InfoAut
Immagine di copertina per il post

Gaza: tregua umanitaria dopo il raid su scuola Unrwa

 

Una finestra umanitaria di sette ore dichiarata unilateralmente dopo la pioggia di critiche per il raid sulla scuola Unrwa di Rafah che ha ucciso 10 palestinesi ieri mattina: Israele, a partire da questa mattina alle sette, ha annunciato che tratterrà il fuoco in tutte le aree della Striscia, a eccezione della zona intorno a Rafah dove ci sono ancora scontri in corso e dove resta ancora alta la sua presenza militare. Sarebbe in atto anche il ritiro dell’esercito da molte zone della Striscia dato che “quasi tutti i tunnel sono distrutti”, come ha dichiarato il portavoce dell’Idf Peter Lerner.

L’esercito israeliano ha avvertito che risponderà “a qualunque tentativo di sfruttare la tregua in corso per attaccare soldati e civili” e ha invitato i residenti delle zone intorno a Khan Younis a tornare alle proprie case. E proprio sette palestinesi che ieri rientravano nelle loro case dopo il via libera israeliano sono morti in un raid dell’esercito su Jabaliya. Il cessate il fuoco unilaterale è stato accolto con sospetto da Hamas, che ha avvertito i civili a procedere con cautela: “E’ solo un tentativo per distogliere l’attenzione dai massacri israeliani” ha commentato Sami Abu Zuhri, portavoce del movimento islamico.

Il terzo attacco a una struttura delle Nazioni Unite in 27 giorni ha sollevato sdegno e critiche internazionali: un atto “criminale”, come lo ha definito il segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon, e una “gravissima violazione del diritto internazionale che deve essere subito indagata e i cui responsabili devono essere condannati”. Anche il dipartimento di Stato americano si è unito al commento del segretario generale, facendo notare che “le coordinate della scuola, come quelle di tutte le strutture Onu, sono state più volte comunicate all’esercito israeliano”, ma Israele si è difesa sostenendo di aver mirato a “tre miliziani della Jihad islamica che erano in motocicletta nelle vicinanze della scuola”.

Continua a salire il bilancio delle vittime palestinesi a quasi un mese dall’avvio dell’operazione “Barriera protettiva”: ieri pomeriggio 70 corpi sono stati estratti dalle macerie a Rafah, la città più colpita durante il week end, portando il totale dei morti di Gaza a 1830 persone. Altre cinque persone sarebbero state uccise ieri sera nei raid israeliani sul campo profughi di Nuseirat e nella zona di Rafah. L’Onu ha diffuso ieri anche le cifre dell’emergenza umanitaria nella Striscia: un terzo delle strutture sanitarie è inagibile a causa dei bombardamenti, mancano medicinali e strumentazioni per curare gli oltre 9 mila feriti, mentre il 40 per cento dello staff medico non riesce a raggiungere il proprio posto di lavoro. Gli sfollati, invece, sono circa 260 mila, ospitati in 90 strutture delle Nazioni Unite che, a quanto pare, non sono più un luogo sicuro.

Gerusalemme, 4 agosto 2014, Nena News

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi e appalti: l’Italia mantiene aperto il canale con l’industria militare israeliana

Nonostante la campagna di sterminio contro la popolazione palestinese della Striscia di Gaza, Arma dei Carabinieri e Polizia di Stato continuano ad equipaggiare i propri reparti di pronto intervento rifornendosi presso le più importanti aziende israeliane.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bambini sfruttati e affumicati nei campi della California

Molto lontano dai campi di Entre Ríos o Santa Fe, i bambini contadini della California lavorano dagli 11 ai 12 anni, sfruttati, mal pagati, in terreni affumicati con pesticidi e con il terrore di essere deportati insieme alle loro famiglie di migranti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina, i coloni attaccano volontari internazionali: feriti tre italiani

Un nuovo attacco dei coloni israeliani ha colpito la comunità di Ein al-Duyuk, vicino a Gerico, nella Cisgiordania occupata.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Drone assassino israeliano massacra due fratellini palestinesi

Fadi Tamer Abu Assi e Juma Tamer Abu Assi, bambini palestinesi di 10 e 12 anni, sono stati ammazzati da un drone israeliano a est di Khan Yunis (sud della Striscia) mentre raccoglievano legna per il padre ferito.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Membro della Knesset: Israele sta “importando la guerra di sterminio” da Gaza alla Cisgiordania

Un membro israeliano della Knesset (Parlamento) ha affermato che Tel Aviv sta “importando” la sua “guerra di sterminio” dalla Striscia di Gaza alla Cisgiordania occupata.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

CONTRO I SIGNORI DELLA GUERRA E PADRONI DELLA CITTÀ, BLOCCHIAMO TUTTO!

