
SDF a tutto campo: aperti quattro fronti simultanei contro l’ISIS
L’operazione delle SDF contro Raqqa (calibrata a poche ore dall’inizio dei combattimenti sulla messa in sicurezza del territorio a nord della capitale siriana del califfato) e l’offensiva dell’ISIS contro le città di Azaz e Marea (ultimi capisaldi dell’Esercito Libero Siriano (FSA) a nord di Aleppo) ha inoltre creato un ventre molle nella regione di Sebha, che si estende negli 80 chilometri ad ovest dell’Eufrate tra Kobane ed il cantone di Afrin.
Una striscia di terra, come qui scritto più volte, che rappresenta l’ultimo canale di collegamento al mondo esterno ed approvvigionamento per l’ISIS, attraverso i propri padrini nelle forze armate turche. Questa stessa protezione, unita ad episodici colpi di artiglieria e sconfinamenti degli uomini di Erdogan in Siria, aveva finora congelato qualsiasi proposito di avanzata verso Ovest delle SDF, verso il cantone di Afrin duramente provato dal lungo embargo.
Ma le sconsiderate manovre delle formazioni islamiste del FSA (e in esso maggioritarie) forti dell’afflusso di uomini ed armi dalla regione di Idlib (tollerato dalla Turchia) e desiderose di accreditarsi come nuovo potere forte della zona, ne hanno prodotto la clamorosa disfatta davanti ad un ISIS in cerca di successi militari e mediatici, ora che il cerchio si stringe non solo in Siria ma anche in Iraq con la pressione su Mosul e la battaglia di Fallujah.
Così ora da un lato le SDF hanno potuto aprire corridoi umanitari nelle aree ribelli colpite dall’ISISper evacuarne la popolazione civile, e ridare agibilità e protezione ai ribelli non islamisti; e dall’altro sono riuscite a riprendere la marcia dalla diga di Tishrin (‘Ottobre’) verso il covo di Manbij: città a maggioranza curda divenuta nota suo malgrado come ‘Little London’ per la notevole presenza di miliziani jihadisti anglofoni.
La presa di questa città e gli sviluppi sugli altri fronti aprirebbero ad una serie di interessanti prospettive per le SDF, non solo a livello militare ma anche e soprattutto politico: evoluzioni su cui non mancherà modo di tornare…
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