InfoAut
Immagine di copertina per il post

L’Ucraina, cantiere del pianeta

“Il cantiere del pianeta”. È questa l’allucinante definizione data al futuro dell’Ucraina mentre ancora la guerra miete, ogni giorno, vittime innocenti.

di Valter Giuliano, da Volere la Luna

Eppure è stato ripreso, in declinazioni più o meno simili da tutti gli organi di stampa principali, televisioni di Stato comprese. Senza pudore alcuno, senza alcuna riflessione etica o almeno critica per una affermazione, e il pensiero che la sottende, che sono devastanti. Agghiacciante che a guerra in corso si pensi a imbandire il tavolo intorno a cui dividersi i profitti che verranno dalla ricostruzione (https://volerelaluna.it/in-primo-piano/2023/05/04/ninna-nanna-della-guerra/). Ricostruiranno anche le vite delle migliaia di persone cadute, i loro affetti, le loro relazioni famigliari?

Davanti a questo annuncio si comprende il motivo vero di chi continua ad armare il conflitto gettando benzina sul focolaio. Più verrà distrutto più ci sarà di ricostruire, garantendo, a un sistema economico alle corde, un piccolo, illusorio, momento di sopravvivenza per procrastinare un collasso che in assenza di interventi urgenti e drastici, è ogni giorno più inevitabile. Altro che economia circolare! Di circolare c’è solamente il ripetersi della guerra come strumento indispensabile a mantenere un sistema che poggia su basi sbagliate, in ciclica crisi, che sempre più frequentemente trova possibilità di ripresa soltanto in guerre distruttive. Solo che questa volta è più grave perché non dipende soltanto più da noi. È la Terra che si sta ribellando e le sue regole sono insofferenti se non in collisione con quelle dell’economia vigente.

È tramontata la possibilità di mantenere un modello di crescita senza limiti che abbiamo adottato nella perversa convinzione che così il sistema possa reggere al confronto con il futuro (https://volerelaluna.it/politica/2022/08/02/5-novembre-roma-non-per-noi-ma-per-tutte-e-tutti/). Quel futuro lo stiamo per negare alle generazioni che verranno e che giustamente si stanno ribellando. Guerra e distruzione non sono più i riferimenti per recuperare possibilità di futuro. Quel cantiere non solo non è più possibile, ma va nettamente rifiutato e respinto. Il cantiere del pianeta deve essere un altro. Eppure l’annuncio che possa continuare a essere immaginato è stato assorbito in un deserto di reazioni. Per ignoranza? Per inconsapevolezza? Per assuefazione? Tutte e tre le cose messe insieme. Forse anche per comodità. La stessa che fa guardare con sospetto agli allarmi sul futuro del pianeta che i giovani sottolineano imbrattando, senza conseguenze, capolavori dell’arte o tingendo, con colori naturali, l’acqua delle fontane (https://volerelaluna.it/commenti/2023/04/18/il-dissenso-non-piace-allestablishment/). Più facile urlare contro inesistenti oltraggi, piuttosto che domandarci il perché di quelle azioni dimostrative. Più semplice inventare nuovi reati da perseguire, piuttosto che operare per porre riparo a ciò che quelle azioni, condotte a viso scoperto e con assunzione piena e consapevole di responsabilità, vogliono imporre all’agenda politica. La stessa che sottoscrive impegni internazionali e propaganda progetti virtuosi salvo poi continuare sulla strada che conduce al collasso ambientale, come dimostrano i fatti che indicano azioni e decisioni opposte agli annunci a cominciare dall’impiego delle energie di derivazione fossile, che aumenta, mentre i bla bla bla cercano di ingannarci dichiarando inesistenti svolte verso scelte ecosostenibili.

“Ucraina cantiere del pianeta” denuncia il corto respiro di un modello di sviluppo agli sgoccioli. La sua ipotesi di crescita infinita si sta schiantando contro i limiti imposti dalla Natura cui apparteniamo. Le sue merci non hanno più mercato e allora si sono inventati quello di sostituzione plasticamente evidenziato dalle obsolescenze programmate e dagli aggiornamenti non più rilasciati. I prodotti vanno sostituiti. Gettati nei rifiuti. Ora ce la rendono più leggera raccontando che verranno riciclati ma la storia delle plastiche è lì a ricordarci che non sempre è possibile; e intanto le microplastiche soffocano la fauna marina e gli oceani, i principali produttori di ossigeno. Senza pudore, ora, il fallace mito della crescita infinita su cui si regge il sistema economico e di mercato, cosa ci propone? Il miglior sistema di obsolescenza programmata, la guerra. Consente di disfarsi di un po’ di armamenti obsoleti evitando il fastidio e il costo di mandarli al macero (https://volerelaluna.it/economie/2023/03/07/come-ti-smaltisco-il-surplus-con-la-guerra/). Ma manda al macero anche città, infrastrutture, territori, Una maniera spiccia per procedere ad adeguamenti e ammodernamenti. Ora si potrebbe fare con il PNRR, ma i tempi sono lunghi, le pratiche burocratiche fastidiose. Se invece non c’è più nulla si può ricostruire, magari in fretta e, per l’emergenza, senza troppe regole e troppi controlli. Le nostre aziende sono pronte. Gli (im)prenditori, già assuefatti ed esperti delle nuove semplificazioni messe in atto in molti settori anche in un Paese ad alta corruzione come l’Italia, non avranno difficoltà. E anche l’esperienza di convivere con qualche mafietta locale, è ormai acquisita. D’altra parte lo suggerì un esponete di Governo di non molto tempo fa che con le mafie occorreva convivere. E chi, come Libero Grassi, non ne volle sapere si consegnò al martirio mentre le inchieste giudiziarie su quelle convivenze non hanno sinora dato alcun risultato.

