InfoAut
Immagine di copertina per il post

Torino, presidio contro le misure cautelari per l’irruzione alla Turkish Airlines

****

Si è tenuto ieri, venerdì 2 settembre, il presidio sotto il tribunale di Torino dove si è svolta l’udienza del riesame per l’irruzione e occupazione della sede della Turkish Airlines di un anno fa, iniziativa di condanna della politica del governo turco e di sostegno alla resistenza del popolo curdo.

In questi giorni il tribunale dovrà esprimersi sulle misure cautelari, obblighi di firma quotidiana due volte al giorno, che sono state poi aggravate a causa del rifiuto da parte di tutti gli imputati di non ottemperare all’imposizione della procura torinese.

All’interno del tribunale durante l’udienza, tenutasi a porte chiuse, gli imputati hanno letto un comunicato nel quale si ribadisce la volontà di voler continuare a rifiutare le misure cautelari che verranno decise nei prossimi giorni. mentre all’esterno il presidio di solidali denunciava l’accanimento della procura torinese contro i movimenti e le lotte sociali.

In tarda mattinata, al termine dell’udienza, il presidio si è trasformato in corteo mentre per il pomeriggio l’appuntamento era sotto il carcere delle Vallette per portare un saluto a Luca e Giuliano, notav scarcerati in seguito nel tardo pomeriggio, e a tutti i detenuti e alle detenute.

Qui sotto il comunicato letto in aula da parte degli imputati:

Come è noto, in quest’aula si discuterà la nostra sorte in merito alle misure cautelari comminateci nell’ambito dell’inchiesta per l’iniziativa contro la Turkish Airlines di Torino-Caselle.

La Procura torinese, in particolare nella persona del qui presente pubblico ministero Antonio Rinaudo, è ormai nota a chiunque per il suo accanimento nei confronti di ogni lotta sociale.

Altrettanto noto è il tentativo di genocidio e la brutale repressione del dissenso in corso in Turchia: le purghe, gli arresti di massa, le torture e gli stupri nelle carceri, i bombardamenti e i massacri di civili, sono ormai all’attenzione mediatica internazionale, ben più di quando noi li denunciammo irrompendo nella sede della compagnia di bandiera turca un anno fa. Il procuratore Rinaudo sarà dunque senza dubbio consapevole e fiero del proprio ruolo di difensore del buon nome della Turchia di Erdogan, dei suoi rapporti amichevoli con la Comunità europea, dei traffici d’armi, dei ricatti sui profughi e del suo ruolo di gendarme della NATO. Peraltro, non è difficile immaginare la fascinazione che un ligio funzionario di Stato può provare nei confronti di un Paese come l’attuale Repubblica di Turchia, il sogno realizzato di ogni burocrate di regime in vena di sfogare le proprie frustrazioni su prigionieri e dissidenti.

Le misure restrittive cui siamo sottoposti, del resto, non fanno mistero delle loro motivazioni: impedirci di reiterare le condotte di cui siamo imputati, ovvero sostenere la lotta rivoluzionaria in Kurdistan. A tal proposito temiamo di dover deludere il solerte procuratore: non abbiamo alcuna intenzione di interrompere una solidarietà di cui c’è oggi più bisogno che mai e per la quale, semmai dovessimo rimproverarci qualcosa, sarebbe piuttosto di non esser riusciti a fare abbastanza.

È per questo che la gran parte di noi non sta rispettando le restrizioni ricevute, e vi preannuncia che ha intenzione di continuare a farlo, qualunque sarà la decisione che prenderete in quest’aula. Noi abbiamo già deciso.

Non avendo ancora l’Italia raggiunto il livello di maturità democratica della Repubblica di Turchia, qualche scrupolo sconsiglia ancora di lanciarsi in deportazioni e carcerazioni di massa; è così che, negli ultimi anni, uno stillicidio di misure repressive a bassa intensità, tra divieti, obblighi, fogli di via, è stato messo in campo nel tentativo di soffocare i conflitti crescenti e i movimenti popolari. Il procuratore Rinaudo è ovviamente in prima fila in questa battaglia, ma – ci spiace dover nuovamente deludere le sue aspettative – è una battaglia persa. Non solo tale strategia non sta ottenendo gli effetti sperati, ma sta ottenendo l’effetto contrario, fornendoci occasioni insperate di rilanciare le lotte, di creare nuovi legami, di acquisire forze inedite. Sempre più persone si rifiutano di sottostare ai suoi stupidi divieti, e sempre più gente solidarizza e sostiene chi resiste. Sta diventando patetico, signor Rinaudo. Si metta il cuore in pace, non fa più paura a nessuno.

