InfoAut
Immagine di copertina per il post

Mobilitazione mapuche ad Arauco

Kutral Weichan

ARAUCO / Più di trecento persone del lof (famiglie riunite in un territorio, ndt)) in resistenza, tra loro famiglie complete, bambini, giovani, adulti e comunità di diversi punti del Wallmapu, ieri lunedì 29 febbraio si sono mobilitati a Cañete chiedendo l’immediata libertà di tutti prigionieri politici mapuche, la smilitarizzazione e la totale restituzione del territorio ancestrale, richieste già presentate che non sono state ascoltate dal governo neoliberista della Bachelet, sono state solo attese le richieste del gran capitale transnazionale, che utilizza il sindacato dei camionisti e la burocrazia sindacale come portavoce dei propri interessi economici e così giustificare la crescente invasione nel Wallmapu.

La mobilitazione è stata decisa e chiara, si poteva vedere che la popolazione cilena umile della località di Cañete approvava con i suoi saluti e gesti solidali le parole d’ordine che invocavano la libertà. Lungo il percorso del corteo si univano, con bandiere e striscioni, persone coscienti del grave danno che stanno facendo le imprese forestali. Si intende che le azioni di resistenza sono mirate contro le grandi imprese, giammai contro la popolazione cilena sfruttata, solo i grandi mezzi di comunicazione servizievoli all’agenda delle transnazionali occultano ed eludono i motivi storici del conflitto, che è andato progressivamente aumentando, in particolare nella zona di Arauco, nella Regione del Bio-bio, in gran parte della regione dell’Araucanía e si estende decisamente verso Lanco, nella Regione de los Rios. La resistenza territoriale è un cammino fertile, che si costruisce con il proprio impegno, ora inarrestabile in tre regioni. Il movimento mapuche autonomista aumenta e continua, a causa dell’urgenza e della fattibilità dei suoi programmi, questo causa disperazione nei piani affaristici degli impresari, per questo tanta discordia, appello a leggi pinochettiste, militarizzazione e campagne mediatiche per delegittimare le giuste rivendicazioni e la ricostituzione dei diritti.

In questa giornata è stata anche puntualizzata l’esigenza di migliori condizioni carcerarie per i prigionieri politici mapuche del carcere di Lebu e specialmente per la lamgen (sorella) Lorenza Cayuan privata della libertà nel carcere di Arauco, isolata e che subisce condizioni penitenziarie inumane e vessatorie da parte della Gendarmeria.

Si denuncia l’aumento repressivo e l’installazione di nuove basi di polizia militare nei luoghi dove sono portati avanti recuperi produttivi e azioni di resistenza, che in gran misura vanno contro le transnazionali forestali che hanno usurpato gran parte del Wallmapu storico, deforestato e arido, essendo oggi la polizia militare i mercenari dei grandi interessi economici in territorio mapuche.

Insieme a questo, la gendarmeria di colpo ha ridotto in vari penitenziari i diritti del detenuto, abusando e violando gravemente l’integrità dei reclusi. Non solo i prigionieri politici mapuche hanno ultimamente subito trattamenti inumani, anche nel carcere di Valdivia la settimana scorsa ci sono stati casi di crudeli maltrattamenti da parte della gendarmeria nei confronti dei rei, provocando l’indignazione della popolazione penale e uno sciopero della fame di più di 150 internati nel carcere. Una volta di più le misure dello stato sono di applicare sempre più politiche repressive al movimento mapuche autonomo e anche al cileno povero, decontestualizzando le legittime rivendicazioni mapuche con gli spregiativi “delinquenza”, “violenza rurale”, “furto di legname”, “azione violenta”, che non è che l’azione giusta che le comunità hanno gradualmente sviluppato per avanzare verso l’effettivo recupero dei propri territori usurpati, giacché non c’è nessuna volontà politica di restituire ampiamente i territori, solo misure repressive, giudiziarie e assistenziali, che aumentano il conflitto e le contraddizioni.

Le comunità mapuche della zona di Arauco fanno un appello ad accompagnare la lamgen Lorenza Cayual facendole permanentemente massicce visite a partire da giovedì 10 marzo, alle 10 am, nel carcere di Arauco.

