InfoAut
Immagine di copertina per il post

Una lettera d’amore alle persone che lottano in Palestina

||||

Il messaggio del Collettivo Femminista Palestinese: “Dalla Galilea fino a Gaza, mettete in luce la geografia della Palestina, a dispetto della brutalità militare e dell’impunità internazionale. Sosteniamo la vita e imploriamo le femministe di tutto il mondo di far sentire la propria voce, organizzarsi e unirsi alla lotta per la liberazione della Palestina”

 

Marcia delle donne del 27 settembre 2019 a Ramallah (Fonte foto: social media)

del Collettivo Femminista Palestinese*

(Traduzione di Valentina Timpani)

Roma, 21 maggio 2021, Nena News – Una lettera d’amore alle persone che lottano in Palestina, la volontà implacabile di restare nella vostra terra è fonte di ispirazione, perseveranza e forza d’animo. Ancora una volta, palestinesi dall’estremo nord all’estremo sud della nostra patria sfidano i tentativi dei colonialisti di dividere la terra e le persone. Dalla Galilea fino a Gaza, mettete in luce la geografia della Palestina, a dispetto della brutalità militare e dell’impunità internazionale. La violenza da parte dello stato e degli invasori e la pulizia etnica a Sheikh Jarrah e al complesso di Al Aqsa non sono delle eccezioni, sono parte di una Nakba continua che attraversa lo spazio e il tempo palestinesi dal 1948.

Alle nostre sorelle palestinesi, la determinazione che avete nel difendere il vostro territorio, con il rischio di essere ferite o di morire, contro ogni avversità, ci dà coraggio. La violenza di genere è alla base della pratica coloniale. Siamo con voi nella resistenza a questa colonizzazione mascolinizzata e militarizzata, prendiamo parte al vostro dolore causato da questo nuovo attacco alla vita e alla terra palestinesi; i coloni che portano scompiglio e inneggiano alla morte del nostro popolo ci fanno infuriare.

Restiamo vigili mentre resistete agli attacchi aerei su Gaza, alle granate stordenti, al gas lacrimogeno, all’acqua chimica, ai proiettili di gomma e alla profanazione dei luoghi sacri a Gerusalemme, in più nel mese di Ramadan. Siamo con voi nella resistenza alla cancellazione violenta della lotta palestinese da parte dei media.

Il vostro lavoro ci ha istruite per generazioni: la Palestina è una questione femminista. È l’amore a guidare il nostro metodo di liberazione; sosteniamo la vita e imploriamo le femministe di tutto il mondo di far sentire la propria voce, organizzarsi e unirsi alla lotta per la liberazione della Palestina. Chiediamo uno stop immediato al furto delle case a Sheikh Jarrah, a Silwan e altrove, e uno stop immediato agli attacchi aerei su Gaza.

Al nostro popolo in tutta la Palestina, siamo con voi. State salvaguardando un futuro in cui ovunque i palestinesi potranno vivere senza la paura della violenza coloniale, un futuro in cui i nostri bambini e le nostre case saranno al sicuro, un futuro libero dalla reclusione e dal controllo coloniale, un futuro in cui potremo praticare liberamente il nostro culto spirituale.

Stiamo insorgendo in diverse città nel cuore dell’impero statunitense, il quale ha nutrito l’espropriazione e la colonizzazione del popolo palestinese. La nostra visione di un futuro radicalmente diverso si basa sull’uguaglianza, sulla giustizia e sull’interconnessione a favore della vita. Onoriamo le vostre voci, la perseveranza e il sumud, e promettiamo di continuare la nostra battaglia congiunta per la giustizia e per la liberazione in Palestina e lo shataat.

Con la lotta,

Il Collettivo Femminista Palestinese

[Questa lettera è stata originariamente pubblicata sulla pagina Facebook del Palestinian Feminist Collective il 14 maggio 2021]

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra la base del Tuscania al CISAM con il genocidio in corso in Sudan?

In Sudan si consuma un massacro che il mondo continua a ignorare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Milei-Trump hanno vinto e si sono tenuti la colonia

Il governo libertario ha imposto la paura della debacle e ha vinto nelle elezioni legislative.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina libera, Taranto libera

Riceviamo e pubblichiamo da Taranto per la Palestina: Il porto di Taranto non è complice di genocidio: i nostri mari sono luoghi di liberazione! Domani, la nostra comunità e il nostro territorio torneranno in piazza per ribadire la solidarietà politica alla resistenza palestinese. Taranto rifiuta di essere zona di guerra e complice del genocidio: non […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gaza è Rio de Janeiro. Gaza è il mondo intero

Non ci sono parole sufficienti per descrivere l’orrore che ci provoca il massacro di oltre 130 giovani neri, poveri, uccisi dalla polizia di Rio de Janeiro, con la scusa di combattere il narcotraffico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I “potenti attacchi” su Gaza ordinati da Netanyahu hanno ucciso 100 palestinesi

I palestinesi uccisi ieri dai raid aerei israeliani sono un centinaio, tra cui 24 bambini, decine i feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Monza: martedì 4 novembre corteo “contro la guerra e chi la produce”

Martedì 4 novembre a Monza la Rete Lotte Sociali Monza e Brianza e i Collettivi studenteschi di Monza hanno organizzato un corteo “Contro la guerra e chi la produce “.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra Leonardo con il genocidio a Gaza?

Gianni Alioti, ricercatore di The Weapon Watch – Osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei, ha scritto per Pressenza un approfondimento, con notizie inedite, sulle responsabilità di Leonardo nel genocidio a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: continuano gli attacchi israeliani nonostante la tregua del novembre 2024. Due persone uccise

Ancora bombardamenti israeliani nel sud del Libano, nonostante l’accordo di tregua concordato nel novembre 2024.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Coloni lanciano attacchi coordinati contro agricoltori e terreni della Cisgiordania

Cisgiordania. Negli ultimi giorni, gruppi di coloni hanno lanciato una serie di attacchi coordinati contro agricoltori e terreni agricoli palestinesi a Betlemme, al-Khalil/Hebron e nella Valle del Giordano settentrionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupazioni e proteste per la Palestina: gli aggiornamenti da Napoli, Torino e Verona

Proseguono le mobilitazioni in solidarietà con il popolo palestinese.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Tubercolosi al Neruda: no alle speculazioni sulla malattia

Riprendiamo il comunicato del Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure del Piemonte sulla vicenda che vede coinvolto lo Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il treno che non arriva mai: altri otto anni di propaganda e devastazione

Telt festeggia dieci anni e annuncia, ancora una volta, che la Torino-Lione “sarà pronta fra otto anni”.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Intelligenza artificiale: l’umanità è diventata obsoleta per i padroni?

La distopia è già qui. Negli Stati Uniti, negli ultimi giorni, una pubblicità che sembra uscita da un film di fantascienza è apparsa ovunque.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Occupazioni a Torino: cronaca di un mese senza precedenti.

Una cronaca dalle occupazioni e autogestioni delle scuole torinesi del mese di ottobre.