InfoAut
Immagine di copertina per il post

North Dakota: scontri a Standing Rock 127 arresti

Da mesi, ormai, in North Dakota si sta tenendo una battaglia per la difesa della Terra Sioux Lakota e per proteggere l’acqua, risorsa vitale per eccellenza, dalla realizzazione del Dakota Access Pipeline.
Si tratta di una conduttura per il trasporto di petrolio e greggio che, se attivata, attraverserà la Terra sacra dei Sioux, passando attraverso l’Iowa per giungere sino in Canada, minacciando le risorse idriche sotterranee.
La resistenza nata a Standing Rock attraverso le prime manifestazioni e blocchi dei macchinari, si è quindi estesa per tutto il Mississippi.
Sabato 22 ottobre le operazioni repressive condotte dalle forze di polizia contro i resistenti (componenti del popolo Sioux ai quali in questi mesi si sono riunite molte altre tribù indigene e solidali dei paesi limitrofi) si sono fatte più violente, portando all’arresto di circa 127 persone.
La polizia, in assetto anti-sommossa, ha caricato una manifestazione organizzata dai protettori dell’acqua per onorare i luoghi sacri che sono già stati occupati dai cantieri e dai macchinari.

I manifestanti hanno dichiarato d’esser stati caricati senza una ragione apparente e rincorsi dalla polizia anche mentre abbandonavano il luogo dove si era svolto il corteo.
Le persone sono state attaccate con i manganelli e gettate per terra dalle forze dell’ordine che, in seguito, hanno dichiarato di aver recluso 80 manifestanti, ma le associazioni solidali hanno denunciato 127 arresti.
Questo però non ha fermato i resistenti che domenica 23 ottobre sono tornati in strada dando vita a diversi blocchi sulla Highway 1806, bloccando il traffico per diverse ore.
Gli/le appartenenti al popolo dei Sioux Lakota e i/le solidali che si sono runiti/e a loro, hanno recentemente lanciato un appello affinché i fatti che si stanno verificando nel North Dakota non restino taciuti, chiamando alla solidarietà internazionale per la difesa e liberazione della Terra.
Una lotta che riguarda tutti e tutte, che non può e non deve lasciarci indifferenti, perché la resistenza espressa da questi popoli, oltre a dover essere d’esempio, rappresenta l’opposizione diretta a quel sistema votato all’esaurimento di ogni risorsa della Terra, attraverso il land grabbing e l’oppressione dei popoli colpiti.

AGGIORNAMENTO AL 27/10
Giovedì 27 ottobre i/le Water Protector sono tornati a bloccare la Highway 1806 per impedire l’avanzamento delle forze dell’ordine e lo sfratto forzato dei/delle Sioux Lakota dalla terra sacra.
Cariche, lancio di fumogeni, uso dello spray al peperoncino, manifestanti trascinati a terra e altre 107 persone arrestate, in aggiunta alle 127 di sabato 22/10, tra cui un capo indiano per aver dedicato un canto ai/alle protettori dell’acqua e alla Terra. (video)
I/le resistenti non indietreggiano, la lotta per la liberazione della Terra continua!

da: earthriot.altervista.org

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia, 10 settembre: bloccare le periferie delle grandi città per fermare il Paese?

Dall’inizio di luglio, la data del 10 settembre e lo slogan «blocchiamo tutto» circolano massicciamente. Si formano gruppi, si organizzano assemblee, si discute sui modi migliori per impedire il piano di austerità di Bayrou.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Porti, ferrovie e nuove basi: così il governo Meloni sta militarizzando l’Italia

Il governo accelera sulle infrastrutture militari: nuovi porti, ferrovie e basi in tutta Italia, mentre cresce la protesta contro il traffico di armi

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’11 settembre No al summit della guerra a Roma!

