InfoAut
Immagine di copertina per il post

Goccia a goccia siamo mare. Prigionieri baschi nei Paesi Baschi

Da 25 anni, i governi spagnolo e francese hanno deciso di recluderli in prigioni remote dei Paesi Baschi, per isolarli dal loro ambiente e punendo difatti i loro nuclei familiari con lunghi viaggi. Oggi si contano 527 detenuti in 73 carceri sparse in Spagna e in Francia, per i quali ogni famiglia deve affrontare una media di 1.500 chilometri per una 40 minuti. In questi anni, 16 sono le famiglie rimaste vittime in incidenti stradali durante tragitto per vedere i loro cari, e centinaia i feriti.

Le istituzioni basche hanno chiesto in ripetute occasioni la fine della dispersione e i sondaggi indicano che oltre il 75% della popolazione si unirebbe a questa richiesta. Negli ultimi anni ci sono state manifestazioni di massa e migliaia di proteste, ma Madrid e Parigi disprezzano la società basca e continuano a violare i diritti umani dei detenuti e delle loro famiglie.

ETA ha dichiarato un cessate il fuoco permanente nel novembre 2011, ma i due stati (spagnolo e francese) hanno scelto di boicottare il processo di pace, di modo che la situazione nelle carceri è ogni volta peggiore. Il governo spagnolo ha rifiutato di rilasciare coloro che avevano già scontato la loro pena, provocando peraltro l’intervento della Corte europea dei diritti dell’uomo che ha recentemente ordinato la liberazione di 60 prigionieri che avevano scontato 20, 25 e fino 30 anni di carcere.

Oggi, vengono ancora tenuti in prigione anziani, persone con gravi malattie, uomini e donne in situazioni di isolamento e di maltrattamento. Tra di essi si comprende militanti di ETA, giornalisti, sindacalisti, membri di organizzazioni politiche e giovanili, attivisti per i diritti dei prigionieri … Il leader indipendentista Arnaldo Otegi e altri dirigenti hanno speso più di quattro anni in carcere per ever guidato il processo che ha portato al cessate il fuoco definitivo e unilaterale da parte di ETA.

Il popolo basco vuole soluzioni e vuole lasciarsi alle spalle la sofferenza affinché la pace regni sovrana. Tuttavia, gli stati spagnolo e francese hanno scelto di utilizzare la politica penitenziaria come ostacolo per mantenere il conflitto nella situazione di anni passati.

Davanti a questa situazione, la popolazione si sta mobilitando per il processo di pace, ma la risposta del governo spagnolo è stata sempre più violenta: nel settembre del 2013 diviene fuori legge il movimento civile Herrira promotore di recenti proteste per i diritti dei detenuti e vengono arrestati 18 suoi membri.

In questo contesto, la mobilitazione dell’ 11 GENNAIO 2014 si prevede storica, la più grande degli ultimi decenni. Il formato sarà nuovo, ogni partecipante arriverà a Bilbao con una goccia, e tutte e tutti costruiremo un gigante mare, come simbolo di determinazione e forza di una società che vuole porre fine al conflitto. Per fare questo, dobbiamo riconoscere, risarcire tutte le vittime e favorire il ritorno a casa di tutte le persone prigioniere ed esiliate.

Facciamo appello ai governi spagnolo e francese affinché diano una possibilità di pace nei Paesi Baschi e alla comunità internazionale affinché possa aiutarci a promuovere il processo di risoluzione del conflitto. Siamo un piccolo popolo che vuole smettere di soffrire. E abbiamo bisogno del vostro sostegno e della vostra solidarietà.

Dare una possibilità di pace nei Paesi Baschi
Diritti umani, Risoluzione, Pace.
PRIGIONIERI POLITICI BASCHI NEI PAESI BASCHI

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

euskal herriaPaesi Baschiprigionieri politici

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi e appalti: l’Italia mantiene aperto il canale con l’industria militare israeliana

Nonostante la campagna di sterminio contro la popolazione palestinese della Striscia di Gaza, Arma dei Carabinieri e Polizia di Stato continuano ad equipaggiare i propri reparti di pronto intervento rifornendosi presso le più importanti aziende israeliane.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bambini sfruttati e affumicati nei campi della California

Molto lontano dai campi di Entre Ríos o Santa Fe, i bambini contadini della California lavorano dagli 11 ai 12 anni, sfruttati, mal pagati, in terreni affumicati con pesticidi e con il terrore di essere deportati insieme alle loro famiglie di migranti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina, i coloni attaccano volontari internazionali: feriti tre italiani

Un nuovo attacco dei coloni israeliani ha colpito la comunità di Ein al-Duyuk, vicino a Gerico, nella Cisgiordania occupata.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Drone assassino israeliano massacra due fratellini palestinesi

Fadi Tamer Abu Assi e Juma Tamer Abu Assi, bambini palestinesi di 10 e 12 anni, sono stati ammazzati da un drone israeliano a est di Khan Yunis (sud della Striscia) mentre raccoglievano legna per il padre ferito.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Membro della Knesset: Israele sta “importando la guerra di sterminio” da Gaza alla Cisgiordania

Un membro israeliano della Knesset (Parlamento) ha affermato che Tel Aviv sta “importando” la sua “guerra di sterminio” dalla Striscia di Gaza alla Cisgiordania occupata.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

CONTRO I SIGNORI DELLA GUERRA E PADRONI DELLA CITTÀ, BLOCCHIAMO TUTTO!

