InfoAut
Immagine di copertina per il post

I MAT attaccano due deputati di Syriza

Feroce attacco dei MAT a K. Barkas e V. Diamantopoulos, deputati di Syriza, dopo la manifestazione all’ufficio di Mergos
“Non ce ne frega un cazzo che sei un deputato” (l’espressione greca è “sta archìdia mas”, alla lettera “Alle nostre palle… che sei un deputato”, n.d.t.). Così rispondevano gli uomini dei MAT al deputato di Syriza Kostas Barkas, caduto sul marciapiede di via Stadiou, mentre lo prendevano a calci. Con gli occhi chiusi dai lacrimogeni, il deputato, bloccato sul palo di marmo all’entrata del porticato, faceva vedere la sua tessera parlamentare. Pochi minuti prima, un altro deputato di Syriza, Vaggelis Diamantopoulos, era stato preso a pugni in faccia da un uomo dei MAT, mentre un poliziotto strappava la sua tessera parlamentare.
L’attacco feroce di ieri contro i due deputati, condotto dalla polizia in modo sfacciato e in assenza di provocazioni, costituisce una messa in dubbio diretta delle istituzioni. Sul volto dei due deputati è stata attaccata la democrazia stessa. “Se fanno queste cose a noi deputati, potete immaginare cosa fanno ai cittadini che protestano”, ha detto il signor Barkas al giornale “Ef.Syn”.
Occupazione simbolica
Nulla preannunciava una tale svolta. Intorno alle 9:30 un gruppo di giovani di Syriza si era radunato sul marciapiede di Stadiou 5, dove si trova l’ufficio universitario del Segretario Generale del Ministero delle Finanze Yorgos Mergos (nella Facoltà delle Scienze Economiche). “Mergos, a te che guadagni 6000 euro, ti sembrano tanti 586 euro di salario minimo? Vacci a vivere tu con questi”, c’era scritto sul loro striscione. Secondo i giovani, un gruppo di poche persone è salito al terzo piano, ha aperto la porta dell’ufficio (che non era chiusa a chiave) e ha srotolato lo striscione dalla finestra dell’ufficio.  Il Segretario Generale delle Finanza era assente. L’occupazione simbolica è finita dopo 10 minuti. I giovani sono rimasti sul marciapiede, distribuendo volantini per lo sciopero generale del 20 Febbraio. Insieme a loro c’erano anche due deputati.
Intorno alle 10:00 sono stati circondati dai plotoni dei MAT. “Appena li abbiamo visti indossare la loro attrezzatura abbiamo mostrato la nostra tessera parlamentare, abbiamo detto che siamo deputati e abbiamo chiesto di parlare con il loro capo, cercando di escludere un attacco ad una manifestazione pacifica. Un poliziotto ha informato alla radio:’ci sono fue deputati di Syriza’. Nessuna reazione. Dopo un minuto e mezzo ci hanno attaccato”.
Pioggia di lacrimogeni
Come si può vedere nel video riportato sul sito left.gr e su youtube, i poliziotti hanno intossicato con i lacrimogeni chiunque si trovasse di fronte a loro, creando un clima asfissiante. Quando più tardi i deputati hanno cercato, tra gomitate e insulti, il capo dei MAT, lui ha risposto che “esegue gli ordini”. Il professore Yorgos Pleios, presidente della facoltà di “Comunicazione e Media”, che ha il proprio ufficio accademico nello stesso palazzo, invece, ha subito un attacco verbale. “Ho spiegato la mia qualità e ho anche detto ai poliziotti ‘ragazzi, dovete vergognarvi ad usare i lacrimogeni in uno spazio così’. Mi hanno risposto che dovevo essere io a vergognarmi per il solo fatto di protestare”.
Sul caso si è proseguito per direttissima in seguito alla denuncia dei due deputati. Domani sarà svolto un esame medico legale. Il capo della Polizia Greca ha ordinato l’avvio di un’indagine amministrativa.

