Nazione Mapuche: Dura repressione su chi solidarizzava con i prigionieri in sciopero della fame
[resumen.cl] Una serie di scontri tra Carabinieri delle Forze Speciali e comuneri mapuche sono avvenuti a mezzogiorno di mercoledì nelle vicinanze del Museo Mapuche di Cañete.
La manifestazione si inquadra nei 73 giorni di sciopero della fame che portano avanti i prigionieri politici reclusi nelle carceri di Angol, Temuco e Lebu (questi 11 giorni), che sollecitano al governo l’applicazione del Trattato 169 dell’OIL per la loro situazione giudiziaria e carceraria.
Le azioni sono terminate con un veicolo lancia-gas (zorrillo) incendiato e 18 persone detenute, 10 uomini e 8 donne.
Il museo si trova circondato da uomini in divisa. Da parte sua, il Ministero delle Culture e il suo servizio nazionale del patrimonio hanno autorizzato lo sgombero delle persone che occupavano l’interno.
Bisogna precisare che otto persone che portano avanti lo sciopero della fame, hanno presentato diverse malattie legate alla denutrizione, danni al sistema immunitario, svenimenti, dolori muscolari generalizzati e vomito con coaguli di sangue. Dopo la visita dello scorso mercoledì nel carcere di Angol, il medico Luis Umaña ha evidenziato che la situazione dei comuneri è “estremamente critica” e ha affermato che ogni giorno che passa si corre il rischio di una conclusione funesta.
Bisogna evidenziare che durante questi due mesi di sciopero della fame, i comuneri prigionieri hanno subito diversi scompensi, per cui hanno dovuto ricevere cure mediche urgenti. Per esempio, il 6 giugno il comunero Sinecio Huenchullán ha dovuto essere trasferito nell’ospedale di Angol per il fatto che ha presentato vomito con sanguinamento, aritmie e svenimenti. La medesima situazione l’ha vissuta alcuni giorni più tardi Juan Calbucoy, che ha dovuto essere portato nel medesimo centro medico per alterazioni cardiache.
15 luglio 2020
Resumen Latinoamericano
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