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Sigonella, la maxi polveriera di Stati Uniti e Nato in Sicilia

Una maxi santabarbara a Sigonella per le future missioni delle forze armate USA e NATO in Africa, Europa e Medio oriente

di Antonio Mazzeo

A fine marzo il Dipartimento della Marina Militare degli Stati Uniti d’America ha chiesto al Congresso lo stanziamento di 77.072.000 dollari per realizzare all’interno della grande stazione aeronavale siciliana nuovi depositi super-protetti dove stoccare i sistemi d’arma, le munizioni e gli esplosivi destinati alle unità da guerra, ai sottomarini e ai velivoli aerei USA e dei paesi partner con lo scopo dichiarato di contrastare la penetrazione russa nel Mediterraneo allargato.

EDI – Ordnance Magazines è il nome dell’ennesimo progetto di potenziamento infrastrutturale della Naval Air Station (NAS) di Sigonella. “Saranno costruiti quattro box in cemento armato rinforzato D type, due magazzini sotterranei con aggiornamenti anti-sismici e due depositi modulari di stoccaggio”, rileva il Dipartimento di US Navy. Nello specifico il nuovo arsenale occuperà complessivamente un’area di  4.802 m2: 4.205 m2 per i depositi ad alto potenziale esplosivo (High Explosive Magazines) e 600 m2 per l’edificio protetto destinato alle attività di “revisione e manutenzione” delle munizioni (Ammunition Rework and Overhaul Shop – AROS).

“Il progetto è a supporto delle operazioni con ordigni a NAS Sigonella e  includerà condutture con sistemi anti-intrusione e un nuovo accesso stradale”, si legge nella scheda tecnica elaborata da US Navy. “L’infrastruttura servirà a ricevere, stoccare, isolare, ispezionare, caricare, scaricare e consegnare gli ordigni così come ad assemblare, costruire, smontare, assicurare la manutenzione e riparare le munizioni. Il progetto risponderà pienamente ai requisiti previsti dai Comandi di guerra e alle direttive sugli standard anti-terrorismo del Dipartimento della Difesa. I sistemi di controllo della facility includeranno quelli per la sicurezza cibernetica in accordo con gli odierni criteri del Pentagono”.

Per costruire i nuovi depositi di armi ed esplosivi sarà demolito un edificio nell’area di NAS II ad uso esclusivo delle forze armate USA, quello indicato con il numero #881 e fino ad oggi utilizzato come officina di manutenzione delle armi subacquee avanzate modificate (MAUW – Modified Advanced Underwater Weapons). (1)

“Il Naval Munitions Command (NMC) Atlantic Detachment Sigonella fornisce il supporto munizionamento al Comando delle forze navali USA in Europa (NAVEUR), a quello per le operazioni nel continente africano (US Africom), alle unità della VI Flotta e risponde alle richieste di munizioni ed esplosivi convenzionali del Dipartimento della difesa nell’area sotto la sua responsabilità (Europa, Africa e Medio oriente, ndr)”, spiega il Comando della Marina Militare USA nella richiesta di finanziamento della nuova santabarbara. “Il distaccamento di Sigonella assicura inoltre i team di pronto intervento a supporto delle operazioni VLS/CLS (presumibilmente i sistemi missilistici navali a lancio verticale, ndr) all’interno dell’area sotto la responsabilità della V Flotta USA e dei partner NATO. Per poter svolgere in modo adeguato la propria missione a Sigonella, il Naval Munitions Command ha bisogno di magazzini di stoccaggio delle munizioni e degli esplosivi ben progettati e in grado di supportare le richieste di munizionamento di US Navy, del Corpo dei Marine, di US Air Force, della NATO e dell’OPLAN – Operation Plan”. Con l’acronimo OPLAN viene inteso in ambito militare il piano operativo predisposto dagli alti Comandi delle forze armate per la conduzione delle operazioni congiunte in un ambiente ostile. (2)