…………………………………………………………………………………………………
La sfida anche in Parlamento
Poco dopo l’attacco dei MAT, il clima di fuoco si è trasferito anche in Parlamento. Di fronte alla protesta intensa di Syriza, Nea Dimokratia è rimasta provocatoriamente fedele al dogma “legge ed ordine”, il Pasok ha cercato di eludere l’argomento, mentre DIMAR ha preferito il silenzio. Il deputato di Syriza Papadimoulis ha denunciato con toni pesanti il governo per “un crescendo di violenza ed una intensificazione dell’autoritarismo, con una violazione brutale della legge. I MAT hanno usato di nuovo i lacrimogeni in uno spazio chiuso e hanno menato due deputati di Syriza, nonostante loro gli avessero mostrato la tessera parlamentare. Le denunce del rappresentante parlamentare di Syriza hanno provocato un’intensa reazione dall’ala azzura, con L. Grigorakos che presiedeva la sessione, che cercava in di imporre l’ordine suonando invano il campanello.  Dopo che i toni si sono un po’ calmati, il rappresentante parlamentare di Nea Dimokratia, Makis Voridis, ha riaccesso il clima affermando: “Le occupazioni di spazi pubblici sono illegali e come tali saranno affrontate”. Thanassis Pafilis (del partito Comunista) ha sottolineato che “il governo intensifica la violenza e l’autoritarismo in un declino senza fine” avvertendo i governanti che “il pestaggio ha due estremi. La violenza statale non fermerà le lotte dei lavoratori”.
Perfino N.Mariàs (Greci Indipendenti) ha denunciato la “politica autoritaria del governo”, sottolineando che “se vuole la legge e l’ordine, allora dovrà cacciare via la Troika fuori dai ministeri che hanno occupato illegalmente”.
Rispondendo a Dimitris Papadimoulis, che ha accusato PASOK e DIMAR di un silenzio provocatorio e della loro trasformazione in “componenti” (l’accusa ruota attorno al fatto che Syriza è una coalizione formata da diverse “componenti”. Il deputato, quindi, accusa PASOK e DIMAR di essere “componenti”, in un modo simile, di Nea Dimokratia, n.d.t.) di Samaras, Michalis Chrissochoidis (PASOK) ha sottolineato che il suo partito condanna la violenza della polizia, ma ha invitato Syriza a condannare a sua volta la violenza “nonostante il disagio politico che ha questo partito nel vedere la sua percentuale cadere”.
Affianco a Syriza si è trovata stranamente anche Alba Dorata, con Christos Pappàs che dichiarava che “qualsiasi lotta del popolo greco, indipendentemente da dove essa provenga, ci trova d’accordo”.
Di Charis Ioannou
…………………………………………………………………………………………………
Scontro tra governo e Syriza
“Il governo dei macellai dei salari e delle pensioni crede che con la precettazione della violenza e della repressione statale contro coloro che resistono, potrà assicurare la continuazione della politica barbara dei Memoranda” ha sottolineato in un suo annuncio SYRIZA-EKM, mentre Alexis Tsipras ha dichiarato che “se dopo l’abolizione degli scioperi e delle mobilitazioni, i governanti vogliono abolire anche la democrazia stessa, devono dircelo apertamente. Questa politica, però, non passerà”.
Il rappresentante governativo Simos Kedikoglou ha dichiarato che “l’invasione di uffici universitari, l’irruzione, l’occupazione e i danni materiali che hanno causato i giovani di Syriza rientrano completamente nella strategia della tensione denunciata dal signor Tsipras”.
Il KKE (partito comunista greco, ndt) sottolinea in un suo comunicato che “la politica antipopolare del governo, della UE e della plutocrazia è portata avanti congiuntamente  all’applicazione determinata della Legge e dell’Ordine, con la tensione generata dalla repressione e dall’autoritarismo di fronte ad ogni protesta, come contro gli agricoltori, i marittimi, i lavoratori della metro, i sindacalisti del PAME (sindacato del partito comunista, ndt) ed oggi anche contro la protesta dei giovani di Syriza”
17/02/2013
Originali in greco: efsyn
Traduzioni di atenecalling

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra la base del Tuscania al CISAM con il genocidio in corso in Sudan?

In Sudan si consuma un massacro che il mondo continua a ignorare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Milei-Trump hanno vinto e si sono tenuti la colonia

Il governo libertario ha imposto la paura della debacle e ha vinto nelle elezioni legislative.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina libera, Taranto libera

Riceviamo e pubblichiamo da Taranto per la Palestina: Il porto di Taranto non è complice di genocidio: i nostri mari sono luoghi di liberazione! Domani, la nostra comunità e il nostro territorio torneranno in piazza per ribadire la solidarietà politica alla resistenza palestinese. Taranto rifiuta di essere zona di guerra e complice del genocidio: non […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gaza è Rio de Janeiro. Gaza è il mondo intero

Non ci sono parole sufficienti per descrivere l’orrore che ci provoca il massacro di oltre 130 giovani neri, poveri, uccisi dalla polizia di Rio de Janeiro, con la scusa di combattere il narcotraffico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I “potenti attacchi” su Gaza ordinati da Netanyahu hanno ucciso 100 palestinesi

I palestinesi uccisi ieri dai raid aerei israeliani sono un centinaio, tra cui 24 bambini, decine i feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Monza: martedì 4 novembre corteo “contro la guerra e chi la produce”

Martedì 4 novembre a Monza la Rete Lotte Sociali Monza e Brianza e i Collettivi studenteschi di Monza hanno organizzato un corteo “Contro la guerra e chi la produce “.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra Leonardo con il genocidio a Gaza?

Gianni Alioti, ricercatore di The Weapon Watch – Osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei, ha scritto per Pressenza un approfondimento, con notizie inedite, sulle responsabilità di Leonardo nel genocidio a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: continuano gli attacchi israeliani nonostante la tregua del novembre 2024. Due persone uccise

Ancora bombardamenti israeliani nel sud del Libano, nonostante l’accordo di tregua concordato nel novembre 2024.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Coloni lanciano attacchi coordinati contro agricoltori e terreni della Cisgiordania

Cisgiordania. Negli ultimi giorni, gruppi di coloni hanno lanciato una serie di attacchi coordinati contro agricoltori e terreni agricoli palestinesi a Betlemme, al-Khalil/Hebron e nella Valle del Giordano settentrionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupazioni e proteste per la Palestina: gli aggiornamenti da Napoli, Torino e Verona

Proseguono le mobilitazioni in solidarietà con il popolo palestinese.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Tubercolosi al Neruda: no alle speculazioni sulla malattia

Riprendiamo il comunicato del Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure del Piemonte sulla vicenda che vede coinvolto lo Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il treno che non arriva mai: altri otto anni di propaganda e devastazione

Telt festeggia dieci anni e annuncia, ancora una volta, che la Torino-Lione “sarà pronta fra otto anni”.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Intelligenza artificiale: l’umanità è diventata obsoleta per i padroni?

La distopia è già qui. Negli Stati Uniti, negli ultimi giorni, una pubblicità che sembra uscita da un film di fantascienza è apparsa ovunque.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Occupazioni a Torino: cronaca di un mese senza precedenti.

Una cronaca dalle occupazioni e autogestioni delle scuole torinesi del mese di ottobre.