InfoAut
Immagine di copertina per il post

Erdogan vuole la zona cuscinetto in Siria, ad ogni costo

Il leader turco vuole tutto in un colpo solo: zona cuscinetto e no-fly zone e demolire le aspirazioni kurde. Washington esita ma alla fine darà il suo assenso.

di Michele Giorgio

Roma, 11 ottobre 2014, Nena News -La Turchia non cede, nonostante l’appello dell’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria, Staffan de Mistura, affinché Ankara consenta ai “volontari” (combattenti curdi) di entrare a Kobanè con equipaggiamenti sufficienti per contribuire alle operazioni di difesa. Invece i jihadisti dello Stato Islamico (Isis) potranno fare ciò che vogliono a Kobanè e massacrare tutti i curdi che troveranno ancora in vita in quella città. Ankara non farà alcun passo concreto se non otterrà ciò che chiede: una zona cuscinetto e una no-fly zone in territorio siriano. Erdogan vuole che la fiacca “offensiva” aerea della Coalizione contro i miliziani dello Stato Islamico cambi volto e prenda di mira subito Damasco. Certo il segretario alla Difesa Usa, Chuck Hagel, riferisce che la Turchia potrebbe consentire agli aerei statunitensi di utilizzare le sue basi per attaccare l’Isis e dare maggiore sostegno alla “lotta al terrorismo” invocata da Barack Obama. Anche lui però sa che giovedì prossimo la zona cuscinetto e la no-fly zone saranno al centro del faccia a faccia ad Ankara tra l’inviato Usa John Allen e i turchi. E a quel punto svaniranno i timori americani per le “complicazioni” derivanti dall’imposizione della “no-fly zone” (solo per l’aviazione governativa) su buona parte della Siria. D’altronde già da qualche giorno indossa l’elmetto il segretario di stato John Kerry, apertamente favorevole ad assecondare i desideri di Erdogan, in accordo con Francia e Gran Bretagna.

La Turchia naturalmente ha descritto il piano in termini umanitari – proteggere i rifugiati e il confine minacciato dall’Isis -, dietro le quinte però tutti sanno che la zona cuscinetto evolverà rapidamente in un’area dove i ribelli siriani saranno addestrati a combattere il governo di Bashar Assad. «(La zona cuscinetto) è un’area in cui una struttura di governo alternativa potrebbe mettere radici e formare i ribelli», ha spiegato al New York Times uno che conosce bene la materia, Frederic C. Hof, un ex inviato americano per l’opposizione siriana. In Medio Oriente, dove il gioco è chiaro a tutti, fautori e oppositori della zona cuscinetto e della no-fly zone si affontano a colpi di editoriali sui giornali e in internet. Due quotidiani schierati contro Damasco, Al Hayat e Al Sharq al Awsat, hanno spiegato nei giorni scorsi perchè non si può perdere l’occasione di cambiare il volto della Siria. Ai cattivi dell’Isis, hanno lasciato capire, ci pensiamo dopo, cioè mai, anche perchè i jihadisti il loro ruolo di testa di ponte in Siria l’hanno svolto alla perfezione, come speravano i loro finanziatori del Golfo. Da parte loro i giornali arabi più vicini a Damasco denunciano il tentativo turco di preparare la guerra alla Siria. Il quotidiano as Safir di Beirut, un paio di giorni fa riferiva con sdegno dell’intervista sulla Cnn nella quale il premier turco Ahmet Davutoglu ha esposto gli obiettivi attuali della Turchia: partecipazione alla Coalizione anti-Isis solo se saranno stabilite zona cuscinetto e no-fly zone, e ridimensionare le aspirazioni dei curdi. Secondo il quotidiano turco Milliyet, Ankara ha proposto al Pyd curdo-siriano, alleato del Pkk di Ocalan, un aiuto militare concreto contro lo Stato Islamico se il partito rinuncerà all’autonomia del Kurdistan e reciderà i rapporti con Damasco.

Un giornalista famoso, Abdelbari Atwan, su raialyoum.com ha guardato in avanti, cercando capire quanto siano ambiziosi i piani di Erdogan che sollecita ad armare l’opposizione “moderata” non solo in Siria ma anche in Iraq. «Questa è la prima volta che sentiamo parlare di un’opposizione moderata in Iraq, che merita di essere armata. Da chi? Contro chi? Il regime iracheno o le sue milizie, o la Guardia Rivoluzionaria iraniana?», chiede Atwan.


da nena-news.it

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia, 10 settembre: bloccare le periferie delle grandi città per fermare il Paese?

