InfoAut
Immagine di copertina per il post

Israele vuole creare una “zona cuscinetto” a sud di Gaza

Israele vuole costituire una “zona cuscinetto” sul lato palestinese del confine tra Gaza e l’Egitto allo scopo, afferma, di prevenire “futuri attacchi di Hamas”. E ha informato delle sue intenzioni alcuni dei Paesi arabi con cui ha relazioni – in particolare l’Egitto e la Giordania – oltre all’Arabia saudita con cui intende normalizzare i rapporti e la Turchia.

da Pagine Esteri

L’iniziativa non lascia intravedere una fine imminente dell’offensiva israeliana contro la Striscia di Gaza – ripresa ieri (venerdì, ndr) e che ha ucciso in 24 ore 184 palestinesi, dopo una tregua di sette giorni –, però indica che Israele vuole “modellare il dopoguerra” dopo circa due mesi di bombardamenti e di attacchi di terra che hanno provocato 15mila morti e 35mila feriti tra i palestinesi, tra i quali migliaia di bambini e donne, oltre ad aver raso al suolo intere aree urbane.

Sino ad oggi nessuno Stato arabo si è detto pronto a “sorvegliare” o “amministrare” Gaza che in futuro, secondo i piani del gabinetto di guerra israeliano, sarà “senza Hamas” responsabile lo scorso 7 ottobre di un attacco nel sud di Israele che ha fatto circa 1200 morti civili e militari e 5mila feriti.

“Israele vuole questa zona cuscinetto tra Gaza e Israele, da nord a sud, per impedire a Hamas o ad altri militanti di infiltrarsi o attaccare Israele”, ha detto all’agenzia di stampa Reuters un funzionario mon meglio precisato della “sicurezza regionale”. Interpellato sui piani per una zona cuscinetto, Ophir Falk, consigliere per la politica estera del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ha detto alla Reuters: “Il piano è più dettagliato di quanto è emerso. Si basa su un processo a tre livelli per il giorno dopo Hamas”. Ha aggiunto che i tre livelli implicano “la distruzione di Hamas, la smilitarizzazione di Gaza e la deradicalizzazione dell’enclave”. Più parti hanno ripetuto in queste settimane che è impossibile l’obiettivo di Israele di annientare Hamas che è qualcosa di più di una semplice forza militare e rappresenta una struttura complessa da un punto di vista ideologico, religioso e sociale.

Una fonte della sicurezza israeliana ha detto che l’idea della “zona cuscinetto” è “in fase di esame”, aggiungendo: “Non è chiaro al momento quanto sarà profonda, potrebbe essere 1 km o 2 km o centinaia di metri (all’interno di Gaza)… in questo modo Hamas non potrà organizzare capacità militari vicino al confine”.

Se questa “zona cuscinetto” sarà realizzata 2,3 milioni di palestinesi si ritroveranno in un territorio ancora più piccolo. Gaza è lunga appena 40 km e larga tra circa 5 km e 12 km. Un lembo di terra inferiore a 400 kmq e con una delle densità più alte al mondo.

Già in passato Israele ha pianificato di costituire una “zona cuscinetto” all’interno di Gaza da cui ha ritirato le sue truppe e i suoi coloni nel 2005, nel quadro del “piano di ridispiegamento” formulato dall’ex premier Ariel Sharon. Secondo la Reuters gli Stati uniti restano contrari a qualsiasi progetto volto a ridurre le dimensioni di Gaza. Da parte loro Giordania e Egitto mettono in guardia dall’intenzione di Israele di cacciare i palestinesi da Gaza, ripetendo la Nakba (catastrofe) del 1948, quando centinaia di migliaia di abitanti della Palestina furono cacciati via o furono costretti a scappare nei Paesi arabi vicini sotto la minaccia delle forze armate del nascente Stato di Israele.

Nelle scorse settimane era già emersa l’idea di Israele di creare una zona cuscinetto nel nord di Gaza. Gli Stati arabi non si oppongono a una barriera di sicurezza tra le due parti ma c’è disaccordo su dove sarà collocata. E’ da sottolineare che nessuna parte, da Israele agli Stati arabi fino ai Paesi occidentali, ritiene di coinvolgere gli abitanti palestinesi in queste discussioni sul “futuro” di Gaza e del resto dei Territori occupati. Pagine Esteri

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

ASSEDIO DI GAZAesercito israelianoisraelepalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vittoria dei portuali di Marsiglia e Genova. Rimaste a terra le mitragliatrici, la nave cargo diretta ad Haifa viaggia vuota

