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Governo Trump: i primi 10 giorni

Fin dalla presa di possesso dello studio ovale lo scorso 19 gennaio, il neo-(ri)- presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump è partito con una frenetica attività di produzione di decreti attuativi, atti a mostrare la concretezza decisionista strombazzata nella sua campagna elettorale.

da Radio Blackout

Dopo aver promesso di ottenere  – costi quel che costi – la Groenlandia e Panama, cambiare gli atlanti geografici…. e colonizzare Marte  (come i suoi alleati delle BigTech non smettono di promettere), la posa dura contro il globalismo liberale si scarica, come da copione, contro il bersaglio più facile, la popolazione immigrata senza documenti che tenta una nuova vita nella “terra delle opportunità” (passate). Al momento si contano 3000 arresti  ma la popolazione che vive sul territorio statunitense in quelle condizioni ammonta a una decina abbondante di milioni – soprattutto è una forza lavoro decisiva in alcuni comparti (come quello agricolo).

Certamente non mancheranno di farsi sentire anche i primi passi di una guerra commerciale contro avversari ed (ex?) alleati che provano goffamente a ricomporre le fila di una santa alleanza occidentale oggi più in crisi che mai. Come sottolineato da molti analisti si profila, dopo gli anni ruggenti della globalizzazione felix, una de-globalizzazione a zone di influenza che da parte americana prenderà tinte neo-mercantiliste

Ma i toni esaltati dei primi giorni vengono improvvisamente oscurati da una notizia che mette seriamente in discussione la tanto decantata “superiorità tecnologica” a stelle e strisce, con il lancio della prima Intelligenza Artificiale Generativa Made in China (DeepSeek) che sembra avere il non indifferente vantaggio di essere open source e meno energivora. Un brutto colpo per i giganti della Silicon Valley e per l’uomo dai capelli arancione.

Abbiamo raggiunto il nostro corrispondente a New York City Felice Mometti per un commento sulla prima settimana presidenziale

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