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Da Catania ad Amburgo la strada è breve

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In questi giorni, come compagni e compagne di Catania, siamo stati tenuti, dopo i due arresti che ci hanno colpito, ad interrogarci sul perchè è stato importante per noi essere presenti al G20 di Amburgo.

Ci siamo risposti semplicemente che: da Catania ad Amburgo la strada è breve.

È breve se pensiamo alle politiche di sfruttamento che 20 potenze mondiali credono di potere imporre sulle nostre teste e sulle nostre vite, rubandoci presente e futuro.
È breve se pensiamo che solo un mese fa 7 tra quei 20 potenti si arroccavano fieri nella “fortezza” Taormina, in una terra che più di tante altre è costretta oggi a vivere politiche di sfruttamento delle vite e del territori.
È breve se si pensa alle politiche repressive che, tanto in Germania quanto in Italia, mirano ad una totale pacificazione sociale, ad una repressione del dissenso e dell’opposizione.

Da Catania ad Amburgo il passo è breve se ancora fresca sentiamo la ferita di una città militarizzata e interdetta a chi la vive, per la serenità di alcuni, di pochi.

Amburgo ha dimostrato, nel cuore dell’Europa, che bloccare, ritardare, vertici e meeting internazionali non solo è possibile, ma è anche giusto e fondamentale.
Bloccarli tanto a Catania, quanto a Taormina, che ad Amburgo.

Ci colpisce l’arresto dei nostri compagni?
Certo che sì!
È stato, ed è ingiusto, trovarsi nelle carceri tedesche, con la sola colpa di volere attraversare liberamente le strade e le piazze in queste importanti giornate di lotta.

Ma nonostante ciò siamo orgogliosi e felici di avere visto, compreso, e toccato con mano queste giornate di intenso conflitto, delle quali certamente conoscevamo tanto i rischi quanto le opportunità.

Questi arresti non sono altro che il modo di difendersi di un cane che è stato ferito, la dimostrazione che abbiamo inceppato un meccanismo e che nessuna forza di polizia, nessuna squadra speciale, mitra, elicottero, o plotone di sbirri è riuscito a fermare l’irrompere di un fiume che ha invaso Amburgo, barricandola, per tenere lontanto chi distrugge le nostre vite.
Felici di questo, adesso però vogliamo Orazio e Alessandro, come tutti i fermati, LIBERI SUBITO!

I compagni e le compagne del Centro Sociale Liotru – Catania.

 

 

PER SCRIVERGLI:

Orazio Sciuto,
JVA Billwerder
Dweerlandwey 100
22113 Hamburg

Alessandro Rapisarda
…indirizzo in aggiornamento…

 

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pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

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