Libano: sale la tensione al confine. Israele vuole allargare il fronte
“Siamo pronti ad un’azione molto forte nel nord”, ha detto il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, che questa mattina ha visitato Kiryat Shmona, dove ieri sono divampati gli incendi dopo il lancio di droni di Hezbollah dal Libano.
Ieri invece il capo di stato maggiore dell’Idf, Herzi Halevi, in visita al fronte nord, aveva dichiarato: “L’esercito è pronto per una guerra in Libano”. Parole che esaltano le fazioni più estremiste del governo guidato da Benjamin Netanyahu.
Hezbollah invece, in un’intervista ad Al Jazeera, tramite il vice segretario generale Naim Qassem, fa sapere che l’organizzazione ha scelto di non espandere la guerra con Israele, ma allo stesso tempo non è pronta a fare concessioni: “Se Israele sceglie una guerra totale, siamo pronti. L’espansione della guerra in Libano significa l’uccisione, la distruzione e lo sfollamento di civili all’interno di Israele. Le forze della resistenza sono preparate e pronte. A Israele non sarà permesso di ottenere nulla”.
Durante la notte, l’esercito israeliano ha colpito due lanciatori di razzi di Hezbollah nell’aree di Zibqin e Ayta ash Shab nel Libano del sud.
La corrispondenza con David Ruggini, campo missione di Un Ponte Per in Libano Ascolta o scarica
L’allarme per l’apertura di un nuovo fronte di guerra con Hezbollah piomba sulle speranze di un accordo di cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti. Appena pochi giorni fa l’amministrazione Biden aveva lasciato trapelare ottimismo per una proposta di intesa. Il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Matthew Miller, ha definito le attuali tensioni tra Israele e Hezbollah “estremamente pericolose” riportando che gli Stati Uniti stanno lavorando per contenere la violenza in modo che non si trasformi in una guerra a tutti gli effetti.
A Beirut, intanto, un gruppo di uomini armati non identificati ha aperto il fuoco contro l’ambasciata Usa. Uno degli assalitori, cittadino siriano, è stato ferito e fermato dall’esercito governativo libanese, in forte fibrillazione per quanto accade tra Hezbollah e israeliani.
L’analisi e approfonfimento con Mauro Pompilio, giornalista freelance da Beirut Ascola o scarica
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