InfoAut
Immagine di copertina per il post

Issawi: Non mi sono arreso all’occupante

di Samer Issawi
Gerusalemme, 4 marzo 2013, Nena News
La mia storia non è diversa da quella di tanti altri giovani palestinesi, nati e vissuti sotto l’occupazione israeliana. A 17 anni, sono stato arrestato per la prima volta e condannato a due anni. Sono stato arrestato di nuovo a vent’anni, all’inizio della Seconda Intifada a Ramallah, durante l’invasione israeliana di diverse città della Cisgiordania – quella che Israele ha ribattezzato “Operazione Scudo di Difesa”. Sono stato condannato a 30 anni di prigione con l’accusa di far parte della resistenza all’occupazione. Non sono stato il primo nella mia famiglia ad essere arrestato nella lunga marcia del mio popolo verso la libertà. Mio nonno, uno dei membri fondatori dell’OLP, è stato condannato a morte dalle autorità del Mandato britannico, le cui leggi Israele utilizza ancora oggi per opprimere il mio popolo; è fuggito qualche ora prima di essere giustiziato.

Mio fratello, Fadi, è stato ucciso nel 1994, all’età di 16 anni dalle forze israeliane durante una manifestazioni in Cisgiordania a seguito del massacro alla Moschea di Abramo ad Hebron. Un altro mio fratelli, Medhat, è stato in prigione 19 anni. E gli altri miei fratelli, Firas, Ra’afat e Shadi sono stati condannati a pene tra i 5 e gli 11 anni. Mia sorella, Shireen, è stata arrestata innumerevoli volte e ha scontato un anno di carcere. La casa di mio fratello è stata demolita. L’acqua e l’elettricità a casa di mia madre sono state tagliate. La mia famiglia, insieme al popolo della mia amata Gerusalemme, è continuamente vessata e attaccata, ma continua a difendere i diritti dei palestinesi e dei prigionieri.

Dopo quasi dieci anni di prigione, sono stato rilasciato nell’accordo sponsorizzato dall’Egitto, tra Israele e Hamas, per il rilascio del soldato israeliano Gilad Shalit in cambio di prigionieri palestinesi.Tuttavia, il 7 luglio 2012, sono stato arrestato di nuovo vicino Hizma, area all’interno dei confini del comune di Gerusalemme, accusato di aver violato i termini del rilascio (non potevo uscire da Gerusalemme). Altri che sono stati rilasciati con l’accordo sono stati anch’essi riarrestati, alcuni senza una ragione dichiarata. Per questo ho cominciato lo sciopero della fame il primo agosto, per protestare contro la mia detenzione illegale e la violazione dell’accordo da parte di Israele.

La mia salute sta deteriorando molto, ma continuerò lo sciopero della fame fino alla vittoria o al martirio. Questa è l’ultima pietra che mi rimane da lanciare contro i tiranni e i secondini, contro l’occupazione razzista che umilia il nostro popolo.

Prendo la mia forza da tutti i popoli liberi del mondo che vogliono porre fine all’occupazione israeliana. I deboli battiti del mio cuore continuano grazie a questa solidarietà e a questo sostegno; la mia voce flebile trova la sua forza dalle voci più alte e penetra le mura della prigione. 

La mia battaglia non è solo per la mia libertà. Io e i miei compagni in sciopero della fame, Ayman, Tarik e Ja’afar stiamo combattendo una battaglia per tutti i palestinesi contro l’occupazione israeliana e le sue prigioni. Quello che sopporto è niente se confrontato con il sacrificio dei palestinesi di Gaza, dove in migliaia sono morti o sono rimasti feriti nei brutali attacchi israeliani e in un assedio disumano e senza precedenti.

Tuttavia, c’è bisogno di più sostegno. Israele non può continuare nella sua oppressione senza l’aiuto dei governi occidentali. Questi governi, in particolare quello inglese, che ha una responsabilità storica nella tragedia del mio popolo, dovrebbe imporre sanzioni al regime israeliano fino a che non ponga fine all’occupazione, riconosca i diritti dei palestinesi e liberi tutti i prigionieri politici.

Non preoccupatevi se il mio cuore si fermerà. Sono ancora vivo e lo sarò dopo la morte, perché Gerusalemme scorre nelle mie vene. Se muoio, è una vittoria; se saremo liberi, è una vittoria perché in ogni caso ho rifiutato di arrendermi all’occupazione israeliana, alla sua tirannia e alla sua arroganza.

Traduzione a cura della redazione di Nena News

nena-news.globalist.it

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

issawiletteraprigioniero palestinesesciopero della fame

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupata la stazione di Pisa in sostegno alla Global Sumud Flottila

Riprendiamo i comunicati di Studentx per la Palestina – Pisa sull’iniziativa svoltasi ieri in solidarietà alla partenza della Global Sumud Flottila che ha visto la partecipazione di migliaia di persone e l’occupazione dei binari della stazione di Pisa.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Global Sumud Flottilla: a Catania in migliaia in corteo. In Palestina il genocidio prosegue

Ieri sera in 15mila a Catania e oltre un migliaio a Siracusa, per augurare “buon vento” alla Global Sumud Flotilla.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La solidarietà con la Palestina blocca la Vuelta a Bilbao

Ieri 3 settembre, dopo giorni di proteste contro la partecipazione della squadra israeliana alla Vuelta, in varie località, la mobilitazione a Bilbao su appello dell’Iniziativa Gernika-Palestina è stata tale da obbligare gli organizzatori ad annullare i risultati della tappa..