La nave è dovuta ripartire vuota di armamenti israeliani, e vuota farà tappa sabato a Genova soltanto per un “rifornimento tecnico”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genova: i portuali pronti a rifiutare di caricare il cargo di armi per Israele

I portuali in Francia si rifiutano di caricare il cargo di armi per Israele: pronti al blocco anche a Genova.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Militari israeliani in “libera uscita” in Italia

Stress da genocidio? Se vuoi rilassarti vieni nel Bel Paese! Non è uno slogan pubblicitario di un mondo distopico, ma potremmo rappresentarcela così l’offerta, comprensiva di relax,  tour turistici alle bellezze naturalistiche e culturali delle Marche, di cui ha usufruito a fine 2024 un gruppo di giovani militari israeliani in “libera uscita”, ma pur sempre scortati e protetti dalla DIGOS per garantirne la massima riservatezza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

El Salvador: Sei anni di Bukele con poteri ampliati, stato d’emergenza e detenzione degli oppositori

La deriva autoritaria del presidente di El Salvador.

Bukele celebra il suo sesto anno di mandato e il primo dalla sua controversa rielezione, sostenendosi su un regime d’emergenza che accumula denunce per violazioni dei diritti umani e la persecuzione delle voci critiche.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Catania: salpata la nave umanitaria della Freedom Flotilla “per rompere l’assedio di Gaza”

In circa una settimana di navigazione, l’imbarcazione umanitaria Madleen della Freedom Flotilla dovrebbe raggiungere le acque basse della Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Non lasceremo loro nulla”. La distruzione del settore agricolo e dei sistemi alimentari di Gaza /2

Questo rapporto “Non lasceremo loro nulla” (*) affronta la distruzione del settore agricolo e delle strutture legate alla produzione alimentare durante l’assalto militare israeliano in corso sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. di Palestinian Centre for Human Rights, da ECOR Network Qui la prima parte. II. La distruzione israeliana del settore agricolo e dei sistemi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brescia: contestato il Ministro Tajani “Contro il genocidio in Palestina e le complicità anche italiane. Palestina Libera!”

A Brescia forte contestazione di almeno 150 tra studenti e attivisti contro la presenza alla facoltà di Giurisprudenza del ministro degli esteri e vicepremier Tajani, invitato dall’Ateneo per inaugurare un corso di laurea.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Indignazione per le dichiarazioni di Netanyahu: ‘Nessuna carestia a Gaza, i palestinesi sono sovrappeso’”

Il primo ministro sostiene che le immagini di migliaia di prigionieri palestinesi seminudi dimostrerebbero che hanno cibo a sufficienza, mentre esperti internazionali lanciano l’allarme su una carestia imminente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: militarizzazione degli aiuti e silenzio internazionale. Il punto della situazione con Eliana Riva

Ogni giorno porta nuove atrocità in Palestina: oggi, almeno 17 persone sono state uccise dall’esercito israeliano in tutta Gaza, tra cui otto vittime durante un raid contro la casa del giornalista Osama al-Arbid, nel nord della Striscia. Il giornalista sarebbe sopravvissuto, ma molti dei suoi familiari sono stati uccisi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Manifestazione nazionale contro il riarmo, la guerra e il genocidio in Palestina: 21 giugno a Roma

La data per la manifestazione nazionale a Roma contro il riarmo e la guerra è stata individuata nel 21 giugno, poco prima che si tenga il summit NATO all’Aja dal 25 al 25 giugno sulla Difesa e la spesa militare.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Gli aceri di corso Belgio a Torino incontrano un gelso di Gerusalemme: la Storia e le storie narrate dagli alberi

Il Comitato Salviamo gli Alberi di corso Belgio ha organizzato domenica 18 maggio un incontro pubblico con Paola Caridi, autrice del saggio Il gelso di Gerusalemme – L’altra storia raccontata dagli alberi, pubblicato l’anno scorso da Feltrinelli. Si è scelta questa data anche per commemorare  la Nakba, la “catastrofe”, l’espulsione di 700.000 palestinesi dalle loro terre operata dagli Israeliani nel 1948. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Disarmiamoli: verso il 21 giugno a Roma

Ripubblichiamo il comunicato uscito dall’assemblea nazionale chiamata dalla Rete dei Comunisti, da Potere al Popolo e USB a Roma che guarda alla data di manifestazione nazionale del 21 giugno. In questa fase ogni mobilitazione nella prospettiva di attivarsi contro il riarmo generale, contro la militarizzazione della società e a sostegno della resistenza palestinese è da sostenere e attraversare.