Oggi, nell’ambito dello sciopero generale indetto dal sindacalismo di base, come realtà autorganizzate del movimento milanese abbiamo deciso di bloccare l’ingresso principale della sede dirigenziale di ENI S. p. a. di San Donato.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Linee gialle e zone verdi: la divisione di fatto di Gaza

Crescono i timori che il nuovo mosaico di zone diverse di Gaza, separate da una Linea Gialla, possa consolidarsi in una partizione permanente del territorio.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Germania è in crisi e vaga nella nebbia

Le ultime notizie dal paese teutonico indicano che la sua crisi economica non si arresta ed entra ormai nel suo quarto anno.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bombardamenti israeliani contro il Libano: 5 morti, tra cui l’Alto comandante di Hezbollah, Haytham Ali Tabatabaei

Beirut-InfoPal. Il ministero della Salute Pubblica libanese ha diffuso il bilancio ufficiale dell’attacco israeliano senza precedenti contro un’area residenziale alla periferia sud di Beirut, domenica 23 novembre: cinque morti e 28 feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Verso il 28 novembre: i comitati sardi chiamano alla mobilitazione

Diffondiamo l’appello uscito dalla rete Pratobello24 che invita tutti i comitati che lottano contro la speculazione energetica a unirsi allo sciopero e alla mobilitazione del 28 novembre.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nel Paese Basco meridionale: risposta antifascista contro i nostalgici di Franco

Durante il raduno, i sostenitori della Falange hanno moltiplicato i saluti fascisti, sfilando con bandiere spagnole e simboli della dittatura militare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I sindacati baschi convocano lo sciopero generale per Gaza

Per ora non ha aderito ELA, il maggiore sindacato basco, che però potrebbe farlo nei prossimi giorni insieme ad altre sigle di settore o indipendenti.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Anan Yaeesh deportato nel carcere di Melfi, mentre si allungano i tempi di un processo infame

Anan Yaeesh, partigiano palestinese sotto processo a L’Aquila su mandato del governo genocida di Israele, è stato trasferito il 23 settembre, dal carcere di Terni a quello di Melfi.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Appello all’azione! Prigionieri politici palestinesi in sciopero della fame dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti

Abbiamo tradotto questo appello in solidarietà ai prigionieri politici Casey Goonan, attivista per la Palestina americano, e T. Hoxha, attivista inglese di Palestine Action in sciopero della fame dal sito del collettivo Samidoun: Palestinian Prisoner Solidarity Network

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Aske realizza una marcia verso il carcere di Basauri

L’organizzazione ha manifestato la propria solidarietà ai prigionieri politici baschi, sottolineando la necessità di sostituirli e di raggiungere “l’indipendenza e il socialismo a cui mirano”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Inquietudini irrisolte in Euskal Herria e Corsica

Domenica scorsa, 3 marzo 2024, cadeva il 48° anniversario del massacro operato dalla polizia spagnola a Vitoria-Gasteiz e costato la vita a cinque operai

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ministro israeliano chiede l’esecuzione di tutti i prigionieri palestinesi

Il ministro israeliano del Patrimonio, Amichai Eliyahu, ha chiesto l’esecuzione dei prigionieri palestinesi in modo che non vengano rilasciati in qualsiasi futuro negoziato con la resistenza palestinese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Chi sono i prigionieri palestinesi in Israele

Con lo scambio di prigionieri tra Israele e Hamas si è scatenata una fiera di maldicenze o di luoghi comuni non verificati: come, ad esempio, il fatto che i prigionieri palestinesi rilasciati, minorenni al momento dell’arresto, fossero tutti accusati o colpevoli di crimini gravi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Foto e video dei prigionieri palestinesi liberati

Centinaia di palestinesi nella città di Beitunia, nella Cisgiordania occupata, accolgono il primo gruppo di donne e bambini rilasciati dall’occupazione israeliana come parte dell’accordo di scambio di prigionieri tra la resistenza palestinese e Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il punto di vista del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina su quanto sta accadendo

Riproduciamo alcuni articoli e dichiarazioni del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina sulla fase che si è aperta in Medio Oriente dal 7 ottobre. In un momento in cui il dibattito pubblico è ambiguo e confusionario leggere le parole dei compagni e delle compagne impegnate direttamente nella lotta può essere utile ad orientarsi. Buona […]