ETIOPIA: VENTI DI GUERRA NELLA REGIONE DEL TIGRAY
L’Etiopia, gigante africano da 110 milioni di abitanti, vive giorni di altissima tensione dopo la ribellione, con intenti secessionisti, della regione del Tigray, 5 milioni di abitanti al confine con l’Eritrea.
A inizio settimana il Fronte rivoluzionario del Tigray, che controlla il Parlamento locale, rinnovato nonostante la contrarietà del governo centrale di Addis Abeba, ha assaltato una base militare governativa. Il premier Abiy Ahmed ha ordinato una rappresaglia militare, mentre il Parlamento centrale ha disposto lo stato d’emergenza per sei mesi.
In un discorso televisivo il premier Abiy, che l’anno scorso ha vinto il premio Nobel per la pace per lo storico accordo di pace con l’Eritrea, ha detto che “l’operazione militare è stata un successo e che questa continuerà”, non specificando quante persone siano state uccise. In queste ore jet etiopi hanno sorvolato la capitale del Tigray, Macallè. Tensioni si registrano anche nella regione di Oromia, con una sessantina di vittime in scontri tra diversi gruppi, mentre anche i militari fremono: “Il nostro Paese è entrato in una guerra non prevista. Questo conflitto è vergognoso, senza senso” ha detto, minaccioso, il generale Berhanu Jula, vice capo dello Stato maggiore.
L’intervista sulla situazione in Etiopia con la vicedirettrice del portale d’informazione Africa-Express.info, Cornelia Toelgyes. Ascolta o scarica
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