre piu’ dipendente dagli U.S.A.

A ottobre, per la prima volta, un singolo Paese gli USA ha esportato oltre 10 milioni di tonnellate metriche (mmt) di gas liquefatto, il 70% delle quali verso l’Europa.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il grande reggimento cinese dell’esercito globale dei gig-workers

200 milioni di precari tra industria e servizi, ma soprattutto giovani che rifiutano il mito del lavoro

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brasile: la destra bolsonarista dietro la strage nelle favelas, Lula in difficoltà

Il 28 ottobre scorso circa 140 persone, di cui 4 agenti, sono state uccise e un centinaio sono state arrestate nel corso di un assalto condotto da 2500 membri della Polizia Civile e della Polizia Militare brasiliane

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bolivia: La ex presidente golpista Jeanine Áñez è liberata per ordine del TSJ

Durante il suo governo di fatto, la Áñez ha emanato il decreto supremo 4.078, che esentò dalle responsabilità i militari e i poliziotti che attuarono i massacri di Senkata e Sacaba, nei quali furono assassinate 36 persone.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Youtube ha cancellato silenziosamente oltre 700 video che documentano le violazioni dei diritti umani da parte di Israele

Il gigante della tecnologia ha cancellato i canali YouTube di tre importanti gruppi palestinesi per i diritti umani, una capitolazione alle sanzioni di Trump.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ucraina: logoramento militare sul fronte orientale, esodo di giovani sul fronte interno

La situazione sul campo in Ucraina è sempre più difficile per le truppe di Kiev.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Venezuela: la strategia Trump del “cortile di casa”

Le dichiarazioni di Trump delle ultime settimane sono molte e contraddittorie rispetto alle azioni da intraprendere nei confronti del Sud America in particolare al largo del Venezuela

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Un “pericoloso comunista” sindaco di New York… E vai!

Riprendiamo questo articolo apparso su Il Pungolo Rosso sulla elezione di Mamdani a sindaco di New York. Il contenuto ci pare largamente condivisibile in diversi punti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sudan. Dopo il Darfur le RSF puntano al Kordofan, proseguono i massacri

Il Sudan continua a precipitare in una spirale di violenza che sembra non avere fine.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Bolivia nel suo labirinto

Con questo risultato, si chiude, per il momento, l’egemonia del Movimento al Socialismo (MAS) di Evo Morales

Immagine di copertina per il post
Culture

Bolivia in fiamme: dentro un ecocidio latinoamericano

Bolivia Burning: Inside a Latin American Ecocide è un documentario di 52 minuti di The Gecko Project che porta gli spettatori all’interno di una delle crisi ambientali più sottovalutate al mondo: la rapida distruzione delle foreste in Bolivia.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Bolivia: I popoli indigeni paralizzano nei propri territori il progetto governativo di coltivazione della palma da olio

Il progetto governativo per coltivare la palma da olio o africana (Elaeis guineensis) è rimasto sospeso in certi territori dell’Amazzonia boliviana.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Bolivia rompe le relazioni diplomatiche con “Israele”

La Bolivia durante la presidenza di Evo Morales non ha avuto legami diplomatici con “Israele” e ha denunciato le atrocità commesse dal sionismo nei territori occupati.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La febbre del litio in America Latina

Ad eccezione del Messico e del Perù, le riserve di litio si trovano nelle saline dove la biodiversità è così fragile come unica, e l’eventuale aumento dello sfruttamento del litio preoccupa le comunità, gli scienziati e i conservazionisti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bolivia. La geopolitica del nuovo tentativo di colpo di stato

Ciò che è stato attivato in Bolivia è una variante della dottrina Rumsfeld-Cebrowsky. Una volta che gli Stati Uniti perderanno il controllo del Medio Oriente, dove la Federazione Russa riacquisterà il suo immediato deterrente, di fronte alla geopolitica energetica occidentale, gli interessi del primo mondo, esposti alla COP 26, non troveranno altro modo per guidare la “transizione […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il «triangolo del litio» fa gola al mondo

Serena Tarabini, 25.03.2021 Estrazioni. Alternativo al petrolio per i trasporti e considerato un perno della transizione ecologica, il metallo leggero è il nuovo business «verde» Tra Argentina, Cile e Bolivia si estende un’area desertica destinata ad attrarre sempre di più l’attenzione mondiale: la chiamano «il triangolo del litio», disseminata com’è di saline dove riposano i […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il presidente eletto della Bolivia esce illeso da un attentato

I media locali hanno informato che il portavoce del Movimento Al Socialismo (MAS), Sebastián Michel, ha denunciato che il presidente eletto della Bolivia, Luis Arce Catacora, è uscito illeso da un attentato nella notte di giovedì scorso dopo che è stata fatta detonare della dinamite contro la casa di campagna di questo partito. L’attacco è […]