Nella richiesta al Congresso, il Dipartimento della Marina USA spiega che la necessità di realizzare il nuovo arsenale a Sigonella è dovuta principalmente alla vetustà dei depositi esistenti. “Si tratta di infrastrutture vecchie di 60 anni che non rispondono ai requisiti richiesti dalle forze armate USA e NATO”, spiega US Navy. “Attualmente l’NMC Atlantic Detachment Sigonella non possiede un Ammunition Rework and Overhaul Shop per assemblare, costruire, smontare e distruggere le munizioni. L’esistente NATO Ordnance Facility è localizzata in un’area che è stata colpita in passato da inondazioni che hanno danneggiato gli edifici e la vicina rete stradale”.

La progettazione delle infrastrutture ha preso il via nell’agosto 2020 e sarà completata entro la fine del novembre di quest’anno. Il contratto di design per un importo di 596.516 dollari è stato affidato dal  Naval Facilities Engineering Command all’Alliance Consulting Group Inc., società di engineering con quartier generale a Boston (Massachusetts). (3) Il cronogramma prevede che dopo l’autorizzazione del Congresso sia bandita la gara dei lavori e che questi vengano avviati a partire dell’ottobre 2024 per poi concludersi entro il settembre 2026. Oltre alla somma destinata all’esecuzione delle opere, il Dipartimento della Marina prevede di destinare 1.450.000 dollari all’acquisto di attrezzature e apparecchiature C4I (comando, controllo,comunicazione, computer e intelligence) e cibersecurity per “difendere” il nuovo arsenale di Sigonella.

Il progetto Ordnance Magazines è stato inserito all’interno del piano di investimenti finanziario per l’anno fiscale 2024 dell’European Deterrence Initiative (EDI), l’iniziativa di rafforzamento della presenza delle forze armate USA in Europa avviata da Washington in accordo con i partner della NATO a seguito dell’annessione russa della Crimea nel 2014. Si tratta di un budget di spesa di dimensioni abnormi, oltre 3,6 miliardi di dollari, che servirà ad accrescere il numero degli stazionamenti su base rotativa dei reparti terrestri e aeronavali delle forze armate USA e alla realizzazione di nuove infrastrutture militari e depositi di stoccaggio armi e munizioni. “I programmi EDI previsti per il 2024 continueranno a rafforzare le capacità e la prontezza delle forze USA, degli alleati NATO e dei partner regionali nel rispondere nel modo più rapido ad ogni aggressione nell’area di intervento dell’U.S. European Command e contro le minacce transnazionali da parte degli avversari regionali alla sovranità territoriale degli alleati NATO”, spiega il portavoce del Pentagono.

“Le priorità difensive per scoraggiare gli attacchi strategici contro gli Stati Uniti d’America e i suoi alleati e partner consentono di rafforzare gli sforzi di collaborazione e la robusta deterrenza contro l’aggressione russa”, aggiunge Washington. “Grazie ai prossimi finanziamenti dell’European Deterrence Initiative si potenzierà la postura di sicurezza in Europa e la rapidità di difesa contro l’aggressione della Russia alle nazioni NATO, saranno riempiti i siti preposizionati (con reparti, mezzi di guerra, armi e munizioni, ndr), così come potranno essere svolte le attività addestrative e le esercitazioni per assecondare i cicli rotativi (…) Il budget 2024 dell’EDI continua a puntare agli investimenti nella deterrenza integrata, nelle campagne e negli interveti che costruiscono vantaggi duraturi”.

