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Le comunità mapuche difendono i propri spazi sacri di fronte alle imprese idroelettriche

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L’impresa statale norvegese Statkraft è incaricata del progetto idroelettrico Osorno S.A in territorio mapuche-huilliche, una infrastruttura che colpirà uno spazio cerimoniale sacro per il popolo Huilliche conosciuto come Ngen Mapu Kintuante.

Fernando Chamorro

La Norvegia gode della fama di avere uno stato di benessere invidiabile dentro l’Europa insieme agli altri paesi scandinavi. Ciò di cui non si parla e di cui poco si conosce, è il suo modo di agire fuori dalle frontiere, azioni che lasciano molto a desiderare da parte di uno stato che ha raggiunto una relativa pace e un benessere sociale tra i suoi cittadini.

L’esempio più chiaro è il progetto di costruzione dell’impianto idroelettrico Osorno S.A in territorio mapuche-huilliche, nella provincia di Los Lagos, a circa 900 km a sud di Santiago del Cile. L’installazione di questo mega progetto danneggerebbe in modo irreversibile, tra i molti altri luoghi, un cimitero che data dai tempi preispanici e uno spazio cerimoniale sacro al popolo Huilliche conosciuto come Ngen Mapu Kintuante che lì abita da millenni, secondo studi antropologici e in accordo con la cosmovisione delle più di 27 comunità, che vivono lungo le rive del fiume Pilmaiken e che si vedrebbero danneggiate da questo progetto.

L’impresa incaricata del progetto è l’impresa statale norvegese Statkraft che non riconosce i diritti delle comunità huilliches e ha leso il diritto alla consultazione preventiva che è sancita nell’articolo 169 del Trattato Internazionale dell’OIL -ratificato dal Cile- e dalla legge indigena che attualmente è in vigore.

L’impresa statale norvegese Statkraft non riconosce i diritti delle comunità huilliche e ha leso il diritto alla consultazione preventiva

L’impresa, che ha destinato per l’investimento una somma di 173 milioni di dollari per la costruzione dell’Impianto Idroelettrico, con la connivenza delle istituzioni dello stato ha incominciato a dividere e a colpire la convivenza pacifica delle comunità con la terra, con lo scopo di legittimare il progetto. Hanno creato comunità giuridiche fittizie e hanno cooptato certi dirigenti con l’obiettivo di legalizzare il progetto.

Dentro la Cosmovisione e il tessuto sociale mapuche esistono autorità che hanno la responsabilità di salvaguardare la salute e il benessere fisico e spirituale delle comunità e del territorio dove abitano. Le e i machi (guaritori, capi religiosi, ndt) sono delle autorità ancestrali spirituali che hanno questo molto difficile compito, data la crescente installazione nei loro territori di mega-progetti idroelettrici, minerari e l’avanzata delle imprese forestali che danneggiano la biodiversità, il vivere bene e il già deteriorato equilibrio esistente.

In questo senso, i machi, i lonko (capo tribale, ndt), i werken (messaggero, portavoce, ndt) e le altre autorità ancestrali sono stati perseguitati dalle istituzioni e specialmente dalle forze dell’ordine e di sicurezza dello stato, continuano a subire processi, minacce, violente perquisizioni, persecuzioni, carcere e morte di comuneri difensori della Terra. Subiscono la violenza uomini, donne, bambini e anziani. Molti dei loro dirigenti sono stati vittime di montature giudiziarie e a loro viene applicata la legge antiterrorismo in vigore dalla dittatura.

I siti cimiteriali sono luoghi dove si riuniscono le quattro energie che fanno muovere le comunità di questi siti limitrofi. Sono luoghi dove si fanno rogazioni, si effettuano atti di ringraziamento e si fanno richieste per i raccolti, per il bel tempo e per tutto quello che affligge il popolo. Sono luoghi che danno un’appartenenza sociale, riaffermano l’identità culturale e spirituale e promuovono la coesione sociale.

I siti cerimoniali sono luoghi che danno un’appartenenza sociale, riaffermano l’identità culturale e spirituale e promuovono la coesione sociale 

“Si bloccherebbe il cammino che lo spirito percorre quando muore e passa attraverso i Reni (luoghi senza tempo) giù lungo il fiume e da lì va al mare… non esisterebbe più questo percorso che abbiamo noi mapuche per poter tornare, allora è una morte alla radice di noi che si cerchi di inondare il Ngen Mapu Kintuante” dice la machi Millaray Huichalaf che guida la difesa del Kintuante.

Per la cultura occidentale risulta difficile disegnare e concettualizzare il grado di importanza che ha un Ngen o forza che abita nei luoghi sacri. E anche se non esiste un grado di comparazione e risulta odioso, con un esercizio di immaginazione si potrebbe dire che l’inondazione del Ngen Mapu Kintuante significa per il popolo mapuche-huilliche quello che ha significato per la religione cattolica l’incendio della cattedrale di Notre Dame di Parigi. Con l’enorme e grande differenza che la cattedrale può essere ricostruita, fatto che non succederebbe con il Kintuante.

Nelle ultime settimane le comunità hanno esercitato un controllo territoriale all’interno del Kintuante e hanno subito un uso eccessivo della forza e violenti tentativi di sgombero da parte delle Forze Speciali. Secondo alcuni archivi audiovisivi, le comunità presenti al controllo territoriale, così come tutti i comuneri sono decisi a giungere fino alle ultime conseguenze per difendere il Ngen Mapu Kintuante.

7 agosto 2019

El Salto

tradotto da Comitato Carlos Fonseca

 

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