InfoAut
Immagine di copertina per il post

Sud Africa: ucciso sindacalista testimone massacro di Marikana

A dare prova degli attriti tra i due sindacati, le dichiarazioni del tesoriere nazionale di AMCU, Jimmy Gama, il quale ha già puntato il dito contro i sostenitori del NUM. Dopo gli scioperi selvaggi del 2012, anche quest’anno si temono forti disordini a seguito del taglio di 6 mila posti di lavoro annunciato venerdì da Amplats. Furiosa nei giorni scorsi la reazione dell’African National Congress (ANC) – partito di governo dal 1994 – che ha accusato il primo produttore mondiale di platino di comportarsi in modo infantile. «La società ritiene che sia eticamente accettabile l’accaparramento delle risorse minerarie e il privare il Paese della crescita economica e i lavoratori dei loro mezzi di sussistenza», ha tuonato il ministro delle risorse minerarie Susan Shabangu.

Amplats ha assestato un colpo durissimo al governo sudafricano già alle prese con un tasso di disoccupazione più alto del 25%. Almeno un lavoratore sudafricano su quattro attualmente non ha lavoro e la crescita economica del Paese annaspa a ritmi anemici rispetto a quella del resto degli altri Paesi africani che si stima dovrebbe aumentare del 5% quest’anno. Peraltro, a rendere più imbarazzante la situazione c’è il fatto che la mazzata arriva mentre Cape Town ospita il World Economic Forum’s “African Davos”.

Forte anche la reazione del Congress of South African Trade Unions (Cosatu) affidata al suo portavoce, Patrick Craven: «Migliaia di famiglie rischiano di perdere il loro unico mezzo di sostentamento e le comunità saranno devastate dall’impatto di perdite così pesanti di posti di lavoro. Questo spiega perché Cosatu ha chiesto ripetutamente la nazionalizzazione del settore minerario, in modo che possa essere gestito per il bene dei lavoratori e non per il profitto degli azionisti».

Il nuovo piano di risanamento ha scatenato poi l’ira del National Union of Mineworkers (NUM) – il sindacato storico del settore – che attraverso il segretario generale Frans Baleni ha fatto sapere che si opporrà a qualunque piano di ridimensionamento, indipendentemente dal numero di lavoratori coinvolti, e di essere pronto a tutto per contrastare, in un quadro legale, il taglio dei posti. «Il sindacato è fortemente turbato dalla decisione dell’Anglo American Platinum di bypassare le riunioni delle parti interessate in programma per la prossima settimana», ha dichiarato Frans Beleni, aggiungendo come Amplats abbia deciso in questo modo di mostrare «il dito medio» a chi tra gli azionisti aveva sostenuto posizioni critiche verso i tagli.

Il National Union of Mine Workers (NUM), è un alleato politico fondamentale dell’ANC. Ma nel 2012 durante una sanguinosa guerra per il controllo del territorio, nel periodo degli scioperi, ha subito una massiccia perdita di minatori che sono andati ad ingrossare le file dell’AMCU.

La consapevolezza che alla base del malcontento ci fosse l’incapacità dei suoi leader di mantenere il contatto con i lavoratori e una strategia troppo vicina a quella dell’ANC e dello stesso management aziendale, l’ha portato, la scorsa settimana, a fondare la lega giovanile del sindacato nel tentativo di recuperare potere.

L’età media dei minatori infatti si sarebbe abbassata e le migliaia che sono passate nei ranghi dell’AMCU avrebbero tra i 20 e i 30 anni. «Abbiamo bisogno dei giovani. I più vecchi sono fedeli al NUM perché sono venuti con noi attraverso la lotta contro l’apartheid. I ragazzi sono più militanti e dobbiamo guardare ai loro interessi», sostiene Lesiba Seshoka portavoce di NUM. La “NUM Youth Forum”, questo il nome della sezione giovanile, sarà modellata sulle linee della ANC Youth League. La sua fondazione avviene a ridosso dei prossimi negoziati salariali nel settore minerario, che saranno probabilmente più difficili di altre volte data l’inflazione – arrivata al 6 per cento a febbraio portando i prezzi alimentari a un aumento del 6,1 per cento – lo forte militanza dei lavoratori e la contrazione dei margini aziendali.

Salari bassi, diseguaglianza sociale e una media di circa otto famigliari a carico sono alcuni dei fattori che aiutano a capire perché decine di migliaia di ex sostenitori di NUM siano traghettati verso il più radicale Association of Mineworkers and Constraction Union (AMCU).

da NenaNews

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

marikanaminieresudafrica

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele e Turchia premono sulla Siria del Sud-Ovest e del Nord-Est

In queste giornate di repentini cambiamenti vogliamo fare il punto con Eliana Riva, caporedattrice del giornale di informazione Pagine Esteri, rispetto a due elementi di particolare pressione sul territorio siriano, ossia Israele da un lato e la Turchia dall’altro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kobane pronta a resistere all’imminente invasione guidata dalla Turchia

Le Forze Democratiche Siriane (SDF), martedì, hanno lanciato un duro monito contro l’imminente invasione di Kobane da parte della Turchia. Sottolineando la storica resistenza della città, le SDF hanno giurato di difenderla insieme al suo popolo, facendo appello alla solidarietà internazionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: la Turchia ammassa le truppe al confine e bombarda Kobane

Siria. La Turchia continua ad ammassare truppe al confine per invadere con le sue milizie jihadiste la città di Kobane, simbolo della lotta anti-Isis e della rivoluzione confederale del nord-est siriano. Da questo martedì 17 dicembre in corso anche bombardamenti di artiglieria sulla città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: la sfida di una ricostruzione indipendente dagli interessi imperialisti

