InfoAut
Immagine di copertina per il post

Sequestrata Amina Abdallah, autrice del blog “A gay girl in Damascus”

Solo pochi giorni fa avevamo tradotto un articolo scritto da Amina per il suo blog  dal titolo “Pinkwashing Assad?“, in cui l’attivista queer siriana riportava l’attenzione su un argomento a lungo discusso:  la strumentalizzazione dei diritti glbtq e delle donne da parte delle “democrazie occidentali” ed il loro utilizzo a sostegno delle politiche imperialiste e neocoliali in Medioriente. Un argomento quanto mai attuale di questi tempi, caratterizzati dal continuo soffiare del vento della cosiddetta Primavera araba.

Con rabbia e sgomento poche ore fa abbiamo appreso del suo rapimento.
Qui di seguito riportiamo la traduzione a cura della nostra redazione dell’appello scritto dalla cugina sul blog di Amina la quale continua a riportare aggiornamenti sulle notizie che le arrivano (vedi http://damascusgaygirl.blogspot.com/).
Amina é sicuramente una voce “scomoda”, una donna lesbica, una militante, una blogger, che ha vissuto sia negli Usa che in Siria, una cittadina in una Damasco scossa dal vento delle proteste, che mette a nudo le contraddizioni di un potere politico, economico, sociale (sia esso occidentale o “arabo”) che trova nei corpi uno dei suoi terreni di battaglia privilegiati. 
Amina è una voce importante che sicuramente in tanti vorrebbero mettere a tacere. Probabilmente ora si trova in carcere, ma non si sa ancora nulla di preciso. 
L’unica cosa certa è che al momento il silenzio intorno a questa vicenda é assordante e bisogna romperlo.
Come spesso in questi casi il primo a mobilitarsi è il popolo di internet, dei social network e dei blog che chiede l’immediata scarcerazione di Amina. Ovviamente anche dalla redazione di Infoaut l’invito che facciamo è quello di aderire all’appello e alla mobilitazione per la sua liberazione.
Seguiranno aggiornamenti.
FREE AMINA!

Amina

Cari amici di Amina,

Sono la cugina di Amina Abdallah Araf al Omari e ho la seguente comunicazione da farvi.

Questa mattina presto, intorno alle 6.00 ora di Damasco, Amina stava camminando nell’area della stazione degli autobus di Abbasid, vicino a via Fares al Khouri. Era andata ad incontrare una persona del Local Coordinating Committee ed era accompagnata da un’amica.

Amina ha detto all’amica che sarebbe andata avanti e si sono separate. A quanto pare Amina aveva identificato la persona che doveva incontrare. Ad ogni modo, mentre la sua accompagnatrice era ancora vicina a lei, Amina è stata afferrata da tre uomini intorno ai vent’anni. Secondo la testimone (che non vuole che la sua identità venga rivelata), gli uomini erano armati. Amina ha colpito uno di loro e ha detto all’amica di andare a cercare suo padre.

Uno degli uomini ha poi messo la sua mano sulla bocca di Amina e l’hanno spinta in una Dacia Logan rossa con un adesivo sul finestrino di Basel Assad. La testimone non è riuscita a prendere il numero di targa. E’ andata subito a cercare il padre di Amina e l’ha trovato.

Si suppone che gli uomini siano membri di uno dei servizi di sicurezza delle milizie del Partito Baath. Il luogo dove si trova Amina ora è sconosciuto e non è chiaro se sia in prigione o trattenuta altrove a Damasco.

Ho appena parlato con suo padre che sta tentando di rintracciarla. Egli mi ha chiesto di condividere queste informazioni con i suoi contatti nella speranza che qualcuno possa sapere dove si trovi e in modo che possa presto venire rilasciata.