D’altra parte, e non è da oggi, il settore metalmeccanico nazionale si regge, in gran parte, sul reparto bellico. Volete che non tragga qualche beneficio anche da quello della ricostruzione? Sì, effettivamente c’è una variabile che si tende a sottovalutare o proprio a non considerare. Nel percorso, migliaia di esseri umani vengono sacrificati. Ma è necessario al trionfo del mercato. Senza il quale il mondo va in crisi. Se non riparte l’economia interi popoli andranno in sofferenza. Ce la vendono così e così trionfa l’economia del profitto, senza etica, senza morale, indifferente alle sorti di gran parte dell’umanità (la più povera) e dell’ambiente. Vite, storie, rapporti, ambiente, natura, diritti, libertà, giustizia, uguaglianza sono parole ignote all’algoritmo della crescita dell’economia e del mercato. Sì, perché ora non ci sono neppure più le facce, c’è l’algoritmo a sgravare le coscienze. In attesa che comandi l’intelligenza artificiale e i cuori delle persone si atrofizzino per mancato uso. Possiamo, può l’umanità accettare tutto questo? Fino a quando permetteremo che abusino della nostra pazienza? Fino a quando non incroceremo una politica capace di opporsi a livello globale al dominio di questo progetto di morte del pianeta e della nostra specie? Quando organizzeremo una seria opposizione al sistema nel quale siamo costretti a vivere nella certezza della negazione di un futuro per i nostri figli? Quante guerre dovremo ancora tollerare spinti a considerarle giuste quando siamo consapevoli che nessuna lo è? Quando vedremo muoversi un movimento capace di opporsi a tutto ciò, in ogni angolo del pianeta?

Intanto lo sfregio continua e l’ultima aberrante proposta arriva dalla Commissione Europea che con l’Action Support of Ammunition Production vuole addirittura consentire di utilizzare parte dei fondi del PNRR per fabbricare munizioni che vadano a rimpiazzare quelle inviate, e utilizzate, in Ucraina, per rimpinguare le scorte di armamenti svuotate dal conflitto. Nel Piano che ha come fondamenti la transizione verde, quella digitale e la resilienza, si configurerebbero in quest’ultimo capitolo. La Resilienza passa dunque dalla guerra? Preferiamo rilanciare a gran voce, fino a urlarlo, che «si svuotino gli arsenali, si riempiano i granai», richiamando il Parlamento e gli italiani alla Costituzione e al suo ripudio della guerra «come aggressione e come mezzo per risolvere i problemi fra gli Stati» dove quel “l’Italia ripudia” non ammette né incertezze né interpretazioni. Suona come un no senza appello (https://volerelaluna.it/politica/2023/01/17/il-senso-della-pace/). Definitivo.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

CAPITALISMO DELLA CATASTROFEguerra in ucrainaricostruzionerussiaucrainaUsa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Negoziati in Ucraina: Trump e Putin gestiscono le sorti dell’Europa

A seguito di una propaganda elettorale incentrata sulla risoluzione in Ucraina, dopo un lungo scambio con Putin nelle ultime ore, Donald Trump avvia i negoziati per poi farli accettare a cose fatte a Zelensky.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Hamas ha annunciato il rinvio dello scambio di prigionieri: Perché e perché ora?

Hamas si trova attualmente in una posizione in cui deve fare del suo meglio per negoziare l’ingresso di aiuti sufficienti a Gaza, assicurando al contempo la fine della guerra e la formazione di un’amministrazione post-bellica in modo che il territorio possa essere rilanciato e ricostruito. di Robert Inlakesh, tradotto da The Palestine Chronicle Lunedì, il […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: giustizia per Samir Flores Soberanes! 6 anni di impunità

Questo 20 febbraio si compiono 6 anni dal vile assassinio del nostro compagno Samir Flores Soberanes. Sei anni nella totale impunità di un governo che funge da mano armata per il grande capitale. da Nodo Solidale Samir è stato ucciso da 4 colpi di pistola davanti a casa sua ad Amilcingo, nello stato messicano del […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Un unico modo per sconfiggere il Fascismo Israeliano: Ilan Pappé sulla giustizia globale

