InfoAut
Immagine di copertina per il post

Schengen sta morendo, e neanche Bruxelles si sente molto bene

Nella giornata di lunedì è arrivata una decisione attesa da diverso tempo da parte di chi teorizza e verifica, ormai con buoni argomenti, la fine del progetto di sviluppo dell’Unione Europea fondato sull’accoglienza e sul principio della libera circolazione delle persone ( e non solo di merci e capitali) all’interno delle sue frontiere.

È una decisione che molti si immaginavano, ovvero quella che con la scusa dell'”emergenza” immigrazione e del terrorismo permette a Stati quali Austria, Belgio, Francia, Svezia, Danimarca e Germania di mantenere i controlli alle frontiere, neutralizzando de facto il Trattato di Schengen anche oltre i 6 mesi di periodo “straordinario” di possibile sospensione dell’accordo previsto dai Trattati. A corredo della decisione, con una tempistica non casuale, il direttore di Europol Rob Wainwright parla di allerta terrorismo elevatissima in Europa ricordando come due degli attentatori di Parigi avessero utilizzato i canali dela migrazione per raggiungere l’Europa, utilizzando documenti contraffatti.

La notizia mette una pietra tombale anche giuridica ad una Unione Europea che si premetteva la costruzione di uno spazio economico e sociale comune; contestualmente affermando il ritorno con ancora maggior forza della questione delle sovranità nazionali che già nei Parlamenti e nelle opinioni pubbliche votanti, dall’Austria all’Ungheria, alla Polonia alla Francia, mietono significativi successi. Le parole di Avramoupoulos, commissario Ue all’immigrazione, che parla di Schengen ancora in vigore e di multe per chi non adotta i ricollocamenti, tradiscono l’impotenza di una Ue spaccata all’interno e impossibilitata a poter risolvere le proprie questioni in mancanza di un cambiamento radicale di approccio complessivo ad un mondo totalmente nel caos sistemico.

Il movimento migrante derivante dalle guerre e dalle devastazioni territoriali e sociali promossi dall’Occidente viene cosi ulteriormente attaccato e irregimentato, dopo la chiusura della rotta balcanica che ha portato alla vergognosa situazione di Idomeni e dopo l’accordo scandaloso con la Turchia assassina di Erdogan sui rimpatri forzati.

La situazione sembra poter a questo punto prendere direzioni davvero rilevanti per quanto riguarda il nostro paese, dato che chiuso il Brennero e fortemente ridimensionata la possibilita di raggiungere il NordEuropa – bypassando i regolamenti di Dublino e i loro derivati – le nostre coste e i nostri territori diventeranno probabilmente la miglior soluzione possibile per chi scappa da teatri di guerra o insegue un miglioramento della qualità della propria vita. Un qualcosa di cui già si fregano le mani Salvini and co, bramosi di scaricare sulle vite dei migranti la loro ricerca di poltrone, e che probabilmente sarà grana spinosa per tutta l’estate per quel Renzi che si prepara al referendum costituzionale, per quanto ormai diventato un plebiscito sulla sua figura, previsto per ottobre.

Alfano in trance repressiva ha parlato della possibilita che Frontex metta in campo la costruzione di hotspot in mare per bloccare il flusso migrante all’origine, lanciando l’idea di una Guardia di Frontiera Europea la cui creazione ha immediatamente ricevuto l’appoggio di Timmermans, vice di Juncker, impegnato nei prossimi giorni dalla rinegoziazione dei Trattati di Dublino. Nel frattempo, il ministro dell’Economia Padoan martedì in un convegno alla Sapienza di Roma ha tematizzato con preoccupazione la questione la issue delle migrazioni e i numerosi segnali di crisi che attanagliano l’UE e di riflesso le economie nazionali, limitandosi pero dal ruolo a noi nemico che gli compete ad elencarli senza ovviamente entrare nel merito reale delle questioni.

Se l’UE è divenuta parte del problema nella percezione comune dei cittadini al punto di innescare fenomeni come la Brexit, come argomenta Padoan, è proprio perché la non-considerazione dei problemi reali delle persone dovute alle politiche di austerità ha innescato un comprensibile rifiuto di Bruxelles, vista non a torto come finalizzata unicamente alla costruzione di un polo finanziario globale che soddisfi solo gli interessi di pochi potenti.

Mentre ci si prepara alla missione libica, il nostro paese sta per essere probabilmente oggetto di una nuova ondata di sbarchi di chi dannato della terra prova a conquistare dignità: una solidarietà di fatto contro chi cercherà di strumentalizzare le loro vite va costruita in maniera sempre più necessaria.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Movimento No Tav era, è e sarà sempre al fianco della resistenza palestinese: sosteniamo la Global Sumud Flotilla!