È stato annunciato dal Sole 24 Ore il primo “Defence Summit”, appuntamento programmato dal giornale di Confindustria per l’11 settembre a Roma.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vicenza – Corteo 13 settembre: “No more bases”

Il corteo è stato organizzato in occasione dell'”Italia-America Friendship Festival” organizzato dall’amministrazione e dalla National Italian American Foundation (NIAF) in occasione dei per i 70 anni di presenza delle basi militari in città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

To Kill a War Machine. Un documentario su Palestine Action

Palestine Action è un collettivo che da anni porta avanti una campagna di sabotaggi ed iniziative in solidarietà con il popolo palestinese. Di recente il collettivo è stato dichiarato organizzazione terroristica da parte dello stato britannico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello per un campeggio No Base territoriale: 5-6-7 Settembre al presidio di Pace “Tre Pini” San Piero a Grado

Mentre crescono le connessioni tra le nostre lotte, sentiamo l’urgenza di continuare ad organizzarci insieme in un nuovo campeggio al Presidio di pace “Tre Pini”, per trasformare il diffuso rifiuto della base militare e della guerra in opposizione concreta.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Si prepara a partire verso Gaza la Global Sumud Flotilla, con il pensiero a Vittorio Arrigoni

Decine di barche con centinaia di persone a bordo, provenienti da 44 Paesi, salperanno da diversi porti del Mediterraneo tra agosto e settembre per raggiungere insieme la Striscia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Strage di giornalisti a Gaza: Anas Al-Sharif e Mohammed Qreiqea assassinati da Israele

Questa notte i giornalisti Anas Al-Sharif e Mohammed Qreiqea sono stati assassinati da Israele in un attacco con drone che ha colpito una tenda di giornalisti davanti all’ospedale Al-Shifa nella città di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genova: armamenti e mezzi cingolati al porto. Procura apre inchiesta, presidio dei portuali

La Procura di Genova ha aperto un fascicolo per atti relativi alla nave Bahri Yanbu, il cargo saudita su cui sono stati trovati armamenti e mezzi militari cingolati.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Guerra alla guerra”: dopo l’assemblea nazionale in Val di Susa inizia un percorso di mobilitazione sui territori verso e oltre l’8 novembre a Roma

Riportiamo di seguito gli interventi introduttivi dell’assemblea nazionale tenutasi domenica 27 luglio durante il Festival Alta Felicità in modo da sottolineare le caratteristiche del percorso di mobilitazione contro guerra, riarmo e genocidio in Palestina proposto in tale occasione.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Taser: due persone morte nel giro di 24 ore dopo essere state colpite dalle pistole elettriche

Un’altra persona è morta dopo essere stata colpita con il taser dai carabinieri: si tratta di un uomo di 47 anni di origini albanesi che è deceduto a Sant’Olcese, sulle alture di Genova, nella serata di domenica. 

Immagine di copertina per il post
Formazione

Guerra alla guerra nelle università

Assemblea nazionale universitaria, 13-14 settembre, Pisa

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Aggiornamenti su Alfredo Cospito e proposta contro il blocco della posta

Per rompere l’isolamento a cui l’anarchico Alfredo Cospito* è sottoposto tramite il blocco praticamente totale della corrispondenza, rilanciamo qui la chiamata a mandargli cartoline e lettere…

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

‘Nessun paradiso senza Gaza’: intervista esclusiva di Palestine Chronicle al rivoluzionario libanese Georges Abdallah

Traduciamo da The Palestine Chronicole questa lucida e approfondita intervista del 13 agosto 2025, a Georges Abdallah.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Guerra alla guerra: come organizzarci nelle scuole?

Nei contesti che attraversiamo occorre ripartire dalla concretezza del rifiuto per sabotare e opporsi realmente alla ristrutturazione, definendo con l’esperienza pratiche di conflitto riproducibili per bloccare sul nascere la guerra.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Stati Uniti: ambiente e terre pubbliche sotto attacco

La tavolata della ventina di rappresentanti delle Big Oil (le grandi aziende energetiche statunitensi), svoltasi presso la tenuta trumpiana in Florida nell’aprile del 2024, è ormai passata all’incasso