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Nantes: rivoluzione o barbarie?

È questa l’alternativa proposta dallo striscione in testa alla manifestazione di Nantes, che ha riunito migliaia di persone la sera del 10 giugno. 24 ore dopo l’annuncio dello scioglimento dell’Assemblea Nazionale.

Tradotto da Contre Attaque

Rivoluzione o barbarie: perché l’apparato statale è già in gran parte controllato dall’estrema destra, in particolare dalla polizia e dall’esercito. Perché i media sono già nelle mani di miliardari neofascisti. Perché il potere è già detenuto da un blocco borghese selvaggio. Perché abbiamo già attraversato “momenti” fascisti negli ultimi anni: quando Macron ha inviato veicoli blindati ai Gilet Gialli, quando ha schierato l’esercito a Kanaky, quando ha lasciato andare la polizia antiterrorismo per sedare la rivolta nelle periferie, quando ha fatto sparare esplosivi contro gli ecologisti, quando ha governato con il 49.3 e la granata. La dittatura non arriva mai da un giorno all’altro, si impone a piccoli passi. E questi piccoli tocchi si stanno già avvicinando sempre di più.

Le principali leve del potere sono attualmente nelle mani dei fascisti, e nessun processo elettorale, e nemmeno un nuovo “Fronte Popolare”, pur rimanendo la prospettiva meno peggiore, sarà purtroppo in grado di resistergli. In ogni caso, non senza un potente movimento sociale e una riconquista culturale e mediatica.

Ricordiamo che il governo di Salvador Allende in Cile negli anni ’70 o il Fronte Popolare in Spagna nel 1936 furono rovesciati dall’estrema destra, che controllava le forze armate ed era sostenuta dalla borghesia. La scelta è quindi semplice: rivoluzione o barbarie. L’elevazione o l’oscurità.

Di fronte all’imminente e probabile prospettiva di un governo di estrema destra in Francia già il mese prossimo, organizziamoci, discutiamo e incontriamoci per scongiurare questo orizzonte disastroso.

Foto: Oli Mouazan

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