InfoAut
Immagine di copertina per il post

Palestina, la Knesset approva: prigione anche per i dodicenni “terroristi”

E’ passata ieri con 32 voti a favore, 16 i contrari e un astenuto la “Legge dei giovani”. La parlamentare Berko (Likud) esulta: “Questa legge nasce per necessità”. Protestano le associazione per i diritti umani: “imprigionare i minorenni vuol dire negare loro una vita migliore”

Da oggi anche i bambini palestinesi di 12 anni potranno finire in carcere. A deciderlo è stato il parlamento israeliano che ieri ha approvato in seconda e terza lettura (32 voti a favore, 16 contrari e un astenuto) la “Legge dei giovani” che consentirà l’incarceramento dei 12enni colpevoli di “reati terroristici” (assassinio, tentato assassinio o omicidio colposo).

In una nota la parlamentare, Anat Berko (Likud) ha detto che la “gravità degli attacchi [palestinesi] richiedeva un approccio più aggressivo anche verso i minori”. “Questa legge nasce per necessità – ha aggiunto Berko – affrontiamo da tempo una ondata di terrorismo A chi è stato ucciso con un coltello non interessa se il bambino ha 12 o 15 anni”. La legge, per quanto non faccia riferimento esplicito ad alcun gruppo, mira a punire soltanto i palestinesi. In particolar modo, quelli di Gerusalemme est che hanno compiuto diversi attacchi contro civili e militari israeliani recentemente.

Da quando è iniziata a ottobre l’“Intifada di Gerusalemme” (per gli israeliani “Intifada dei coltelli”) sono stati uccisi almeno 218 palestinesi. Le vittime israeliane sono invece 34. A perdere la vita anche due cittadini americani, un eritreo e un sudanese. Tel Aviv sostiene che i palestinesi sono stati uccisi perché autori di attacchi contro obiettivi israeliani compiuti con coltelli o con macchine. Di parere contrario, invece, gli attivisti delle organizzazioni umanitarie locali e le famiglie delle vittime che parlano di “omicidi extragiudiziali”.

Il provvedimento passato ieri alla Knesset era già stato avanzato l’anno scorso dalla ministra di giustizia Ayelet Shaked durante una riunione ministeriale: “Giovani che compiono atti terroristici e cercano la morte dei civili ebrei come Ahmad Manasra – disse allora la parlamentare del partito Casa ebraica vicino ai coloni – non saranno risparmiati dalla legge”. Il 14enne Manasra di Gerusalemme est è stato incriminato lo scorso maggio per tentato omicidio di due israeliani. Agì lo scorso ottobre con il cugino (quest’ultimo ucciso dalle forze di sicurezza di Tel Aviv) e ora è in attesa di ricevere la sentenza definitiva.

La “Legge dei giovani” ha subito scatenato dure critiche da parte dell’ong israeliana per i diritti umani B’Tselem. “Piuttosto che incarcerarli – si legge in una nota – Israele farebbe meglio a mandarli a scuola dove potrebbero crescere con dignità e libertà e non sotto occupazione”. “Imprigionare i minorenni – continua la dichiarazione – vuol dire negare loro la possibilità di una vita migliore”. Contro la legge si è schierata anche l’Acri (Associazione per i diritti civili in Israele) che in un rapporto datato 2015 aveva già chiesto a Tel Aviv di non abbassare l’età per finire in carcere. L’organizzazione suggerì allora al governo Netanyahu di attivare programmi educativi e sociali volti a integrare i minori accusati di atti criminali.

La nuova misura non rappresenta tuttavia una novità nel panorama giuridico israeliano: la legge militare israeliana, in vigore nella Cisgiordania occupata, ad esempio già apre le porte del carcere ai dodicenni Lo scorso aprile una bambina palestinese di 12 anni è stata condannata per tentato omicidio da una corte militare e ha patteggiato 4 mesi di prigione. E’ stata rilasciata lo scorso aprile.

