Massa, in presidio per la liberazione di Bahar
Il presidio si è trasformato successivamente in assemblea all’interno della quale si sono volute definire le future iniziative in solidarietà con Bahar, che verranno nuovamente discusse il prossimo 8 gennaio alla Casa Rossa Occupata del vicino comune di Montignoso, per richiedere l’immediata liberazione del giornalista e attivista dalla doppia cittadinanza, belga e turca, arrestato lo scorso 21 novembre all’aeroporto di Bergamo in seguito ad una richiesta di estradizione da parte del governo turco e dopo aver passato alcuni giorni nel carcere di Bergamo, fino a quando, il 2 dicembre, la Corte d’Appello di Brescia ha stabilito per lui gli arresti domiciliari a Marina di Massa e successivamente nel Comune di Massa.
Se il governo turco non molla la presa su Bahar, imputandogli accuse di terrorismo, significativo è come diverse corti di giustizia del Belgio e di altri paesi europei, si siano espresse contro l’accusa mossa dal governo turco nei confronti del giovane. Ma nonostante questo il governo Turco non molla la pressione su di lui per le sue denunce della violazioni dei diritti umani svolte in tutti questi anni e che hanno visto un suo rinnovato impegno anche sul tema del terrorismo di stato e dei gruppi militari nella vicenda Siriana.
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