Contro le guerre del capitale
Condiviamo la traduzione e il commento, curati dal Nodo Solidale, al volatino distribuito dall’Ezln sull’attuale conflitto in Ucraina.
Con l’Ezln al fianco di chi resiste e chi si ribella.
Che dalle Montagne del sud-est del Messico arrivi una chiamata in solidarietà con le resistenze in Ucraina e le ribellioni in Russia non è cosa da poco. Infatti, con un comunicato pubblico l’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (Ezln) ha proposto la giornata del 13 marzo come data di inizio di una campagna mondiale contro la guerra.
Frutto di anni di internazionalismo e solidarietà, e della straordinaria esperienza della Gira por la Vida in Europa avvenuta pochi mesi fa, l’Ezln lancia una campagna attraverso cui dare spazio al potere delle arti con concerti, eventi, incontri, manifestazioni di qualsiasi forma, per esprimere vicinanza ai popoli coinvolti nel conflitto alle porte dell’Europa. Conflitto che l’EZLN legge come ennesimo e funzionale risultato del distruttivo e mortale agire del sistema capitalista.
Qui a San Cristobal de las Casas, in Chiapas, attraverso informazioni passate di bocca in bocca, ci siamo riunit3 all’appuntamento mattutino nella Piazza della Cattedrale, rinominata dalle lotte Plaza de la Resistencia. Ignar3 di ciò che sarebbe accaduto di preciso, solidali, viaggator3, turist3 e abitanti di una città in dormiveglia, hanno assistito all’arrivo e alla sfilata di migliaia di basi d’appoggio dell’Ezln col loro passamontagna. Donne, bambin3, giovani e anzian3 che portavano striscioni, cartelli e volantini con un messaggio molto chiaro: Fermiamo le guerre del capitalismo, perché dopo queste battaglie non sappiamo chi rimarrà a rendere conto della trasformazione del paesaggio che sarà. L’invito era a prepararsi ognuno nei propri territori a far risuonare lo stesso slogan, eppurequesto aspetto, almeno a San Cristobal, è passato in secondo piano. L’emozione ha dato ancora modo di trascurare la domanda che risuona da anni nelle orecchie (e voi come vi organizzate?), facendoci rimanere a bocca aperta alla vista di quella marcia da pelle d’oca (o di gallina per usare un’espressione di qui).
Per la prima volta dal 2012, le comunità zapatiste sono uscite insieme dai propri Caracoles, marciando, oggi, per le strade di San Cristobal de las Casas, Yajalòn, Palenque, Ocosingo, Las Margaritas e Altamirano .
Giovanissimi, giovani e meno giovani, tant3 vestit3 in abiti tradizionali, ognunə con lo sguardo di chi vive sulla propria pelle ciò di cui sta parlando, lo sta combattendo, lo sta ricostruendo, lo sta rivendicando e difendendo. Conness3 a tutt3 l3 giovanissimi, giovani e meno giovani che oggi si ritrovano nella condizione di lotta per la vita, vita degna, oltre che sopravvivenza.
Da mesi la guerra è tornata ad essere una parola sempre più costante nei comunicati dell’EZLN, coinvolto imperterrito nel lungimirante tentativo di costruire un’analisi trasversale di quando accade anche dall’altra parte del pianeta e provare, allo stesso tempo, a indicare un cammino dove potersi fare ancora delle domande.
Infatti, l’analisi proposta i primi giorni di marzo, riassume e attualizza la lettura anticapitalista proposta al mondo, è rivolta a tutte le realtà firmatarie della Declaracion por la Vida e a tutte le persone oneste del mondo, e si basa sulla narrazione di chi quella resistenza e ribellione la vive nelle rispettive geografie. è un’analisi che dissente con l’informazione cotta, mangiata e digerita dagli interessi di quel o quell’altro governo, e prova a ricordarci due cose in particolare che spesso dimentichiamo:
1 – Il sistema capitalista è contro l’umanità, per questo dietro a quegli stessi interessi, celati da spot giornalistici e interventi manipolatori, dobbiamo riuscire a intravedere popoli costretti a sopportare fame, perdite, paura, miseria e morte da un lato e arresti, violenze e torture dall’altro, perchè sono loro i nostri alleati.
2 – La geopolitica è una scienza che costringe a scegliere una tribuna, ma essere rivoluzionari significa sapersi sottrarre alla dialettica creata dall’alto e scegliere autonomamente da che parte stare, in basso e a sinistra ad esempio.
I semi lanciati durante la prima tappa della Gira zapatista stanno ricevendo acqua e nutrimento, nonostante la tempesta che soffia da molto tempo ne tormenti la crescita e la diffusione. Il 13 marzo l’inzio di questa campagna contro la Guerra e il Capitale si è manifestato concretamente in una mobilitazione che ha mostrato come l’Ezln sia presente e in forza, che ha coinvolto migliaia di persone e che speriamo possa continuare a influenzare anche i movimenti del Vecchio continente e di tutti gli altri mondi complici e solidali.
Di seguito il volantino, e la sua traduzione, distribuito dalle basi d’appoggio dell’Ezln il 13 Marzo durante la marcia a San Cristobal de las Casas.
13 marzo 2022
Come Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale diciamo:
Sveglia popolo messicano e del mondo, urge alzare la voce e mobilitarci per la sopravvivenza dei popoli di Ucraina e Russia, che lottano per salvare le proprie vite. Oggi ne hanno bisogno loro e ne abbiamo bisogno anche noi.
Siamo milioni di fratelli e sorelle nel mondo, soffriamo la stessa ingiusta guerra del capitalismo, per questo: Organizziamoci! Se toccano un@, toccano a tutt@!
No alla guerra del capitalismo che assassina e conquista il popolo ucraino per interessi economici, politici e ideologici.
Sveglia popolo messicano e del mondo, perché un giorno presto o tardi la guerra ingiusta toccherà anche a noi, dobbiamo organizzarci.
No alla guerra! Stop alla guerra! Che si fermi! Perché è così ingiusta, perché lascia solo distruzioni orribili di vite umane: invalid@, vedovi, vedove, orfani, orfane, carestie, fame, malattie e tutto questo per gli interessi dei capitalisti.
Che si fermino le guerre, NO a questa guerra omicida, perché non è “per tutt@ tutto”, ma invece è “tutto è per l’interesse del capitalismo”.
Noi zapatist@, che ti diciamo “il tuo dolore è il nostro”, chiamiamo il popolo messicano e del mondo a che queste parole divengano fatti.
Popolo del Messico e del mondo, noi donne zapatiste diciamo “il tuo dolore è il mio dolore”, dunque facciamo una chiamata affinché, come donne che siamo, organizziamo i nostri popoli alla mobilitazione, ognun@ nelle sue geografie e secondo i suoi calendari, per fermare la guerra ingiusta, perché le più colpite siamo noi, per il motivo di essere donne e madri.
I grandi capitalisti sono dei criminali selvaggi, ai quali non tocca il cuore, non provano nulla nel distruggere l’umanità e la nostra Madre Terra, per questo motivo dobbiamo organizzarci, se toccano un@ toccano tutt@.
Svegliati, popolo del Messico e del mondo, con una lotta organizzata da uomini e donne per una vera pace.
Che si fermi la guerra che solo porta disintegrazione alle famiglie povere.
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