La marea bianca riempie le strade di Madrid per difendere la sanità
Nella giornata di ieri il Parlamento ha approvato la legge di bilancio per il 2013, una manovra da 39 miliardi di euro fatta di tagli e privatizzazioni; all’interno del bilancio sono presenti anche le disposizioni che appalteranno la gestione dei servizi sanitari alle aziende e la privatizzazione di diversi ospedali.
Un sistema per il quale aumenteranno i costi della sanità a carico dei cittadini e, per contro, diminuirà il livello dei servizi disponibili.
Misure contro le quali la cosiddetta ‘marea blanca’, il movimento composto da decine di migliaia di utenti e lavoratori della sanità pubblica, ha riempito le piazze della capitale per ben quattro volte nelle ultime settimane: l’ultimo caso è stato quello di ieri sera, quando la notizia dell’approvazione del bilancio ha fatto riesplodere la protesta a distanza di solo 24 ore dalla marea blanca di mercoledì, quando la polizia è anche intervenuta con cariche e fermi contro i manifestanti che tentavano di raggiungere il Consiglio Regionale di Madrid.
Ai cortei e ai blocchi della capitale si sono però affiancate diverse altre iniziative contro il durissimo attacco al servizio sanitario spagnolo: quattro settimane di sciopero dei medici (molti dei quali hanno minacciato il licenziamento in blocco per opporsi ai piani di privatizzazione dei centri ospedalieri e per fare pressione sul governo), raccolte firme e lettere aperte della comunità scientifica.
Lo sciopero degli ultimi giorni ha registrato adesioni molto alte tra i medici e, in generale, la ‘marea blanca’ può vantare una composizione molto eterogenea e contare su un ampio consenso e supporto da parte della popolazione spagnola.
Il governo ha espresso soddisfazione per l’approvazione del bilancio e si è difeso con vaghe e dubbie promesse sul fatto che le misure in esso previste non ricadranno sulle spalle dei cittadini, ma la continuità e i numeri con cui la protesta si è fatta sentire nelle ultime settimane lascia intendere che difficilmente l’approvazione segnerà la fine di questa battaglia, che si fa espressione della più generale insofferenza verso le ricette di sacrificio proposte in questi mesi dal governo sotto la guida di Rajoy.
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