Abbiamo posto alcune questioni a Yussef Boussoumah, co-fondatore del Partito degli Indigeni della Repubblica insieme a Houria Bouteldja e ora voce importante all’interno del media di informazione indipendente Parole d’Honneur a partire dalla caduta del regime di Bachar Al Assad in Siria.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La fine di Assad e l’inizio del califfato all’ombra di Ankara scompongono il mosaico siriano

La repentina caduta del regime alauita degli Assad riporta alla luce le fratture della Siria postcoloniale, frutto malsano dell’accordo Sykes Picot del 1916 fra Francia e Gran Bretagna, che ha diviso in modo arbitrario i territori che appartenevano all’impero ottomano.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gli USA minacciano la Siria: via le sanzioni solo se Damasco abbandonerà Teheran

Caduta Aleppo, si combatte intorno a Hama. Ieri migliaia di miliziani di Ha’yat Tahrir al Sham (Hts) e di altre formazioni jihadiste appoggiate dalla Turchia hanno ripreso ad avanzare verso la città un tempo roccaforte dell’islamismo sunnita. Incontrano la resistenza delle forze governative che sembrano aver in parte ricompattato i ranghi dopo il crollo ad […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Oltre 800 banche europee investono 371 miliardi di euro in aziende che sostengono gli insediamenti illegali in Cisgiordania

La Coalizione Don’t Buy Into Occupation nomina 58 aziende e 822 istituti finanziari europei complici dell’illegale impresa di insediamenti colonici di Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: jihadisti filo-turchi entrano ad Aleppo. Attacata anche la regione curda di Shehba

In Siria a partire dal 27 novembre, milizie jihadiste legate alla Turchia hanno lanciato un’offensiva dalla regione di Idlib e raggiungendo i quartieri occidentali di Aleppo. Come sottolinea ai nostri microfoni Jacopo Bindi, dell’Accademia della Modernità Democratica, l’Esercito nazionale siriano, responsabile di attacchi nella regione di Shehba, è strettamente legato ad Ankara. Questo gruppo, che […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Una fragile (sanguinosa) tregua

Alle 10 di questa [ieri] mattina è partita la tregua di 60 giorni (rinnovabile) tra Israele e Hezbollah, orchestrata dagli Stati Uniti e in parte dalla Francia. Una tregua fragile e sporca, che riporta la situazione ad un impossibile status quo ex ante, come se di mezzo non ci fossero stati 4000 morti (restringendo la guerra al solo Libano) e 1.200.000 sfollati su un paese di circa 6 milioni di abitanti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Entra ufficialmente in vigore il cessate il fuoco tra Libano e Israele

Riprendiamo l’articolo di InfoPal: Beirut. Il cessate il fuoco israeliano con il Libano è entrato ufficialmente in vigore mercoledì alle 4:00 del mattino (ora locale). Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato martedì sera che il suo governo ha approvato un accordo di cessate il fuoco con Hezbollah in Libano, dopo settimane di colloqui […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Argentina: dalla cordigliera alla meseta e alla costa, la lotta di un popolo per l’acqua

Tra il 15 e il 21 dicembre 2021, il popolo del Chubut abrogò la Legge di Zonificazione Mineraria che era stata approvata sei giorni prima, senza consultazioni, dai deputati provinciali.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La strategia estrattivista per entrare nei territori ancestrali raggiunge il suo apice

Il conflitto per il territorio degli Shuar, causato dagli interessi minerari, va avanti da più di 20 anni. Ma questa volta è diverso, sembra essere l’ultima battaglia.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Congo: la maledizione del cobalto

Quando Roger Milolo ha lasciato la sua città natale al confine tra la Repubblica Democratica del Congo (RDC) e lo Zambia per lavorare come operatore in una miniera di cobalto, sperava che la sua sarebbe stata una storia “dagli stracci alla ricchezza”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il Perù volta le spalle agli accordi climatici. I soldi e le lobby vincono ancora

Il Congresso della Repubblica del Perù, con il consenso del Ministero dell’Energia e delle Miniere (Minem), ha abrogato la legge che fissava un termine per la rimozione dei minatori illegali dal REINFO, il registro ufficiale delle attività minerarie nazionali.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Argentina: voci, facce e comunità che dicono “no” all’attività mineraria del litio

“La rotta del litio: voci dell’acqua”, è il libro di Camila Parodi e Susi Maresca.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La dittatura mineraria in tempi di democrazia elettorale

Le politiche estrattiviste hanno attraversato la “democrazia” argentina sotto tutti i governi, indipendentemente dal segno politico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Panama: I dirigenti delle proteste contro l’impresa mineraria sono sotto processo

I quattro sono segnalati per la presunta commissione di delitti contro la libertà e delitti contro l’ordine pubblico a danno della società panamense.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il popolo panamense si è appuntato una grande vittoria, ma la lotta non è terminata

La sentenza di incostituzionalità emessa dalla Corte Suprema di Giustizia di Panama, del 28 novembre 2023, ha costituito la consumazione di una grande vittoria popolare contro l’abusivo contratto minerario con la First Quantum Minerals (FQM).

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Panama: Crisi per l’estrattivismo minerario

Panama entra nella sua quarta settimana di Sciopero Nazionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Panama: La polizia reprime nuovamente il corteo contro lo sfruttamento minerario

I manifestanti chiedono l’abrogazione del contratto minerario Legge 406 che darebbe una concessione per 20 anni alla canadese First Quantum, che vuole sfruttare il rame.