La legge approvata ieri è solo l’ultima di una serie di disposizioni messe a punto dall’esecutivo israeliano per colpire i palestinesi (soprattutto i minorenni). Nel luglio del 2015 la Knesset ha approvato un provvedimento che prevede fino a 20 anni di carcere per chi, “intenzionalmente”, lancia le pietre. Punizione ridotta a dieci anni qualora non dovesse essere provata la “volontarietà” del gesto. A novembre Israele ha deciso poi di inasprire le pene: tre anni almeno di prigione per il lanciatore di pietre che può rischiare anche di perdere la cittadinanza. Annullamento dell’assicurazione sanitaria nazionale e dei benefit dei servizi sociali anche per le famiglie del condanannato.

da Nena News

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giorni di protesta in Marocco

Dal 25 settembre sono in corso una serie di mobilitazioni nelle città più grandi del Marocco, da Tangeri fino ad Agadir.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccata la Global Sumud Flottila: aggiornamenti dalle piazze di tutta Italia

Dalle 20.30 di ieri sera circa è iniziato l’abbordaggio da parte delle navi militari dell’IDF nei confronti delle imbarcazioni della Global Sumud Flottilla.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele attacca la Flotilla. In mattinata ancora diverse navi in marcia verso Gaza

Ieri sera sono iniziate le operazioni di abbordaggio della Global Sumud Flotilla da parte dell’esercito israeliano. Ad ora solo venti navi sono state intercettate, le altre sono ancora in navigazione verso le coste di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Madagascar si ribella per l’accesso all’acqua e all’elettricità: 22 morti, il governo si dimette

«Chiediamo al Presidente di dimettersi entro 72 ore». È questa la richiesta senza compromessi formulata il 30 settembre da un manifestante della «Gen Z»

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Molte parole sul Board of Peace, il genocidio continua

Michele Giorgio, Giornalista de Il manifesto e di Pagine Esteri, nel giorno in cui gli occhi in Italia sono tutti puntati sulla Global Sumud Flottilla, racconta come questa iniziativa internazionale e internazionalista accenda speranze sebbene flebili nei Territori.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Global Sumud Flotilla: prosegue la rotta verso Gaza. In Italia movimenti e sindacati pronti a “bloccare di nuovo tutto”

La Global Sumud Flotilla, nonostante la guerra psicologica portata avanti da Israele nel corso di tutta la tratta, prosegue con determinazione verso Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I sindacati baschi convocano lo sciopero generale per Gaza

Per ora non ha aderito ELA, il maggiore sindacato basco, che però potrebbe farlo nei prossimi giorni insieme ad altre sigle di settore o indipendenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nebbia di guerra

I propositi manifestati da Netanyahu durante il suo discorso all’Onu fanno pensare ad un allargamento del conflitto piuttosto che ad una sua fine.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Morta a Cuba Assata Shakur, rivoluzionaria afroamericana

Scompare un’altra figura eminente delle lotte degli afro-americani nel secolo scorso

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ecuador: proteste e manifestazioni contro il governo. Due morti nelle ultime ore

Proseguono da ormai diversi giorni le proteste in Ecuador per le ultime misure neoliberiste del governo Noboa che con autoritarismo continua il suo programma politico sotto le direttive del Fondo Monetario Internazionale. 

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Comunicato di solidarietà all3 compagn3 fermate il 22 settembre a Milano: Ettore e Mina liber3 subito!

Ripubblichiamo il comunicato di solidarietà nei confronti di Ettore e Mina, ora agli arresti domiciliari a Milano scritto e pubblicato dal coordinamento cittadino Torino per Gaza

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Appunti di lotta da Milano

Riflessioni di fine estate. Ci sembra necessario un momento analitico per riuscire a navigare le correnti agitate che stanno attraversando il paese e in particolare la nostra città, dalla fine di agosto a questa parte. Oggi più che mai occorre opporsi alla generale intimidazione preventiva delle lotte che tenta di far cadere i gruppi autorganizzati […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Perché la Silicon Valley sostiene Trump

Nei racconti della Silicon Valley scritti da sé medesima, tutti disponibili in rete o in libreria, si legge di un capitalismo eccezionale, guidato da uomini fuori dal comune.

Immagine di copertina per il post
Culture

Sport e dintorni – A proposito di Italia-Israele di calcio e della neutralità dello sport

La retorica dello sport come ambito da mantenersi separato dal resto della realtà presuppone che quanti lo praticano o lo seguono operino una sorta di momentanea sospensione dal mondo a cui pure appartengono, sospensione che riappacifica, durante le gare, le conflittualità e le brutalità quotidiane.