Insieme a questo, le comunità in resistenza del Pilmaiken fanno un appello ad accompagnare un’udienza di preparazione del Processo del caso Bajo Lumaco, il 15 marzo a Rio Bueno. Nel quale più di 23 peñi, lamgen ka wenuy (fratelli, sorelle e amici) sono attualmente processati con l’imputazione di “usurpazione violenta”, in un processo di recupero territoriale.

Né i proiettili, né le carceri fermeranno il recupero di tutti i territori e l’espulsione definitiva del cancro capitalista nel Wallmapu.

NIOLOLE MAPU, MULEAI AUKAN

1 marzo 2016

Werken Noticias

alt

alt

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Kutral Weichan, “Movilización mapuche en Arauco: Lof en resistencia llaman a seguir recuperando y exigir la Libertad de todos los presos políticos mapuchepubblicato il 01-03-2016 in Werken Noticias, su  [http://werken.cl/movilizacion-mapuche-en-arauco-lof-en-resistencia-llaman-a-seguir-recuperando-y-exigir-la-libertad-de-todos-los-presos-politicos-mapuche/] ultimo accesso 02-03-2016.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Comunicato delle realtà palestinesi italiane

Roma, 4 ottobre 2025, un milione in piazza per la Palestina libera e la sua Resistenza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Hamas accetta parte dell’accordo. Trump chiede a Israele il cessate il fuoco

Hamas ha risposto al piano del presidente Usa Donald Trump sul futuro di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: 473 i componenti della Global Sumud Flotilla rapiti. Continua il viaggio della Thousand Madleens to Gaza

Sono 473 i componenti degli equipaggi della Global Sumud Flotilla rapiti in acque internazionali dalle forze occupanti dell’esercito israeliano dopo l’assalto alle imbarcazioni iniziato la sera di mercoledì 1 ottobre 2025 a meno di 70 miglia da Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Feroce repressione sui pensionati davanti al Congresso ha fatto 20 feriti

I manifestanti stavano sul marciapiede quando le forze di sicurezza federali sono passate all’attacco. Denunciano l’uso di un nuovo gas irritante, più potente di quelli precedenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccando tutto – E’ sciopero generale

Oltre 100 manifestazioni in tutta Italia. Nonostante le intimidazioni del governo le piazze si sono riempite ovunque. Superati ampiamente i numeri del 22 ottobre in molte città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giorni di protesta in Marocco

Dal 25 settembre sono in corso una serie di mobilitazioni nelle città più grandi del Marocco, da Tangeri fino ad Agadir.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccata la Global Sumud Flottila: aggiornamenti dalle piazze di tutta Italia

Dalle 20.30 di ieri sera circa è iniziato l’abbordaggio da parte delle navi militari dell’IDF nei confronti delle imbarcazioni della Global Sumud Flottilla.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele attacca la Flotilla. In mattinata ancora diverse navi in marcia verso Gaza

Ieri sera sono iniziate le operazioni di abbordaggio della Global Sumud Flotilla da parte dell’esercito israeliano. Ad ora solo venti navi sono state intercettate, le altre sono ancora in navigazione verso le coste di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Madagascar si ribella per l’accesso all’acqua e all’elettricità: 22 morti, il governo si dimette

«Chiediamo al Presidente di dimettersi entro 72 ore». È questa la richiesta senza compromessi formulata il 30 settembre da un manifestante della «Gen Z»

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Molte parole sul Board of Peace, il genocidio continua

Michele Giorgio, Giornalista de Il manifesto e di Pagine Esteri, nel giorno in cui gli occhi in Italia sono tutti puntati sulla Global Sumud Flottilla, racconta come questa iniziativa internazionale e internazionalista accenda speranze sebbene flebili nei Territori.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Alcune riflessioni a caldo su “Blocchiamo tutto”

E’ quasi impossibile fare un bilancio organico di queste giornate incredibili. Il movimento “Blocchiamo tutto” ha rappresentato una vera discontinuità politica e sociale nella storia italiana.

Immagine di copertina per il post
Culture

Al mio popolo

Lo scorso 25 settembre è deceduta a Cuba Assata Shakur, importante membro delle Pantere Nere prima, della Black Liberation Army poi.