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Corsica. FLNC sfida Daesh: “in caso di attacchi risponderemo senza scrupoli”

 

Su quali piani il Fronte intende giocare la propria battaglia? Se è vero che la guerra proclamata da Daesh è deterritorializzata per definizione è chiaro da tempo come è nella radicalizzazione salafita nel cuore dell’occidente che sorge la vera minaccia terroristica. E’ qui, nei livelli bassi della società corsa, tra i giovani senza futuro in cerca di radicalità, che il Fronte intende giocare la propria partita individuando un duplice nemico: gli islamisti radicali in Corsica, impegnati ad “arruolare i giovani nell’abisso del fanatismo” e lo Stato francese, responsabile con la propria politica imperialistica “della catastrofe che stiamo vivendo”.

 

Sarà necessario che la Francia la finisca con la sua attitudine a intervenire militarmente e a dare lezioni di democrazia a tutto il mondo se vuole evitare che i conflitti che semina per il mondo ritornino come un boomerang sul suo territorio. Non solo, dunque lo Stato francese è responsabile per il suo protagonismo predatorio negli scenari internazionali, ma, segnala il Fronte, è responsabile anche nelle dinamiche interne, in quanto ben conosce le reti salafite in Corsica. “Se una tragedia dovesse verificarsi da noi lo Stato francese avrebbe una parte importante di responsabilità poiché conosce i salafiti in Corsica (sarebbero 8 e sappiamo per certo che uno degli Imam corsi è un informatore della polizia). Il popolo corso ha pagato fin troppo il prezzo della vostra storia imperialista. Rispettate i vostri impegni, state al vostro posto ed evitate di provocare il mondo che vi circonda. Può darsi che allora riuscirete ad arginare la violenza che oggi vi aggredisce”.

 

Ma è alla cosiddetta zona grigia dei musulmani corsi che il comunicato si rivolge primariamente. L’appello è schietto e manifesta la necessità di sottrarsi alla doppia minaccia di Daesh e dello Stato francese combattendoli assieme: “per vivere serenamente sulla nostra terra bisognerà, se sarà necessario, resistere con noi per vincere i fanatici islamisti. Resistere – aggiunge il comunicato – significa prendere posizione: manifestando al nostro fianco contro l’islam radicale, aiutandoci a liberarci dalla tutela francese, segnalandoci le derive che constatate tra i giovani senza lavoro tentati dalla radicalizzazione
Il FLNC rilancia su un progetto di lotta comune: “abbiamo il dovere di cercare la capacità di far sì che un popolo, piccolo di nome, sia grande per il suo progetto di vita in comune. Se lo Stato Islamico rivendicherà delle azioni terroristiche sul nostro suolo, noi potremmo batterlo solo insieme”.

 

La situazione in Corsica è stata particolarmente tesa nell’ultimo anno. A seguito di alcuni atti di vandalismo contro un mezzo dei vigili del fuoco in un quartiere di Ajaccio a prevalenza musulmansa, nel dicembre 2015, una manifestazione spinta da tensioni razziste, diede fuoco a un centro di preghiera musulmano. Il FLNC legge questo episodio come un fatto orchestrato per ingenerare una strategia della tensione che corrisponderebbe alla volontà dei salafiti di importare anche in corsica la politica di Daesh. Il Fronte dichiara di essersi attrezzato contro questo scenario e porta i primi risultati a riguardo: “possiamo affermare che la nostra organizzazione ha permesso nel mese di giugno di sventare un attentato sul nostro territorio in un luogo altamente frequentato”. In questo senso il FLNC si rivolge direttamente ai miliziani di IS: “sappiate che qualsiasi attacco contro il nostro popolo riceverà da parte nostra una risposta una risposta determinata e senza scrupoli

 

In chiusura di comunicato i miliaziani del FLNC precisano come la loro sfida non debba essere confusa con la propaganda razzista. Anzi questa alimenta la situazione drammatica che bisogna fronteggiare contro Daesh. Quindi sottolineano che “coloro che tra di noi sentono delle affinità con partiti o associazioni di estrema destra, corse o francesi, hanno sbagliato lotta. Il FLNC non è il rifugio per i frustrati di una lotta razziale o xenofoba. Niente di ciò che difendiamo assomiglia alle ideologie fascistoidi che alimentano gli spiriti fragili e i social network in questo momento. Non è così, non è mai stato così e non lo sarà mai.
Noi confidiamo nella forza dei nostri giovani, nella loro capacità di resistere all’oscurantismo e di creare una società più giusta e le condizioni di un avvenire più nobile, più sereno e più equilibrato. In questo ci avrà al suo fianco.

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