InfoAut
Immagine di copertina per il post

TRIASTIN: INQUINAMENTO RADIOATTIVO DELL’ACQUA SOTTO LA CENTRALE NUCLEARE.

||||

EDF lascia tracimare 900 litri di scorie radioattive nella Drome. 

Buon Natale ! Il 21 dicembre 2021, EDF ha annunciato di aver inquinato il suolo e l’acqua sotto la centrale di Tricastin, nella Drôme. 900 litri di effluente dalla zona nucleare sono traboccati durante un travaso a fine novembre e si sono riversati nella rete di raccolta delle acque piovane. Si sono infiltrati nel terreno fino a raggiungere la falda freatica. Del trizio è stato rilevato nel mese di dicembre in concentrazioni particolarmente elevate: fino a quasi 29.000 Bq/l. Si tratta di quasi tre volte il massimo raccomandato dall’OMS, uno standard già elevatissimo, fissato a 10.000 Bq/l per l’acqua potabile.

Poiché il trizio è un derivato dell’idrogeno, un elemento particolarmente fine, si diffonde molto facilmente attraverso materiali e rivestimenti. Provoca anche danni al DNA. La contaminazione dell’acqua, rilevata l’11 dicembre, persiste per altri 10 giorni successivi: oggi si aggira intorno agli 11.000 Bq/l.

EDF specifica che l’acqua radioattiva è contenuta in un “recinto geotecnico” , quindi separato dal resto delle acque sotterranee. Ma cosa ne sarà di queste acque contaminate? E che dire del suolo, anch’esso contaminato? Cosa accadrà quando questi terreni saranno spazzati via dalle piogge? Il comunicato ufficiale è rassicurante, ma EDF è davvero in grado di “trattenere” il trizio che ha rilasciato nell’ambiente?

Nel 2018 EDF ha annunciato un budget di 3,2 miliardi di euro per estendere di dieci anni questo impianto di Tricastin, che aveva già superato i 40 anni, anche se la sua durata era inizialmente fissata a 30 anni, nel 1980. La maggior parte delle vecchie centrali nucleari francesi hanno visto prolungata la loro attività. E l’associazione “uscita dal nucleare” individua una serie di “incidenti” che generalmente passano inosservati. Nei giorni scorsi, ad esempio, due centrali elettriche sono state fermate per emergenza.

Nella notte tra lunedì 20 e martedì 21 dicembre 2021, il reattore 1 della centrale nucleare di Cattenom, nella regione del Grand Est, si è spento improvvisamente. Un problema elettrico ha causato lo spegnimento della turbina del reattore, che si è poi arrestata automaticamente. La sera del 16 dicembre 2021, il reattore 1 della centrale nucleare di Gravelines, nell’Alta Francia, si è improvvisamente spento. Ricordiamo che il governo Macron si sta impegnando a spingersi ancora oltre nel settore nucleare, con la costruzione di 130 reattori sperimentali entro il 2030. La Francia è il Paese con più nucleare al mondo.

L’energia nucleare è una follia: l’industria atomica tiene in ostaggio l’intera umanità, perché è impossibile fermare questo dispositivo avanzato altamente pericoloso, né uscirne senza il supporto del sistema tecnocratico. In caso di collasso ecologico, crisi globale o bancarotta dello Stato, sarà una catastrofe: bisognerà anche subire gli effetti di una crisi nucleare totale. L’energia nucleare tiene in ostaggio anche le generazioni future per centinaia di migliaia di anni. Pretendere di padroneggiare questa tecnica, far credere che l’essere umano sarebbe infallibile è una questione di orgoglio sproporzionato. Quello che gli antichi greci chiamavano “hybris” , il peggiore dei difetti. Tutto questo per un’energia sempre più costosa e che dipende dall’estrazione dell’uranio in Africa.

Fonte: https://www.sortirdunucleaire.org

Da: Nantes Révoltée

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

ECOLOGIAFrancianucleare

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Fronte Popolare avverte: qualsiasi presenza non palestinese al valico di Rafah è una forza di occupazione e un obiettivo legittimo per la resistenza.

Riproduciamo il comunicato del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina datato 7 maggio 2024 in merito all’attacco di Israele a Rafah.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Uno sguardo sulle barricate studentesche in Francia

Da quando gli studenti hanno occupato la Columbia University in solidarietà con i palestinesi, le occupazioni e gli accampamenti studenteschi contro il genocidio a Gaza si sono diffusi a macchia d’olio, oltre cento università sono state occupate in tutto il mondo, un vasto movimento che richiama alla memoria le mobilitazioni contro la guerra in Vietnam.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Un giornalista palestinese: i media occidentali “ipocriti e razzisti” consentono i crimini di guerra israeliani a Gaza

I media occidentali hanno perso ogni parvenza di neutralità e sono diventati “parte del problema” quando si tratta dei crimini di guerra in corso di Israele contro i Palestinesi nella Striscia di Gaza, secondo un giornalista palestinese, riferisce l’Agenzia Anadolu.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’America Latina al crocevia. Tensioni geopolitiche e la sfida dell’Unità Regionale

