Spagna: ‘marea blanca’ in 15 città contro i tagli alla sanità
Si tratta della sesta grande convocazione di piazza dalla nascita di questo movimento ma, a differenza delle precedenti mobilitazioni, questa volta l’appello era stato lanciato non solo per la capitale ma a livello nazionale; l’appello per il #17F invitava infatti a organizzare proteste simultanee in tutte le città a partire dalle ore 12.
Se infatti il piano di tagli e privatizzazioni del sistema sanitario è stato proposto e varato dal governo regionale di Madrid, è ormai chiaro a tutti che la ristrutturazione prevista per la capitale non è che il preludio a quanto il governo di Rajoy intende fare in tutto il paese. La protesta non ha quindi tardato ad estendersi al piano nazionale: nella giornata di ieri si sono svolte manifestazioni in 15 diverse città al grido di ‘La sanidad no se vende, se defiende’ e si stima che in tutto il paese le persone in piazza fossero circa 500mila.
L’appuntamento più partecipato è stato quello di Madrid, dove da mezzogiorno piccoli cortei sono partiti dagli ospedali della città per convergere nella grande marea che affollava Plaza de Cibeles e che ha poi sfilato fino a Plaza del Sol. Decine di migliaia di persone anche a Barcellona.
L’atmosfera che si respirava tra i cortei di camici bianchi era festosa ma determinata e gli slogan scanditi per le strade individuavano ancora una volta come controparte il governo del PP e le misure di sacrificio che stanno scaricando il peso del debito su sanità e istruzione.
Da parte sua il governo ha risposto alla nuova giornata di mobilitazione invocando ancora una volta la crisi come giustificazione dei piani di esternalizzazione della sanità, affermando che queste riforme sono l’unico modo per garantire assistenza ai cittadini in tempi di austerity; giustificazioni ormai respinte da tempo da parte di chi ha scelto di riempire le strade e unirsi alla marea blanca.
D’altronde gli effetti si stanno già sentendo: rincari del servizio, attese infinite per una visita, meno personale e smantellamento delle strutture ospedaliere sono le prime conseguenze del piano di privatizzazione che manderà definitivamente in pasto ai privati il sistema sanitario.
Le manifestazioni si sono concluse rilanciando sulla prossima giornata di mobilitazione, quella del 23 febbraio, quando l’appuntamento sarà per una ‘marea ciudadana’ che riunisca tutti i movimenti spagnoli sorti contro tagli e politiche di austerity.
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