Dall’inizio di luglio, la data del 10 settembre e lo slogan «blocchiamo tutto» circolano massicciamente. Si formano gruppi, si organizzano assemblee, si discute sui modi migliori per impedire il piano di austerità di Bayrou.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Porti, ferrovie e nuove basi: così il governo Meloni sta militarizzando l’Italia

Il governo accelera sulle infrastrutture militari: nuovi porti, ferrovie e basi in tutta Italia, mentre cresce la protesta contro il traffico di armi

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’11 settembre No al summit della guerra a Roma!

È stato annunciato dal Sole 24 Ore il primo “Defence Summit”, appuntamento programmato dal giornale di Confindustria per l’11 settembre a Roma.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vicenza – Corteo 13 settembre: “No more bases”

Il corteo è stato organizzato in occasione dell'”Italia-America Friendship Festival” organizzato dall’amministrazione e dalla National Italian American Foundation (NIAF) in occasione dei per i 70 anni di presenza delle basi militari in città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

To Kill a War Machine. Un documentario su Palestine Action

Palestine Action è un collettivo che da anni porta avanti una campagna di sabotaggi ed iniziative in solidarietà con il popolo palestinese. Di recente il collettivo è stato dichiarato organizzazione terroristica da parte dello stato britannico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello per un campeggio No Base territoriale: 5-6-7 Settembre al presidio di Pace “Tre Pini” San Piero a Grado

Mentre crescono le connessioni tra le nostre lotte, sentiamo l’urgenza di continuare ad organizzarci insieme in un nuovo campeggio al Presidio di pace “Tre Pini”, per trasformare il diffuso rifiuto della base militare e della guerra in opposizione concreta.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Si prepara a partire verso Gaza la Global Sumud Flotilla, con il pensiero a Vittorio Arrigoni

Decine di barche con centinaia di persone a bordo, provenienti da 44 Paesi, salperanno da diversi porti del Mediterraneo tra agosto e settembre per raggiungere insieme la Striscia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Strage di giornalisti a Gaza: Anas Al-Sharif e Mohammed Qreiqea assassinati da Israele

Questa notte i giornalisti Anas Al-Sharif e Mohammed Qreiqea sono stati assassinati da Israele in un attacco con drone che ha colpito una tenda di giornalisti davanti all’ospedale Al-Shifa nella città di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genova: armamenti e mezzi cingolati al porto. Procura apre inchiesta, presidio dei portuali

La Procura di Genova ha aperto un fascicolo per atti relativi alla nave Bahri Yanbu, il cargo saudita su cui sono stati trovati armamenti e mezzi militari cingolati.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Guerra alla guerra”: dopo l’assemblea nazionale in Val di Susa inizia un percorso di mobilitazione sui territori verso e oltre l’8 novembre a Roma

Riportiamo di seguito gli interventi introduttivi dell’assemblea nazionale tenutasi domenica 27 luglio durante il Festival Alta Felicità in modo da sottolineare le caratteristiche del percorso di mobilitazione contro guerra, riarmo e genocidio in Palestina proposto in tale occasione.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Taser: due persone morte nel giro di 24 ore dopo essere state colpite dalle pistole elettriche

Un’altra persona è morta dopo essere stata colpita con il taser dai carabinieri: si tratta di un uomo di 47 anni di origini albanesi che è deceduto a Sant’Olcese, sulle alture di Genova, nella serata di domenica. 

Immagine di copertina per il post
Formazione

Guerra alla guerra nelle università

Assemblea nazionale universitaria, 13-14 settembre, Pisa

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Aggiornamenti su Alfredo Cospito e proposta contro il blocco della posta

Per rompere l’isolamento a cui l’anarchico Alfredo Cospito* è sottoposto tramite il blocco praticamente totale della corrispondenza, rilanciamo qui la chiamata a mandargli cartoline e lettere…

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

‘Nessun paradiso senza Gaza’: intervista esclusiva di Palestine Chronicle al rivoluzionario libanese Georges Abdallah

Traduciamo da The Palestine Chronicole questa lucida e approfondita intervista del 13 agosto 2025, a Georges Abdallah.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Guerra alla guerra: come organizzarci nelle scuole?

Nei contesti che attraversiamo occorre ripartire dalla concretezza del rifiuto per sabotare e opporsi realmente alla ristrutturazione, definendo con l’esperienza pratiche di conflitto riproducibili per bloccare sul nascere la guerra.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Stati Uniti: ambiente e terre pubbliche sotto attacco

La tavolata della ventina di rappresentanti delle Big Oil (le grandi aziende energetiche statunitensi), svoltasi presso la tenuta trumpiana in Florida nell’aprile del 2024, è ormai passata all’incasso