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

No alla fiera militare-navale SeaFuture 2025 a La Spezia

Ripubblichiamo il comunicato stampa di Riconvertiamo SeaFuture e del Coordinamento Restiamo Umani di La Spezia che ha lanciato una manifestazione il 27 settembre in occasione della fiera navale – militare “SeaFuture”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

In Piemonte è nato il Coordinamento Regionale per la Palestina!

Ripubblichiamo di seguito la piattaforma lanciata da Torino per Gaza e da molte altre realtà che dà avvio al progetto di Coordinamento Regionale piemontese per la Palestina e che chiama a due appuntamenti per le prossime settimane: sono previste iniziative diffuse sul territorio piemontese il 13 settembre e una grande manifestazione regionale a Torino il 20 settembre.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Killers are not welcome: Tel Aviv – Olbia: soldati in vacanza, bambini sotto le macerie

Ripubblichiamo il comunicato uscito in seguito all’iniziativa tenutasi all’aeroporto di Olbia ieri durante la quale moltissime persone hanno preso parte a un’iniziativa in solidarietà alla Palestina con l’obiettivo di bloccare l’arrivo dei voli di provenienza Tel Aviv.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: dal porto di Genova al Lido di Venezia, decine di migliaia di persone in piazza contro il genocidio

Molte decine di migliaia (almeno 50mila) di persone, sabato 30 agosto, hanno partecipato a Genova alla fiaccolata per la Palestina, organizzata per salutare le imbarcazioni in partenza domenica 31 agosto dal porto ligure per prendere parte alla “Global Sumud Flotilla”. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

10 SETTEMBRE: BLOCCARE TUTTO E PRENDERE BENE LA MIRA. UN CONTRIBUTO DAI SOULEVEMENTS DE LA TERRE

I Soulèvements de la terre contribuiranno a «bloccare tutto» contro il piano Bayrou a partire dal 10 settembre. Numerosi comitati locali e i granai dei Soulèvements de la terre hanno iniziato a mettere a disposizione i loro mezzi materiali, reti e savoir-faire. Dedichiamo alla discussione portata avanti all’interno del movimento che si annuncia, qualche riflessione […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: manifestanti attaccano la carovana elettorale di Javier Milei

Il presidente partecipava a un comizio elettorale nella località di Buenos Aires situata nella terza sezione elettorale dopo lo scandalo che ha scosso il governo per presunti fatti di tangenti e corruzione nell’acquisto di medicinali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Venezia: sabato 30 agosto corteo per lo stop al genocidio a Gaza

Stop al genocidio, stop alle collaborazioni e alla vendita di armi a Israele.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Appello all’azione! Prigionieri politici palestinesi in sciopero della fame dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti

Abbiamo tradotto questo appello in solidarietà ai prigionieri politici Casey Goonan, attivista per la Palestina americano, e T. Hoxha, attivista inglese di Palestine Action in sciopero della fame dal sito del collettivo Samidoun: Palestinian Prisoner Solidarity Network

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Carcere di Palermo: 400 detenuti in sciopero della fame

400 detenuti in sciopero della fame. L’associazione Yairahia Onlus, attiva per i diritti dei reclusi, spiega i motivi della protesta nel carcere di Palermo : “In una situazione carceraria disastrosa che l’anno scorso ha registrato il record di suicidi, ed in cui il sovraffollamento è una costante, appare assurdo gravare in maniera ancora maggiore sulla […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Lettera dalle detenute del carcere di Torino

Le detenute del carcere di Torino hanno iniziato uno sciopero della fame a staffetta. A comunicarlo è Nicoletta Dosio che ha ricevuto la lettera.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Le ragazze di Torino in sciopero della fame

Da martedì 6 febbraio al carcere di Torino nella sezione femminile è iniziato un nuovo sciopero della fame.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I prigionieri repubblicani iniziano 24 ore di sciopero della fame a sostegno dei detenuti palestinesi.

I prigionieri repubblicani di tutta l’Irlanda si apprestano a fare uno sciopero della fame di un giorno, venerdì, a sostegno dei palestinesi attualmente detenuti nelle carceri israeliane.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

La lotta contro il 41bis non è finita

Domenico Porcelli ha 49 anni ed è della provincia di Bari. Dal 2018 si trova in stato di detenzione, condannato a 26 anni e mezzo di carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso con una sentenza ancora non definitiva.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Al 41 bis e in sciopero della fame da 5 mesi, adesso chiede l’eutanasia

Domenico Porcelli sta portando avanti uno sciopero della fame: dal 28 aprile scorso il detenuto ha smesso di alimentarsi in segno di protesta, perché la misura del regime di 41-bis a lui applicata è stata prorogata.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Carcere: due detenuti in sciopero della fame morti nel carcere di Augusta

Due detenuti nel carcere di Augusta nel Siracusano, sono deceduti in ospedale a distanza di un mese l’uno dall’altro per le conseguenze di uno sciopero della fame. Si tratta di un siciliano, morto ad aprile e di un russo, deceduto il 9 maggio.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

E’ morto Khader Adnan, prigioniero in sciopero della fame

Il prigioniero palestinese in sciopero della fame da 86 giorni, Khader Adnan, 45 anni, alto dirigente del gruppo di resistenza palestinese del Jihad islamico, è morto mentre si trovava in detenzione amministrativa sotto custodia israeliana.