Per la cronaca, il progetto di Sigonella è l’unico predisposto dal Dipartimento della Marina USA nell’ambito del capitolo di spesa per il “potenziamento infrastrutturale” (complessivamente si tratta di opere per 544,2 milioni di dollari). “Le risorse per rafforzare le infrastrutture e le facility in tutto il teatro europeo forniscono ai nostri alleati e partner e ai potenziali avversari una chiara indicazione dell’impegno a lungo termine degli Stati Uniti d’America in Europa”, spiega il Pentagono. “L’accesso a infrastrutture robuste in località strategiche è essenziale per il supporto delle attività e delle operazioni. I miglioramenti pianificati assicurano il pronto intervento e diverse attività ed eventi militari nella regione e rafforzano le funzioni di mobilità, accoglienza, stazionamento, proiezione e integrazione congiunta (JRSO&I)”. Nello specifico il pacchetto finanziario sarà destinato prioritariamente al potenziamento delle infrastrutture destinate ad ospitare equipaggiamenti, munizioni e carburante; delle basi per le unità inviate a rotazione; dei poligoni e dei centri addestrativi; degli scali aeroportuali; delle reti d’intelligence e dell’architettura di sorveglianza. (4)

“La missione primaria di NAS Sigonella è quella di assicurare le attività operative consolidate e logistiche avanzate e i centri di comando, controllo e amministrativo a supporto delle forze armate USA e di altri paesi NATO”, si legge nella scheda inviata al Congresso dal Dipartimento di US Navy. “Sigonella supporta i vari squadroni aerei multi-funzioni e multi-nazionali in transito a rotazione. La facility presente nella baia di Augusta (Siracusa) assicura il rifornimento di carburante e viveri alle unità da guerra della VI Flotta e alle navi di supporto logistico. Anche la stazione di telecomunicazioni (a Niscemi, ndr) e il Pachino Target Range forniscono il supporto alla flotta USA. Inoltre NAS Sigonella è il punto di rotta per il transito di personale militare e dei voli cargo attraverso l’Europa, l’Africa e l’Asia sud-occidentale”.

Nella grande stazione aeronavale, sede di quasi una quarantina di comandi operativi delle forze armate degli Stati Uniti d’America e centro nevralgico per le operazioni dei droni-spia e killer USA e NATO, proliferano intanto i cantieri infrastrutturali. Dopo che lo scorso anno è stato completato un maxi-hangar per il ricovero e la manutenzione dei nuovi pattugliatori marittimi P-8A “Poseidon” di US Navy (costo 26,5 milioni di dollari) (5), a breve saranno realizzate le vie di rullaggio e i piazzali destinati a questi velivoli che sono impiegati quotidianamente in operazioni di intelligence e sorveglianza della flotta russa nel Mar Nero e dei sottomarini nucleari di Mosca in transito nel Mediterraneo. Per la realizzazione delle nuove taxyway per i “Poseidon” sono stati stanziati 66.050.000 dollari.

Nella primavera 2024 entrerà in funzione anche una nuova Stazione di telecomunicazioni satellitari. “L’infrastruttura nella Naval Air Station di Sigonella, per cui è prevista una spesa di 42 milioni di dollari, comprenderà pure una facility per le informazioni sensibili e riservate e consentirà di effettuare comunicazioni – vocali e di dati – più sicure e affidabili alle unità navali, sottomarine, aeree e terrestri di US Navy”, spiega il Pentagono. Imponente anche il costo delle apparecchiature elettroniche e dei sistemi di comando, controllo, comunicazione ed intelligence che saranno installati nella stazione satellitare: 57 milioni di dollari. Il nuovo centro opererà sotto il Comando della U.S. Naval Computer and Telecommunications Station (NCTS) Sicily, che supporta le comunicazioni critiche delle forze armate USA, NATO e delle coalizioni alleate che operano nelle regioni sotto la responsabilità dei comandi di US Africom, CENTCOM ed EUCOM. (6)

E’ inoltre in progettazione la modernizzazione delle infrastrutture e dei  sistema di atterraggio nelle piste della base (il contratto di design ha il valore di 3.610.000 dollari), mentre a metà luglio sarà bandita la gara per realizzazione il nuovo quartier generale delle unità cinofile dei marines USA impiegate in operazioni “anti-terrorismo” e nella ricerca e rimozione di munizioni ed esplosivi (costo 5.900.000 dollari) (7). Pagine Esteri.

da PagineEsteri

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