Se Israele deciderà di fermare con la forza la Global Sumud Flottilla, impedendo ancora una volta l’arrivo di aiuti umanitari e provando a spegnere un atto di resistenza collettiva, noi non resteremo a guardare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Global Sumud Flotilla: le barche italiane lasciano la costa siciliana alla volta di Gaza, “Buon vento”

Sono salpate, alla volta di Gaza, le imbarcazioni italiane della Global Sumud Flotilla dal porto siciliano di Augusta.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gaza Inc: dove il Genocidio è testato in battaglia e pronto per il mercato

Gaza è diventata la vetrina di Tel Aviv per lo Sterminio privatizzato, dove aziende tecnologiche, mercenari e fornitori di aiuti umanitari collaborano in un modello scalabile di Genocidio Industriale venduto agli alleati in tutto il mondo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

America Latina, “la guerra secondaria”

Nel 2025, la competizione globale per i minerali essenziali – terre rare, litio, cobalto – e per le fonti energetiche – petrolio, gas, energie rinnovabili – sta riconfigurando il potere globale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Guerra alla guerra” nelle università: a Pisa il 13 e 14 settembre, due giorni di assemblea nazionale

Il 13 e 14 settembre a Pisa si terrà l’assemblea nazionale universitaria “Guerra alla Guerra”, due giorni di confronto tra collettivi e realtà studentesche da tutta Italia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: attacco sionista al csoa La Strada

Nella notte tra giovedì e venerdì, poco dopo le 4, ignoti hanno lanciato una bomba carta contro l’ingresso del Centro Sociale “La Strada” in via Passino.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’assemblea nazionale “Stop al genocidio. Fermiamo il sionismo con la resistenza” si terrà al cinema Aquila

Alcuni giorni fa il sindaco Gualtieri aveva vietato l’utilizzo di una sala del cinema Aquila di Roma per l’assemblea nazionale convocata dalle organizzazioni palestinesi in Italia. Ora il passo indietro. LA LOTTA PAGA – L’ASSEMBLEA SI TERRÀ AL CINEMA AQUILA IL 14 SETTEMBRE ALLE ORE 10.00 Dopo la conferenza stampa di lunedì 8 settembre davanti […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Campeggio no base 5-6-7 settembre – Comunicato conclusivo

Il campeggio territoriale No Base del 5-6-7 settembre è stato un momento fondamentale nella crescita della lotta del movimento No Base, aprendo nuovi spazi di organizzazione e di lotta, unendo persone e realtà differenti nell’obiettivo comune di fermare la base militare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: “Blocchiamo tutto”. Mobilitazioni diffuse nel paese contro l’austerity di Macron

Intensa giornata di mobilitazione mercoledì 10 settembre in Francia, dietro la parola d’ordine “Bloquons Tout”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

A Gaza il colonialismo occidentale è stato smascherato

Attraverso Israele e l’ideologia del Sionismo, le élite occidentali hanno reinventato il loro orribile Sistema di Controllo Razzista e lo hanno spacciato per una causa “morale”. Ora la partita è finita.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Restare a galla insieme in un mondo difficile: Bilancio 2024 delle questioni del lavoro in Cina (pt.1)

Traduciamo questo contributo da Chuangcn.  Prefazione a cura di Chuang.  Dal 2020, un gruppo anonimo di netizen si riunisce per redigere una rassegna annuale delle lotte del lavoro (o, nella loro terminologia, “incidenti nel diritto del lavoro”) e delle tendenze sociali ad esse collegate in Cina. L’iniziativa è guidata dall’utente WeChat “Chiapas Eastern Wind TV” […]

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Che fine ha fatto la battaglia per l’Acqua Pubblica?

Pubblichiamo un aggiornamento sulle attività del Comitato Acqua Pubblica Torino.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Assemblea geografa per la Palestina: quanto successo in parallelo al Congresso Geografico Italiano 2025 di Torino

Dal 3 al 5 settembre 2025, presso il Campus Einaudi e il Castello del Valentino di Torino, si è svolto il 34° Congresso Geografico Italiano. 

Immagine di copertina per il post
Culture

“The Ashes of Moria”: che cosa rimane del campo profughi più grande d’Europa?

A cinque dall’incendio che lo ha distrutto, il documentario porta nel cuore del campo, tra odori, rumori, paure e violenze. Allo stesso tempo offre le coordinate per capire i meccanismi attuali delle brutali politiche europee.