Se Amina ora si trova in carcere, lui non è preoccupato di rimanere nascosto e dice che farà tutto quello che gli sarà possibile per liberarla. Se qualcuno sa qualcosa rispetto a dove lei si trovi, per favore contatti Abdallah al Omari presso la sua abitazione o mandi un e-mail a me, Rania Ismail a onepathtogod@gmail.com.

Speriamo che sia semplicemente in carcere è che non le sia accaduto niente di peggio. Amina mi aveva preventivamente inviato diversi messaggi da postare nel caso le fosse accaduto qualcosa e aspettiamo di sapere qualcosa di più definitivo prima di farlo.

Saluti

Rania O. Ismail

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Amina Abdallahpinkwashingprimavera arabasiria

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele: manifestazione regionale a Torino

Nella giornata di sabato 5000 persone provenienti da tutto il Piemonte si sono radunate a Torino per dare vita ad un ricco e partecipato corteo regionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: la Francia (forse) libererà Georges Abdallah, militante comunista incarcerato dal 1987

Originario di Kobayat, nel nord del Libano, militante del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina prima e tra i fondatori delle Fazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi dopo l’invasione israeliana del Libano

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupata la Leonardo spa dall’Intifada Studentesca a Torino

Ieri come Intifada studentesca abbiamo occupato la sede della Leonardo Spa! In 50 siamo entratə all’interno dello stabilimento mentre altre 50 persone bloccavano l’ingresso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La coreografia pro-Palestina degli ultras del PSG è diventata un vero e proprio caso politico

Riprendiamo l’articolo di Calcio e Rivoluzione, che mette in luce il caso politico nato intorno alla coreografia pro-Palestina messa in scena dagli ultras del PSG durante una partita di Champions League. Questo episodio ha scatenato reazioni accese da parte delle autorità francesi e aperto un dibattito sul rapporto tra politica e sport, evidenziando come certi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Netanyahu si nasconde in un bunker sotterraneo per paura degli attacchi dei droni

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe lavorato da una “camera blindata sotterranea” per paura di subire attacchi drone di rappresaglia da parte dei movimenti di resistenza regionali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La vergognosa narrazione occidentale mostra nuovamente il significato di informazione di guerra

Venerdì 9 novembre i militari dell’IDF (ricordiamo che in Israele è presente la leva obbligatoria) e tifosi del Macabi Tel Aviv hanno strappato e bruciato bandiere palestinesi dai balconi olandesi, insultato e aggredito persone e giornalisti, inneggiato alla morte degli arabi e dei bambini palestinesi per ore nel centro cittadino e fischiato il minuto di silenzio ai morti di Valencia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Amerika Trump again

Fin dalle prime ore dall’inizio dello spoglio, la vittoria elettorale di Trump si stagliava netta, ben oltre le previsioni di chi scommetteva sulla sua rielezione, macinando stato in bilico dopo stato in bilico, mentre Fox News si sbilanciava a dichiarare la vittoria in anticipo su tutte le testate nazionali del mainstream media a stelle e strisce. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele! Contro l’Occidente genocida, colonizzatore e guerrafondaio! Resistenza fino alla vittoria!

Di seguito pubblichiamo l’appello per la manifestazione regionale di sabato 16 novembre che si terrà a Torino.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’esplosione delle spese militari italiane

Nel 2025 a 32 miliardi (di cui 13 per nuove armi).

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appesi sulla facciata di Palazzo Madama: protesta di XR alla festa delle forze armate

Due persone si sono appese all’impalcatura di Palazzo Madama durante la Festa delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale, srotolando uno striscione con scritto “Onorano guerre, distruggono terre”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Raid israeliano a Damasco: un quadro degli attori e delle strategie nel conflitto in Medio Oriente.

