Nell’edificio centrale, però, si erano immediatamente radunati i lavoratori e migliaia di cittadini: una nuova ondata di opposizione sociale capace di impedire la chiusura della televisione, che aveva continuato a trasmettere su canali alternativi e piattaforme web grazie al sostegno e alla solidarietà di siti e testate giornalistiche europee.
Saltato il tappo del controllo delle istituzioni e dei partiti sul lavoro dei giornalisti, ERT occupata ha potuto trasmettere un’informazione di altissima qualità, rompendo su numerosi temi il silenzio e la censura prodotti dalla connivenza tra i principali mezzi di informazione e i governi dei memoranda.
Oggi lo Stato cerca di mettere a tacere la maggiore voce fuori dal coro dei “pappagalli” [come vengono chiamati in Grecia i giornalisti conniventi]. Anche in vista delle nuove misure di austerità che Samaràs si è impegnato a imporre, è forte il timore che nuove proteste possano indebolire ulteriormente il governo di Nea Demokratìa. Dopo il vile assassinio del rapper Pavlos Fyssas e l’esecuzione di due nazisti (che ancora non è stata rivendicata da nessun gruppo armato e su cui rimangono aperte anche la pista parastatale e quella mafiosa), il governo della Troika cerca di legittimarsi come tutore di un ordine minacciato dagli “opposti estremismi”.
Vedremo se questo gioco gli riuscirà.
Ascolta l’intervista a Dimitri Deliolanes, corrispondente di ERT dall’Italia, realizzata da Radio Onda d’Urto.
Seguiranno aggiornamenti.
Una raccolta di articoli sull’occupazione e l’autogestione della tv ERT:
Chiudere ERT per una Grecia più stupida e obbediente
Scenari politici inediti dopo il caso ERT
Fonte: atenecalling.org