InfoAut
Immagine di copertina per il post

La Bolivia rompe le relazioni diplomatiche con “Israele”

La Bolivia durante la presidenza di Evo Morales non ha avuto legami diplomatici con “Israele” e ha denunciato le atrocità commesse dal sionismo nei territori occupati.

Martedì scorso il Governo della Bolivia ha annunciato la decisione di rompere le relazioni con “Israele” considerando che nella Striscia di Gaza si commettono crimini di guerra contro il popolo palestinese.

“La Bolivia ha deciso di rompere le relazioni diplomatiche con lo Stato di Israele, tenendo conto di questi fatti, lo comunichiamo ufficialmente attraverso i canali diplomatici stabiliti tra ambedue i paese secondo i principi e i propositi della carta delle Nazioni Unite”, ha dichiarato il vicecancelliere Freddy Mamani.

In una conferenza stampa, la ministra della Presidenza, María Nela Prada, ha precisato: “Nell’ambito della propria posizione di principio di rispetto della vita stiamo inviando questa comunicazione ufficiale allo Stato di Israele, facendo conoscere la nostra decisione come Stato Plurinazionale della Bolivia”.

La decisione è stata presa dopo un incontro del presidente Luis Arce con l’ambasciatore della Palestina e in un contesto in cui l’ex mandatario Evo Morales aveva criticato la posizione del Governo e chiesto la rottura delle relazioni con “Tel Aviv”.

In questo senso, le autorità hanno spiegato che la Bolivia ha preso questa decisione “per ripudiare e condannare l’aggressiva e sproporzionata offensiva militare israeliana nella Fascia di Gaza e la minaccia alla pace e alla sicurezza internazionali”.

Allo stesso tempo, ha chiesto la cessazione degli attacchi nella Fascia di Gaza, che provocano migliaia di vittime civili e lo sfollamento forzato dei palestinesi, così come la cessazione del blocco che impedisce l’entrata di alimenti, acqua e altri elementi essenziali per la vita.

Tra le altre decisione, il Governo ha stabilito di inviare aiuti umanitari a coloro che sono colpiti nel menzionato enclave costiero e che soffrono una grave crisi umanitaria.

Precedentemente, Evo Morales aveva posto l’accento sul fatto che il suo governo dopo aver vinto le elezioni nel dicembre del 2005 ruppe le relazioni con “Israele” conseguentemente ai principi pacifisti e antimperialisti.

Dopo il colpo di stato del novembre del 2019, l’allora mandataria Jeanine Áñez, obbedendo agli ordini degli Stati Uniti ristabilì i legami con l’entità sionista di “Tel Aviv”.

Lo Stato Plurinazionale della Bolivia costituisce la prima nazione a rompere i legami con il Governo di ultradestra di Benjamín Netanyahu, alla luce del persistente bombardamento della Fascia di Gaza.

31 ottobre 2023

Al Mayadeen

Traduzione di Comitato Carlos Fonseca

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

ASSEDIO DI GAZAboliviaisraelepalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Si prepara a partire verso Gaza la Global Sumud Flotilla, con il pensiero a Vittorio Arrigoni

Decine di barche con centinaia di persone a bordo, provenienti da 44 Paesi, salperanno da diversi porti del Mediterraneo tra agosto e settembre per raggiungere insieme la Striscia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Strage di giornalisti a Gaza: Anas Al-Sharif e Mohammed Qreiqea assassinati da Israele

Questa notte i giornalisti Anas Al-Sharif e Mohammed Qreiqea sono stati assassinati da Israele in un attacco con drone che ha colpito una tenda di giornalisti davanti all’ospedale Al-Shifa nella città di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genova: armamenti e mezzi cingolati al porto. Procura apre inchiesta, presidio dei portuali

La Procura di Genova ha aperto un fascicolo per atti relativi alla nave Bahri Yanbu, il cargo saudita su cui sono stati trovati armamenti e mezzi militari cingolati.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Guerra alla guerra”: dopo l’assemblea nazionale in Val di Susa inizia un percorso di mobilitazione sui territori verso e oltre l’8 novembre a Roma

Riportiamo di seguito gli interventi introduttivi dell’assemblea nazionale tenutasi domenica 27 luglio durante il Festival Alta Felicità in modo da sottolineare le caratteristiche del percorso di mobilitazione contro guerra, riarmo e genocidio in Palestina proposto in tale occasione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

No Muos: spropositato dispositivo di polizia contro chi si oppone a Muos e guerra

Ci teniamo a raccontare cosa è successo il giorno della manifestazione per rendere noto a tutti/e come in Contrada Ulmo si vive in uno stato di polizia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Non lasceremo loro nulla”. La distruzione del settore agricolo e dei sistemi alimentari di Gaza/4

Nel contesto del genocidio in corso, l’occupazione israeliana ha confiscato vaste aree di terreno a Gaza, in particolare terreni agricoli essenziali per il cibo e il sostentamento della popolazione palestinese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Protestare per la Palestina: il caso della Columbia University

L’università è il luogo per eccellenza del dibattito, del pensiero critico e scomodo, dove le idee si oppongono perché viene garantita la sicurezza di chi le espone.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Freedom Flotilla: atterrato a Fiumicino Antonio Mazzeo, “Deportato da Israele”

Antonio Mazzeo – uno dei due attivisti italiani sequestrati dall’Idf sulla nave Handala della Freedom Flotilla Coalition – è atterrato ieri intorno alle 12 all’aeroporto di Fiumicino.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Guerra alla guerra”, assemblea dei movimenti: lanciata per l’8 novembre una manifestazione nazionale a Roma

E’ iniziata con le parole di Nicoletta Dosio, storica attivista della Val di Susa, l’assemblea nazionale “Guerra alla Guerra”, svoltasi domenica 27 luglio durante il Festival Alta Felicità al presidio di Venaus, Torino.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

(Post)fascisti per Israele

Il giustificazionismo delle destre nei confronti del genocidio che Israele sta perpetrando a Gaza smaschera qualcosa di più profondo: il razzismo e l’apartheid sono dispositivi strutturali del capitalismo.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Comunicato stampa: sottoscrizione nazionale per Anan Yaeesh

Nei primi quindici giorni della campagna nazionale di sottoscrizione a sostegno del combattente per la libertà palestinese Anan Yaeesh – detenuto nel carcere di Terni e attualmente processato presso il Tribunale dell’Aquila – la solidarietà popolare ha prodotto un risultato straordinario.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il laboratorio della guerra. Tracce per un’inchiesta sull’università dentro la «fabbrica della guerra» di Modena

Riprendiamo questo interessante lavoro d’inchiesta pubblicato originariamente da Kamo Modena sul rapporto tra università e guerra.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Cronache di polizia: la stampa embedded e la fobia delle regie occulte

L’ultimo articolo de La Stampa, a firma di Caterina Stamin, sulle inchieste contro i movimenti sociali giovanili torinesi, è un esempio lampante di come, in Italia, il giornalismo di cronaca stia scivolando sempre più verso un linguaggio e una prospettiva di derivazione poliziesca e giudiziaria.