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giorni di protesta in Marocco

Dal 25 settembre sono in corso una serie di mobilitazioni nelle città più grandi del Marocco, da Tangeri fino ad Agadir.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccata la Global Sumud Flottila: aggiornamenti dalle piazze di tutta Italia

Dalle 20.30 di ieri sera circa è iniziato l’abbordaggio da parte delle navi militari dell’IDF nei confronti delle imbarcazioni della Global Sumud Flottilla.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele attacca la Flotilla. In mattinata ancora diverse navi in marcia verso Gaza

Ieri sera sono iniziate le operazioni di abbordaggio della Global Sumud Flotilla da parte dell’esercito israeliano. Ad ora solo venti navi sono state intercettate, le altre sono ancora in navigazione verso le coste di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Madagascar si ribella per l’accesso all’acqua e all’elettricità: 22 morti, il governo si dimette

«Chiediamo al Presidente di dimettersi entro 72 ore». È questa la richiesta senza compromessi formulata il 30 settembre da un manifestante della «Gen Z»

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Molte parole sul Board of Peace, il genocidio continua

Michele Giorgio, Giornalista de Il manifesto e di Pagine Esteri, nel giorno in cui gli occhi in Italia sono tutti puntati sulla Global Sumud Flottilla, racconta come questa iniziativa internazionale e internazionalista accenda speranze sebbene flebili nei Territori.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Global Sumud Flotilla: prosegue la rotta verso Gaza. In Italia movimenti e sindacati pronti a “bloccare di nuovo tutto”

La Global Sumud Flotilla, nonostante la guerra psicologica portata avanti da Israele nel corso di tutta la tratta, prosegue con determinazione verso Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I sindacati baschi convocano lo sciopero generale per Gaza

Per ora non ha aderito ELA, il maggiore sindacato basco, che però potrebbe farlo nei prossimi giorni insieme ad altre sigle di settore o indipendenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nebbia di guerra

I propositi manifestati da Netanyahu durante il suo discorso all’Onu fanno pensare ad un allargamento del conflitto piuttosto che ad una sua fine.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Morta a Cuba Assata Shakur, rivoluzionaria afroamericana

Scompare un’altra figura eminente delle lotte degli afro-americani nel secolo scorso

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ecuador: proteste e manifestazioni contro il governo. Due morti nelle ultime ore

Proseguono da ormai diversi giorni le proteste in Ecuador per le ultime misure neoliberiste del governo Noboa che con autoritarismo continua il suo programma politico sotto le direttive del Fondo Monetario Internazionale. 

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Comunicato di solidarietà all3 compagn3 fermate il 22 settembre a Milano: Ettore e Mina liber3 subito!

Ripubblichiamo il comunicato di solidarietà nei confronti di Ettore e Mina, ora agli arresti domiciliari a Milano scritto e pubblicato dal coordinamento cittadino Torino per Gaza

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Appunti di lotta da Milano

Riflessioni di fine estate. Ci sembra necessario un momento analitico per riuscire a navigare le correnti agitate che stanno attraversando il paese e in particolare la nostra città, dalla fine di agosto a questa parte. Oggi più che mai occorre opporsi alla generale intimidazione preventiva delle lotte che tenta di far cadere i gruppi autorganizzati […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Perché la Silicon Valley sostiene Trump

Nei racconti della Silicon Valley scritti da sé medesima, tutti disponibili in rete o in libreria, si legge di un capitalismo eccezionale, guidato da uomini fuori dal comune.

Immagine di copertina per il post
Culture

Sport e dintorni – A proposito di Italia-Israele di calcio e della neutralità dello sport

La retorica dello sport come ambito da mantenersi separato dal resto della realtà presuppone che quanti lo praticano o lo seguono operino una sorta di momentanea sospensione dal mondo a cui pure appartengono, sospensione che riappacifica, durante le gare, le conflittualità e le brutalità quotidiane.