Grecia: l’attacco finale dello Stato contro il Rouvikonas
Il collettivo Rouvikonas di Atene è un’importante realtà autorganizzata con sede nel quartiere di Exarcheia. Da alcuni anni i militanti del collettivo vengono inquisiti sulla base di accuse false o pretestuose, che hanno come obiettivo la criminalizzazione dei movimenti e delle lotte sociali. Dal 2018 il partito di destra Nuova Democrazia, al governo, cerca di attaccare il Rouvikonas con tutti i mezzi. Nel 2022, 15 membri del collettivo sono stat* accusat* di “associazione a delinquere” e rischiano condanne molto alte, oltre alla messa fuori legge dell’organizzazione.
L’attacco finale dello Stato contro il Rouvikonas ha infine preso forma. Da anni a questa parte affrontiamo un tentativo dopo l’altro da parte dello Stato per sbarazzarsi di noi. Decine di processi ed arresti contro i membri del collettivo non ci hanno piegato. Nonostante la fatica e i costi, abbiamo continuato a lottare con intransigenza, coscienti dell’importanza della lotta che portiamo avanti. Preso atto dei propri fallimenti, nel 2018 lo Stato ha provato a montare un unico grande processo penale relativo a decine di nostre azioni. Sono stati sconfitti su tutta la linea durante il processo. Hanno allora provato a fabbricare un’accusa contro due nostri membri per omicidio. Di nuovo, i nostri membri sono stati assolti in prima istanza nel 2021.
Lo Stato e il partito di Nuova Democrazia, che lo amministra da 5 anni, hanno capito che dovevano lavorare molto più seriamente se volevano avere una minima speranza di metterci a tacere. Perché dobbiamo capire che ciò che vogliono non è punire qualche forma di illegalità (che sia “disturbo della quiete pubblica” o “istigazione a delinquere”) che può occorrere o meno durante alcune delle nostre azioni. Vogliono sconfiggerci una volta per tutte. Vogliono farla finita con uno dei loro nemici.
Dobbiamo riconoscere che questa volta si sono davvero dati da fare. È da quasi due anni che lavorano a questo caso, cioè dal momento in cui il progetto di legge è stato votato fino ad ora!
Nel quadro della legge votata da Nuova Democrazia nel marzo del 2022, nella fase delle indagini preliminari, il Rouvikonas è accusato di associazione per delinquere sulla base di una serie di contravvenzioni che ci vengono imputate. Nello specifico queste accuse vengono attribuite a 15 persone. Alcuni sono nostri membri, altri no. Due membri del collettivo compaiono come dirigenti, il che implica pene più severe, oltre che dimostrare un evidente contenuto ideologico. Con la nuova legge, in caso di condanna finiremmo in prigione e l’organizzazione politica verrebbe messa fuori legge.
Il fascicolo, così come si trova al suo stato attuale, è senza precedenti. Al di là del materiale probatorio relativo alle nostre azioni, vengono descritti il modo complessivo con il quale lo Stato percepisce il Rouvikonas, l’anarchismo e più in generale le lotte sociali. È un trattato politico scritto dalla Sicurezza Interna dello Stato nel quale non mancano di certo riferimenti al “primo ministro del nostro paese”, come viene riferito nel fascicolo.
Hanno cercato di analizzare i nostri discorsi e le nostre scelte politiche, ed è interessante notare il modo in cui costruiscono la loro narrativa contro di noi. Una narrativa che finisce col ritenere il Rouvikonas la prima organizzazione politica che, dai tempi della caduta della Giunta ad oggi, deve andare in prigione per aver commesso azioni socialmente legittimate dalla grande maggioranza della base sociale.
Per dirla in modo semplice, la legge afferma che se tre o più persone compiono una serie di contravvenzioni qualsiasi, possono essere incarcerate per anni senza possibilità di pagare la normale ammenda prevista dalla legge per quei reati. Contravvenzioni sono ad esempio una manifestazione pubblica, una sospensione dal lavoro nel contesto di uno sciopero, un attacchinaggio, ma anche, in linea con leggi da giunta militare che vengono riportate in auge, i discorsi e le idee rivoluzionarie.
Se lo Stato e Nuova Democrazia riescono a fare passare questa legge per la prima volta contro il Rouvikonas, la questione sarà anche chi andranno a prendere dopo di noi.
Ritorneremo più volte e più estensivamente su questo processo poiché riguarda potenzialmente tutti. Del resto non è certo che le indagini si siano chiuse a questo stadio. Il quadro finale lo avremo soltanto quando verranno ufficialmente imputate le accuse. Per ora ci limitiamo a commentare il fatto che il fascicolo si focalizza in modo manifesto sul credo politico, sull’ideologia anarchica.
Non ci sorprende il tono del funzionario reale che parla di pace sociale, né l’estetica del gendarme che dà la caccia ai comunisti. Non viene fatto nessun tentativo di nascondere il contenuto politico dell’accusa. Anzi, ne viene fatto un punto d’onore. E ciò rende ancora più importante la dimensione politica di questo attacco finale dello Stato contro il Rouvikonas e per estensione contro tutto il mondo della lotta. Va a braccetto con gli interventi della destra sulla legislazione, con tutto il tentativo organizzato di controllo sociale per mezzo della propaganda e di pene più severe, come è evidente dai cambiamenti introdotti dalla nuova legge Floridi.
Sapevamo che presto o tardi questo momento sarebbe arrivato. Lo Stato è disposto a muovere mari e monti non solo per noi, non solo per il movimento radicale, ma contro tutta la base sociale. In un certo senso, è per noi un onore trovarci in prima linea sul fronte della guerra sociale. Daremo una grande battaglia, oltrepasseremo anche questa trincea, e i loro piani saranno infine resi vani.
Ci rivolgiamo a tutto il mondo della lotta ma anche alla stessa base sociale, e ciò che abbiamo da dire è molto semplice: Se vogliono passare, dovranno farlo sui nostri corpi. Se invece vinciamo noi, saranno costretti a ritirarsi e a riorganizzare le proprie forze.
Altrettanto semplice è la nostra risposta alla domanda: “Che farà ora il Rouvikonas?”:
Le stesse cose di sempre, ma ancora meglio di prima.
Torneremo a breve…
Rouvikonas
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