L’urgenza di opporsi alla guerra
A partire dall’analizzare alcuni fatti degli ultimi giorni riguardanti la guerra in Ucraina abbiamo provato a ricostruire un quadro in cui si evidenziassero le gravi implicazioni che stanno avendo gli atteggiamenti degli stati non direttamente coinvolti nell’alimentare l’escalation del conflitto. Dalla fornitura di armamenti da parte dell’Italia, alla richiesta di una no fly zone sull’Ucraina, alle conseguenze delle sanzioni sugli aumenti delle materie prime e dell’energia, passando dalla figura di Zelensky come fantoccio che ha contribuito negli ultimi anni nel fomentare il nazionalismo ucraino alle operazioni di censura dell’informazione indipendente in Russia.
Nella seconda parte del podcast abbiamo approfondito con Sandro Moiso, redattore di Carmillaonline, alcune questioni centrali nel tentativo di comprendere cosa sta accadendo. Innanzitutto è importante sottolineare come si stanno ponendo gli attori in campo e quanto la nato e l’Europa stiano giocando con il fuoco continuando ad armare l’Ucraina al posto di lavorare ad una risoluzione che non preveda ulteriori conseguenze in termini umani e materiali per la popolazione, in un contesto in cui gli Stati Uniti stanno cercando di nascondere la propria debolezza. Un conflitto che è scoppiato esacerbando i disequilibri, già presenti sottotraccia da anni, del cosidetto ordine mondiale post caduta del muro di Berlino. Ma, come sostiene Sandro Moiso, la guerra cova nel capitalismo e questi decenni sono stati teatro di una disarticolazione su scala mondiale che non poteva che avere come esito un conflitto aperto, dispiegato, a colpi di armi sempre più affinate dal punto di vista tecnologico. In questo tempo l’unica opzione per gli USA, a fronte dell’emergere di nuovi competitor oltre alla Russia, come l’India, la Cina (stati astenuti all’ONU) la Turchia, è stata quella di continuare a forzare a est tramite l’espansione della nato.
In questo contesto è urgente porsi la questione di come costruire un punto di vista che sia all’altezza della situazione, consapevole della necessità di porsi sia contro la nato che contro l’impegno militare italiano che contro l’imperialismo degli USA e della Russia, e che possa essere comprensibile. Soprattutto, che possa essere traducibile nella possibilità di costruire un’opposizione di massa nei confronti della guerra ma che rifiuti i caratteri filoatlantisti che ad ora vengono sbandierati da tutti i lati.
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Di seguito alcuni link e riferimenti degli articoli citati durante l’approfondimento
https://www.infoaut.org/conflitti-globali/il-nuovo-disordine-mondiale-3-i-discorsi-della-guerra
https://espresso.repubblica.it/mondo/2022/03/01/news/volodymir_zelensky_ha_gia_vinto_la_sua_guerra-339858407/?__vfz=medium%3Dsharebar&fbclid=IwAR2MGB0LBKuSqhXlLQn3VhsT8EwuRehKHXX99f6K-44Ao8TOzcZOfwthpHs
https://commons.com.ua/en/us-plaining-not-enough-on-your-and-our-mistakes/
https://www.aljazeera.com/news/2022/3/2/amid-war-an-independent-russian-radio-station-goes-silent
https://www.aljazeera.com/opinions/2022/2/27/the-world-is-united-on-ukraine-divided-on-america
https://www.infoaut.org/conflitti-globali/il-nuovo-disordine-mondiale-2-tamburi-di-guerra
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