InfoAut
Immagine di copertina per il post

Palestina, Fronte Popolare: “Alla Fifa l’Anp ha tradito”

“Una deviazione scandalosa dei nostri valori, principi e sforzi per esporre i crimini dell’occupazione israeliana e cacciare Israele dalle organizzazioni internazionali”. Il commento del Fronte popolare per la Liberazione della Palestina, storico partito di sinistra palestines, è durissimo. A due giorni dal pasticciaccio alla Fifa, con quella stretta di mano tra Jibril Rajoub, presidente della Federcalcio plestinese, e la controparte israeliana, la rabbia tra i palestinesi è forte.

Stavolta pareva davvero che l’Autorità Nazionale avrebbe fatto sentire la propria voce dopo mesi di minacce. Così non è stato, ha prevalso come spesso accade da queste parti il compromesso. Il Fronte chiede per questo la testa di Rajoub, noto falco di Fatah, per aver trasformato l’occasione concreta di chiedere la sospensione di Israele dalla Fifa nell’ennesimo passo indietro. “Uno schiaffo allo sport palestinese”, lo definise il Pflp, “un atto di tradimento” sia verso il popolo palestinese che verso i tanti movimenti di solidarietà – in primis la campagna globale di boicottaggio – che seguono da anni le violazioni israeliane in campo sportivo nei confronti degli atleti palestinesi.

Una marcia indietro che preoccupa soprattutto in vista della presentazione del rapporto sui crimini di guerra compiuti da Israele di fronte alla Corte Penale Internazionale. Il timore di molti è che anche in quel caso l’Anp preferisca la realpolitik ai diritti del popolo palestinese. Non sarebbe la prima volta: prima di aderire ufficialmente alla Corte dell’Aia, il governo di Ramallah ha minacciato di farlo per anni. E chissà se davvero si presenterà davanti a quel tribunale, visto quanto accaduto – in piccolo, se si vuole – con la Fifa.

La soluzione trovata venerdì a Zurigo piace solo alla comunità internazionale che mira a mantenere il più a lungo possibile lo status quo attuale: una realtà fasulla, dove a confrontarsi pare siano due governi, e non più un potere occupante e un popolo occupato. Forti devono essere state le pressioni internazionali sulla Federcalcio palestinese e sull’Anp se, dopo mesi di minacce e strepiti, è finita con la rinuncia della richiesta di sospensione di Israele dalla Fifa e la creazione di un comitato congiunto che dovrà occuparsi di gestire la questione dello sport palestinese per ridurre le restrizioni che Israele impone agli sportivi nei Territori Occupati.

Insomma, alla fine, non solo Israele non subisce alcun danno, ma si ritrova con il compito di andare a verificare, valutare e magari sospendere le violazioni che egli stesso compie. Controllore e controllato. Tutto cambia perché nulla cambi.

da Nena News

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Comunicato delle realtà palestinesi italiane

Roma, 4 ottobre 2025, un milione in piazza per la Palestina libera e la sua Resistenza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Hamas accetta parte dell’accordo. Trump chiede a Israele il cessate il fuoco

Hamas ha risposto al piano del presidente Usa Donald Trump sul futuro di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: 473 i componenti della Global Sumud Flotilla rapiti. Continua il viaggio della Thousand Madleens to Gaza

Sono 473 i componenti degli equipaggi della Global Sumud Flotilla rapiti in acque internazionali dalle forze occupanti dell’esercito israeliano dopo l’assalto alle imbarcazioni iniziato la sera di mercoledì 1 ottobre 2025 a meno di 70 miglia da Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Feroce repressione sui pensionati davanti al Congresso ha fatto 20 feriti

I manifestanti stavano sul marciapiede quando le forze di sicurezza federali sono passate all’attacco. Denunciano l’uso di un nuovo gas irritante, più potente di quelli precedenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccando tutto – E’ sciopero generale

Oltre 100 manifestazioni in tutta Italia. Nonostante le intimidazioni del governo le piazze si sono riempite ovunque. Superati ampiamente i numeri del 22 ottobre in molte città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giorni di protesta in Marocco

Dal 25 settembre sono in corso una serie di mobilitazioni nelle città più grandi del Marocco, da Tangeri fino ad Agadir.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccata la Global Sumud Flottila: aggiornamenti dalle piazze di tutta Italia

Dalle 20.30 di ieri sera circa è iniziato l’abbordaggio da parte delle navi militari dell’IDF nei confronti delle imbarcazioni della Global Sumud Flottilla.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele attacca la Flotilla. In mattinata ancora diverse navi in marcia verso Gaza

Ieri sera sono iniziate le operazioni di abbordaggio della Global Sumud Flotilla da parte dell’esercito israeliano. Ad ora solo venti navi sono state intercettate, le altre sono ancora in navigazione verso le coste di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Madagascar si ribella per l’accesso all’acqua e all’elettricità: 22 morti, il governo si dimette

«Chiediamo al Presidente di dimettersi entro 72 ore». È questa la richiesta senza compromessi formulata il 30 settembre da un manifestante della «Gen Z»

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Molte parole sul Board of Peace, il genocidio continua

Michele Giorgio, Giornalista de Il manifesto e di Pagine Esteri, nel giorno in cui gli occhi in Italia sono tutti puntati sulla Global Sumud Flottilla, racconta come questa iniziativa internazionale e internazionalista accenda speranze sebbene flebili nei Territori.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Alcune riflessioni a caldo su “Blocchiamo tutto”

E’ quasi impossibile fare un bilancio organico di queste giornate incredibili. Il movimento “Blocchiamo tutto” ha rappresentato una vera discontinuità politica e sociale nella storia italiana.

Immagine di copertina per il post
Culture

Al mio popolo

Lo scorso 25 settembre è deceduta a Cuba Assata Shakur, importante membro delle Pantere Nere prima, della Black Liberation Army poi.