Il mese di aprile del 2024 ha tratto con sé una rivelazione di grande impatto: un rapporto fatto trapelare dall’ambasciata degli Stati Uniti in Bolivia, meticolosamente elaborato dal Centro di Studi Geopolitici Multidisciplinari (CEGM), getta luce sul nuovo e ambizioso piano di ricolonizzazione dell’America Latina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Intifada Studentesca: le tende per Gaza stanno diventando un movimento globale

A quasi sette mesi dallo scoppio della guerra a Gaza, in numerose università del mondo sta montando la protesta degli studenti contro la risposta militare di Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Le mille balle azzurre di Israele

Un thread su Twitter di Muhammad Shehaba, che mette in fila alcune delle clamorose bugie con cui lo stato di Israele ha cercato di nascondere i suoi crimini. Per i link alle fonti cliccate sulle immagini.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Le proteste dei campus per Gaza dimostrano che quando i vertici universitari falliscono, sono gli studenti a guidare

Che gli studenti costruiscano mille accampamenti. Che occupino gli edifici di ogni amministrazione universitaria che si è dimostrata incapace di promuovere un luogo di libera indagine e apprendimento.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Lettera delle università palestinesi agli studenti e ai docenti degli accampamenti di solidarietà a Gaza nelle istituzioni accademiche statunitensi

In un momento in cui le voci degli oppressi vengono intenzionalmente messe a tacere, la vostra solidarietà funge da faro di speranza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

USA: Columbia occupata, iniziano le sospensioni, prosegue la repressione poliziesca. Centinaia di arresti

Il campus di New York è off limits anche alla stampa. E i ragazzi erigono le barricate. La Polizia entra a Columbia, centinaia di arresti

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: La polizia sgombera la Sorbona, occupata dagli attivisti in solidarietà con la Palestina

Pochi giorni dopo una manifestazione in solidarietà con il popolo palestinese a Parigi, la polizia è entrata alla Sorbona per sgomberare gli attivisti che avevano montato delle tende all’interno degli edifici universitari.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

La truffa del G7: i ministri dei Paesi più industrializzati e inquinanti al mondo annunciano false promesse per fronteggiare la questione climatica.

Riflessioni e valutazioni conclusive di una settimana di mobilitazione, scritte a più mani tra chi ha partecipato al percorso di costruzione della contestazione.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La contraddizione ecologica e l’opposizione alla guerra: riflessioni sulla mobilitazione contro il G7 Ambiente e Energia.

Le giornate di mobilitazione appena trascorse e quelle che abbiamo di fronte ci dicono alcune cose rispetto alle tendenze dell’oggi, dei soggetti che si muovono, delle lotte che si intrecciano. Prima di pubblicare il contributo di notav.info che ritorna sulle ragioni della mobilitazione verso il G7 Ambiente Energia di Venaria e sulla cronaca delle giornate di lotta, diamo alcuni spunti di riflessione..

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Prati urbani e difesa del suolo: i casi di Settimo Torinese e Borgata Parella.

Due prati, due storie. In parte queste storie si specchiano, in parte divergono.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il circo del G7: Extinction Rebellion occupa la tettoia della RAI.

Torino: Due attiviste di Extinction Rebellion hanno occupato la tettoia della RAI, mentre altre sette vestite da clown sono comparse in triciclo davanti all’ingresso. “G7 ambiente: -2 all’inizio del circo”, si legge sullo striscione.“G7 ambiente: -2 all’inizio del circo”, si legge sullo striscione.

Immagine di copertina per il post
Culture

Altri Mondi / Altri Modi – Conclusa la seconda edizione. Video e Podcast degli incontri

La seconda edizione del Festival Altri Mondi/Altri Modi si è chiusa. E’ stata un’edizione intensa e ricca di spunti: sei giorni di dibattiti, musica, spettacoli, socialità ed arte all’insegna di un interrogativo comune, come trovare nuove strade per uscire dal sistema di oppressione, guerra e violenza che condiziona quotidianamente le nostre vite?

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Obbligati a produrre rifiuti e a devastare i nostri territori: il caso di Valledora.

Oggi il sistema ci impone non solo di essere consumatori di prodotti, ma anche produttori di rifiuti: senza tregua e senza alcuna possibilità di sottrarci a questo ruolo quotidiano obbligato, per quanto frugali cerchiamo di essere.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Verso il G7 Ambiente e Energia a Torino: assemblea informativa sul mercato energetico.

Da prima dello scoppio della guerra in Ucraina siamo sottoposti a un continuo rincaro sui prezzi dell’energia, in particolare sul gas.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Dal modello del supermercato al modello della biblioteca pubblica: la necessità di nuove utopie.

La transizione ecologica che viene proposta dall’alto è iniqua. Anche perché è iniqua – l’ecologia, per definizione, non lo è – non è una vera transizione ecologica.