
Gaza, iniziato l’attacco via terra
Alle 21.38 di giovedì sera, mentre Gaza si trovava sotto una pioggia di bombe, l’IDF ha annunciato l’inizio dell’operazione via terra. Secondo il sito Haaretz, l’ufficio del primo ministro israeliano e il ministero della difesa hanno dichiarato di aver ordinato l’inizio dell’operazione con l’obiettivo di danneggiare i tunnel costruiti a Gaza dalla Resistenza per raggiungere il territorio israeliano, citando un tentativo di ingresso stamane.
Sempre il governo israeliano riferisce di aver preso questa decisione dopo il rifiuto da parte di Hamas della proposta egiziana del cessate il fuoco e la ripresa di lanci di missili su Gaza.
Poco dopo arriva la dichiarazione ufficiale di Hamas: “L’operazione di terra nella Striscia di Gaza è una decisione drastica e pericolosa, Israele pagherà un prezzo pesante per questo!”.
E mentre ai giornalisti internazionali giunge la comunicazione da parte dell’IDF di rimanere negli alberghi, l’ospedale di Al-Wafa viene nuovamente bombardato dall’aviazione israeliana.
Nelle successive ore proseguono incessanti bombardamenti lungo tutta la Striscia, anche via mare, mentre i portavoce israeliani continuano a dichiarare che non si tratta di un’invasione generale per rovesciare Hamas, ma semplicemente di un’operazione militare con i corpi speciali per distruggere degli obiettivi.
Non nota è la durata dell’operazione che Israele dichiara a tempo indeterminato, fintanto che non saranno distrutti tutti i tunnel e nel frattempo stima in 8.000 i militari attualmente penetrati nella Striscia.
Alle 22.00 il cielo di Gaza è illuminato a giorno dai bombardamenti e vengono colpite sei linee elettriche lasciando un ampia fetta del territorio senza luce.
Ad essere particolarmente sotto attacco, come riferito anche dagli abitanti della Striscia, pare essere il nord della Striscia, e si diffonde il panico per un gas bianco che viene diffuso nell’aria dall’IDF, provocando soffocamento e vomito (anche i medici non sanno come curare il centinaio di intossicati).
Alle 23.00 viene definitivamente distrutto l’ospedale di Al-Wafa (a quel punto però evacuato) e arriva la notizia dei primi 5 morti palestinesi, tra cui due neonati di 3 e 5 mesi.
Le notizie nella notte raccontano di continui bombardamenti e scontri tra esercito israeliano e palestinesi soprattutto a nord della Striscia, ma anche ad est e sud di essa.
Difficile in questo momento fare previsioni, da un lato i media egiziani diffondono la notizia di una seconda “tregua umanitaria “ che dovrebbe scattare domani, venerdì 18 luglio, dalle 9 alle 14, dall’altro sono in molti a chiedersi se l’operazione di terra di stanotte sia un preludio ad un’offensiva più ampia, oppure un modo per fare pressioni sulla popolazione civile affinché Hamas accetti la tregua senza porre condizioni.
Domani alle 10 italiane si riunirà il gabinetto della difesa israeliano e sicuramente la situazione sarà più chiara, nel frattempo però la popolazione di Gaza vede realizzarsi l’incubo peggiore, quello dell’invasione via terra, avendo ancora fresco nella mente il ricordo sanguinoso di quella subita durante l’Operazione Piombo Fuso.
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