Oggi, nell’ambito dello sciopero generale indetto dal sindacalismo di base, come realtà autorganizzate del movimento milanese abbiamo deciso di bloccare l’ingresso principale della sede dirigenziale di ENI S. p. a. di San Donato.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Linee gialle e zone verdi: la divisione di fatto di Gaza

Crescono i timori che il nuovo mosaico di zone diverse di Gaza, separate da una Linea Gialla, possa consolidarsi in una partizione permanente del territorio.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Germania è in crisi e vaga nella nebbia

Le ultime notizie dal paese teutonico indicano che la sua crisi economica non si arresta ed entra ormai nel suo quarto anno.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bombardamenti israeliani contro il Libano: 5 morti, tra cui l’Alto comandante di Hezbollah, Haytham Ali Tabatabaei

Beirut-InfoPal. Il ministero della Salute Pubblica libanese ha diffuso il bilancio ufficiale dell’attacco israeliano senza precedenti contro un’area residenziale alla periferia sud di Beirut, domenica 23 novembre: cinque morti e 28 feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Verso il 28 novembre: i comitati sardi chiamano alla mobilitazione

Diffondiamo l’appello uscito dalla rete Pratobello24 che invita tutti i comitati che lottano contro la speculazione energetica a unirsi allo sciopero e alla mobilitazione del 28 novembre.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Morte di Ramy Elgaml: altri due indagati per falso tra i carabinieri premiati con l’Ambrogino d’Oro

Altri due carabinieri sono stati iscritti nel registro degli indagati con le accuse di aver fornito false informazioni al pubblico ministero e di falso ideologico in atti pubblici nell’ambito dell’indagine sulla morte di Ramy Elgaml

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Genova: corteo operaio sotto la Prefettura. Sfondate le reti della polizia, lacrimogeni sulle tute blu

La rabbia operaia continua a riempire le strade della città ligure contro il (non) piano del governo Meloni sul destino di migliaia di operai ex-Ilva e sul futuro del comparto siderurgico in Italia.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Presidio permanente di San Giuliano: dove abbattono case, noi costruiamo resistenza!

Martedì 2 dicembre, durante l’assemblea popolare, i/le giovani No Tav, hanno fatto un importante annuncio: casa Zuccotti, dopo essere stata espropriata da Telt, torna a nuova vita.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Torino: riflessioni attorno “all’assalto squadrista alla sede della Stampa” e alla libertà di informazione

Il centro sociale Askatasuna di Torino è tornato al centro del dibattito politico nazionale dopo l’azione alla redazione de La Stampa del 28 novembre durante la manifestazione nel giorno dello sciopero generale

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Appello di docenti, ricercatori e ricercatrici universitarie per la liberazione di Mohamed Shahin

Riportiamo l’appello di docenti, ricercatori e ricercatrici per la liberazione di Mohamed Shahin, per firmare a questo link.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Investimenti israeliani sui progetti delle grandi rinnovabili in Italia

Diamo il via all’inchiesta collettiva sugli investimenti israeliani sui progetti delle grandi rinnovabili che abbiamo deciso di iniziare durante la “Due giorni a difesa dell’Appennino” a Villore, di cui qui si può leggere un resoconto e le indicazioni per collaborare a questo lavoro.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Un primo resoconto dell’appuntamento “Due giorni a difesa dell’Appennino”: come continuare a rendere vivi i nostri presidi di resistenza dal basso

Iniziamo a restituire parte della ricchezza della due giorni a difesa dell’Appennino, svoltasi in una cornice incantevole a Villore, piccolo paese inerpicato tra boschi di marronete e corsi d’acqua, alle porte del parco nazionale delle Foreste Casentinesi.