Riprendiamo l’articolo tradotto di invictapalestina. English version Dobbiamo ancora credere che, a lungo termine, per quanto orribile sia questo scenario che si sta sviluppando, esso sia il preludio a un futuro molto migliore. Di Ilan Pappe – 7 febbraio 2025 Se le persone vogliono sapere cosa ha prodotto in Israele l’ultimo folle e allucinante discorso […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il progetto imperialista USA-Israele su Gaza e gli sviluppi sul cessate il fuoco

L’amministrazione Trump ha gettato la maschera esplicitando il progetto coloniale e imperialista che lo accomuna al piano sionista di Israele, attraverso dichiarazioni shock senza precedenti il Presidente degli Stati Uniti parla di deportazione e pulizia etnica del popolo palestinese in mondovisione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Fronte Popolare: Gaza non è proprietà di Trump e qualsiasi sogno di controllarla è puramente illusorio

Il destino di qualsiasi forza di occupazione statunitense non sarà diverso da quello dell’occupazione sionista.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: Tel Aviv fa saltare in aria interi edifici a Jenin. Intervista a Christian Elia

Palestina: Israele utilizza le tattiche militari genocidiarie ampiamente viste in 15 mesi su Gaza anche in Cisgiordania. Nel mirino c’è sempre Jenin,  al 14simo giorno consecutivo di assalti, con la morte di 25 palestinesi, decine di feriti, centinaia di persone rapite e altrettante case abbattute.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Repubblica Democratica del Congo: l’esportazione di coltan alla base del conflitto in Kivu

Nei giorni scorsi il movimento armato M23 ha conquistato la provincia del Kivu e la sua capitale Goma dalle forze governative congolesi, che si sono ritirate disordinatamente davanti all’avanzata di un gruppo ribelle che, sebbene combatta da 30 anni, si è presentato questa volta con armamenti moderni e massicciamente equipaggiato di tecnologia di ultima generazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sputnik Moment?

La notizia del lancio del prodotto cinese ha sorpreso quasi tutti. Nessuno poteva immaginare che la Cina fosse già a questo livello nello sviluppo dell’Intelligenza Artificiale cosiddetta generativa.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Governo Trump: i primi 10 giorni

Fin dalla presa di possesso dello studio ovale lo scorso 19 gennaio, il neo-(ri)- presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump è partito con una frenetica attività di produzione di decreti attuativi, atti a mostrare la concretezza decisionista strombazzata nella sua campagna elettorale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Intervista esclusiva all’Accademia della Modernità Democratica e Foza Yusif, membro del comitato di co-presidenza del Partito di Unione Democratica (PYD)

Abbiamo avuto l’occasione di realizzare questa intervista all’Accademia della Modernità Democratica con al suo interno un contributo (citato tra virgolette) di Forza Yusif, membro del comitato di co-presidenza del PYD..

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Trump tra guerra e pace

Quali prospettive apre il ritorno del Tycoon alla Casa Bianca? La pace in Ucraina è più vicina oppure il 2025 sarà un nuovo anno di guerra?

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Somalia, Sudan, Algeria… ed il ritorno di Trump

Da Radio Africa: prima puntata del 2025, lunedì 20 gennaio 2025, per l’approfondimento quindicinale dedicato all’Africa sulle frequenze di Radio Onda d’Urto, dentro la Cassetta degli Attrezzi. In questi 30 minuti ci occuperemo di diversi Paesi africani, da nord a sud. Partiremo dalla Somalia e da Mogadiscio (in foto) in particolare, al centro del reportage sul campo della rivista Africa, con la storia […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Usa: Leonard Peltier uscirà dal carcere

In uno dei suoi ultimi atti da Presidente Biden ha commutato la condanna all’ergastolo di Leonard Peltier, l’attivista dell’American Indian Movement in prigione da quasi 50 anni. Peltier sconterà il resto della pena agli arresti domiciliari. da Osservatorio Repressione «Ho commutato la pena dell’ergastolo alla quale era stato condannato Leonard Peltier, concedendogli gli arresti domiciliari»: nell’ultimo giorno, […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Musk, o del servilismo dei patrioti

Un po’ più di dieci anni fa esplose lo scandalo “Datagate”: l’NSA, agenzia di intelligence statunitense, aveva spiato importanti politici e normali cittadini di alcuni degli stati dell’Unione Europea. Aveva suscitato particolare scandalo il fatto che tra gli spiati figurasse Angela Merkel, allora cancelliera tedesca, le cui comunicazioni private sul cellulare personale venivano intercettate dall’agenzia. […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Qualcosa di nuovo sul fronte occidentale

“Avevamo diciott’anni, e cominciavamo ad amare il mondo, l’esistenza: ci hanno costretti a spararle contro.”