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Durante la crisi ad Aleppo…Sheikh Maqsoud resiste

Il quartiere Sheikh Maqsoud nella città di Aleppo è stato testimone di attacchi violenti da parte dei mercenari della Coalizione Nazionale Curda, questi attacchi cominciarono nel settembre dell’anno 2015 lasciando 150 civili morti, tra cui 78 donne e bambini e l’unico medico del quartiere, 970 feriti, 2600 case e mercati distrutti.

Il quartiere è abitato da curdi ed è uno dei più grandi della città di Aleppo, collocato in un buon punto geografico, di circa 4 km. Per questo è stato trasformato in un territorio di conflitto, attraversato da tutti i partiti e dal regime, mercenari della Coalizione e mercenari mandati dalla Turchia che vogliono controllare la città. E tuttavia gli abitanti del quartiere resistono dall’inizio del conflitto ad Aleppo, del 2012.

Dal 2012 il quartiere è stato testimone di attacchi del regime baasista, di mercenari della Coalizione e del resto della Coalizione Nazionale Curda. Nel 2012 il gruppo di mercenari affiliati alla Coalizione Nazionale della Siria e il resto del Consiglio Nazionale Curdo supportato dalla Turchia hanno assediato la zona.

Mercenari della Coalizione Nazionale della Siria e del Consiglio Nazionale Curdo hanno imposto lo stato d’assedio nel quartiere dal 22 settembre del 2015 pretendendo che i residenti aprano un corridoio tra il quartiere e la zona controllata dal regime Baathista.

Dopo qualche giorno i mercenari del Fronte Nusra, uomini liberi di Shams, Nouraddin Zinki, unomini liberi della Siria, Corpo di Sham, Divisione 16, i migranti del Caucaso Brigate Uomini Liberi, Astaqam, Divisione del Nord, brigata conquista, brigata del sultano Muhammad il Conquistatore, l’Esercito jihadista, ribelli di Sham, Fronte Sham, i falchi della montagna, la Divisione 101, il primo reggimento, il Fronte Turcomanno, Abu al-Amara e l’Esercito del Islam attaccarono il quartiere con armi pesanti come mortai, proiettili.

Gli attacchi continuano fino a oggi e sono diretti a curdi, arabi, siriani, armeni e turcomanni, con bombardamenti e franchi tiratori. Ma i residenti stanno resistendo insieme ai combattenti del YPG e YPJ.

Ad oggi, 150 civili uccisi, 970 feriti e 2600 case distrutte. Tra i 150 civili che quest’anno hanno perso la vita, 40 sono bambini e 47 donne. Più di 2600 case sono state bombardate, i mercati distrutti, e insieme le strade, la rete elettrica e sanitaria, e i condotti dell’acqua. 3 volte i mercenari hanno usato armi chimiche, usate per sgomberare la zona dagli abitanti e impedire qualsiasi volontà a riprendersi cura del quartiere. L’8 di marzo furono usate per la prima volta, poi il 7 di aprile e l’8 aprile 2016. Durante questi bombardamenti 6 civili sono rimasti colpiti da intossicazione e asfissia. Salvador, del quartiere, ha perso la vita.

Il medico arabo Shahid Jamian, membro di Mezza Luna Rossa Curda e unico medico del quartiere che salvò la vita a centinaia di civili feriti nei bombardamenti, non si salvò dalle bombe dei mercenari. E’ stato una delle vittime del massacro perpetuato dalla Coalizione Nazionale del 7 settembre di quest’anno.

Annunciata l’allerta pubblica, il popolo risponde.
Il 20 febbraio dell’anno 2016 dopo che i mercenari della Coalizione siriana e il Consiglio Nazionale Curdo intensificarono gli attacchi contro il quartiere Sheikh Maksoud, il Movimento della Società Democratica dichiarò allerta pubblica e convocò i civili ad appoggiare YPG e YPJ per fronteggiare gli attacchi.

I residenti hanno risposto e più di 250 giovani si sono uniti al fronte di lotta e più di 50 alle fila di Asayîş nel quartiere. E nonostante gli attacchi, resistono.

Nonostante le condizioni durissime che hanno affrontato e che tutt’ora vivono, i residenti non stanno lasciando il loro quartiere e le loro case. Anzi da qui resistono: da quando sono cominciati gli attacchi tutte e tutti si sono uniti alla resistenza, quando gli attacchi s’interrompono la gente torna alla sua vita, nei lavori dentro le istituzioni che offrono servizi sociali e nelle scuole di vicinato.

I residenti del quartiere si sono organizzati formando i loro consigli, e le donne svolgono un ruolo fondamentale nella difesa e nella preparazione degli alimenti per i combattenti.
Un anno dopo, il quartiere è attaccato dai mercenari della Coalizione e dal resto del Consiglio Nazionale Curdo.

I residenti continuano a resistere e a difendersi dagli attacchi.

BERFIN ROJ- SILVA MOSTAFA

da: uikionlus.com

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