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Domiciliari a Bahar
Bahar dovrà rimanere in una casa a Marina di Massa, in attesa del pronunciamento della Corte. Lo Stato Turco dispone di 40 giorni, a partire dal 21 novembre, giorno in cui l’attivista e giornalista belga è stato arrestato dalla Digos quando è arrivato all’aeroporto di Bergamo, per trasmettere all’Italia i documenti che corredano la richiesta di estradizione.
Da quando è stato arrestato il Clea – il Comitato per la libertà di espressione e associazione – ha organizzato petizioni e manifestazioni a Bruxelles. Oggi in un comunicato il Clea afferma che “la lotta in favore di Kimyongur dovrà necessariamente ora fare un salto di qualità”.
Presidi fuori dal Tribunale si sono tenuti anche a Brescia, in due diverse occasioni
Ascolta Fiorina del movimento in solidarietà con Bahar:
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