Proviamo a dare un quadro del clamoroso attacco dell’esercito israeliano contro la sede consolare iraniana nella città di Damasco (Siria), avvenuto lunedì 1 aprile, a cui ha fatto seguito l’attacco israeliano contro i convogli umanitari della WCK del 2 aprile.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

SDF: gli attacchi della Turchia alla Siria settentrionale e orientale sono un atto di aggressione barbara e terroristica

Gli attacchi della Turchia alla Siria settentrionale e orientale sono un “atto di aggressione barbarica e terroristica”, lo hanno affermato le SDF in una nota. Questa mattina la Turchia ha continuato ad attaccare la regione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Turchia e le sue dighe: assetare terra e popolazione per l’egemonia regionale

Di fatto la costruzione di queste dighe promuove una forma di controllo del territorio che accompagna sfruttamento coloniale e militarizzazione e ha per conseguenze la distruzione del patrimonio curdo, assiro e armeno;  come l’allagamento pianificato della bimillenaria città di Hasankeyf, seguito alla costruzione della diga di Ilisu, ha dimostrato.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: rimpatrio forzato dei rifugiati siriani.

Il governo libanese ha iniziato una campagna di deportazione forzata dei rifugiati siriani presenti sul suo territorio, i rastrellamenti da parte dell’esercito sono in corso da diverse settimane nel silenzio dei media.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Terremoto: il punto della situazione tra Turchia, Kurdistan e Siria

Continua a salire il bilancio delle vittime del terremoto in Turchia e Siria: secondo le ultime stime sono stati raggiunti i 16mila morti, ai quali va aggiunto un numero mai precisato di dispersi e decine di migliaia di feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Medio Oriente: raid israeliani su aeroporto Damasco. Due palestinesi uccisi in Cisgiordania

Israele spadroneggia da tempo nei cieli di Libano e Siria senza nessuna reazione difensiva. Lo scorso giugno, l’aeroporto di Damasco era stato messo fuori uso per diversi giorni a causa dei missili di Tel Aviv.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

SIRIA: ERDOGAN ANNUNCIA INVASIONE NELL’AREA DI MANBIJ E TAL RIFAT

Da giorni Erdogan minaccia la guerra in Siria. L’operazione militare annunciata contro le forze curde nel nord della Siria si concentrerà inizialmente nell’area di Manbij e Tal Rifat, per ripulirle, a detta sua, dai “terroristi”. Il riferimento è alle forze del confederalismo democratico del Rojava. Contro l’aggressione annunciata dalla Turchia sabato 4 giugno dalle 16.00 […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

SIRIA: LE FORZE SIRIANE DEMOCRATICHE RIPRENDONO IL PIENO CONTROLLO DELLA PRIGIONE ATTACCATA DA DAESH

Le forze democratiche siriane hanno annunciato di aver ripreso il pieno controllo della prigione di Gweiran, a Hasake, capoluogo del nord-est della Siria, assaltata giovedì scorso da miliziani dell’Isis e fino a oggi ancora teatro di scontri tra le Fds e jihadisti. I vertici della coalizione curdo-siriana affermano che le operazioni, sostenute anche dalle forze […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

SIRIA DEL NORD-EST: DAESH ASSALTA LA PRIGIONE DI GHWEIRAN

Daesh, il sedicente “Califfato islamico”, ha assaltato la prigione di Ghweiran, nel nord-est della Siria, dove sono rinchiusi da anni circa cinquemila jihadisti, abbandonati in mano curda dalle potenze internazionali. L’attacco in corso è il più grave compiuto per mano jihadista negli ultimi tre anni. Il bilancio attuale e ancora provvisorio è quello di diverse […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Un’unità segreta dell’esercito statunitense ha fatto strage di civili in Siria con l’utilizzo dei droni

Secondo un’inchiesta del New York Times durante la guerra all’ISIS in Siria sarebbe esistita un’unità segreta non presente nei registri militari ufficiali che avrebbe provocato indiscriminatamente la morte di molti civili con l’utilizzo di droni da combattimento. Si chiamerebbe Talon Anvil la cellula militare segreta che tra il 2014 e il 2017 ha regolarmente violato […]