InfoAut
Immagine di copertina per il post

Venezuela: In cosa è consistita la “operazione Gedeón” dei gruppi mercenari?

||||

Un gruppo mercenario ha tentato un’incursione armata in Venezuela per destabilizzare, creare violenza e attentare contro membri del Governo.

Il Governo del Venezuela ha informato che questa domenica la Forza Armata Nazionale Bolivariana (FANB), insieme alle Forze d’Azione Speciali (FAES) della Polizia Nazionale Bolivariana, hanno neutralizzato l’incursione, denominata “operazione Gedeón”, di un gruppo armato che voleva infiltrarsi nel paese dal mare.

Denominata ufficialmente “Operazione Negro Primero”, le forze di sicurezza venezuelane hanno informato della morte di otto persone, tra le quali uno dei dirigenti dell’incursione, Robert Colina Ibarra, alias Pantera, così come dell’arresto di altre due persone.

Il ministro di Interni, Giustizia e Pace del Venezuela, Nestor Reverol, ha rivelato che sono stati sequestrati anche dieci fucili, una pistola Glock 9 millimetri, due mitragliatrici AFAG, sei veicoli terrestri tipo pick-up, una lancia con due motori fuoribordo, due quaderni con i dettagli della violenta operazione, telefoni satellitari, documenti d’identità, uniformi, un elmetto con la bandiera statunitense, e caricatori di cartucce di differenti calibri.

Responsabili statunitensi e venezuelani che hanno pianificato la fallita incursione armata attraverso le coste cominciano ad apparire e ad assumerne la paternità. Questi mercenari coinvolgono direttamente la Colombia. Signori del governo di Duque: non si può occultare il sole con un dito.

In cosa è consistita l’incursione armata?

Il gruppo armato, proveniente dalla Colombia, aveva previsto di realizzare un incursione marittima mediante lance veloci attraverso le coste di Macuto, stato di La Guaira (nord), con l’obiettivo di creare destabilizzazione, assassinare membri del Governo venezuelano e fare un colpo di stato, come ha affermato Colina Ibarra in un video che circolerebbe nelle reti sociali

Chi sono implicati?

Al comando del gruppo armato si trovava Colina Ibarra, così come il disertore, Javier Nieto Quintero e l’ex soldato statunitense, Jordan Goudreau, che sarebbe a capo dell’addestramento di tre accampamenti di disertori della FANB, e coordinati dal golpista Clíver Alcalá Cordones.

Chi è Robert Colina Ibarra, alias Pantera?

Colina Ibarra dirigeva l’accampamento d’addestramento numero 3, nella località di Riohacha (nord della Colombia), ed è un altro degli implicati nell’operazione di infiltrazione di un arsenale militare in territorio venezuelano, frustrato lo scorso 23 marzo dalla Polizia stradale colombiana.

Il capo di questa operazione era il golpista Alcalá Cordones, che ha riconosciuto che alias Pantera era un suo uomo di fiducia per questo tipo di azioni contro il Governo venezuelano.

Come sono implicati la  Colombia e gli USA?

In varie occasioni, il vicepresidente settoriale venezuelano delle Comunicazioni, Jorge Rodríguez, ha denunciato di fronte all’opinione pubblica internazionale che in Colombia ci sono tre accampamenti “dove sono addestrati mercenari per mettere in opera piani contro il Venezuela”.

Allo stesso modo, lo stesso Alcalá Cordones ha affermato alla radio colombiana WRadio che il contratto per l’acquisto dell’arsenale militare sequestrato lo scorso marzo è stato effettuato con agenzie degli Stati Uniti (USA) e a conoscenza della Colombia.

Inoltre, ha parlato anche di un piano per creare destabilizzazione in Venezuela e al quale partecipava il deputato dell’opposizione autoproclamatosi presidente, Juan Guaidó, che ne sarebbe l’autore.

Il golpista ha affermato che si progettava un colpo di stato contro il presidente Nicolás Maduro, e che al suddetto contratto ha partecipato anche il consigliere politico Juan José (J.J.) Rendón, insieme ad altri coinvolti.

Da parte loro, le autorità colombiane hanno negato il proprio coinvolgimento nella nuova aggressione contro il Venezuela affermando che “si tratta di un’accusa infondata, che cerca di compromettere il Governo della Colombia in una trama speculativa”.

Allo stesso tempo, in giorni recenti, il segretario di Stato degli USA, Mike Pompeo, ha affermato che continueranno a far pressione sul Governo venezuelano, sanzionandolo e bloccandolo illegalmente, e non ha scartato di riaprire l’Ambasciata del suo paese quando ci sarà un cambio delle autorità.

La prima «operazione Gedeón» in Venezuela

Fu un’operazione militare avvenuta il 15 gennaio 2018 nella parrocchia di El Junquito, nella quale fu disarticolato il gruppo armato guidato da Óscar Pérez, legato ad una cellula terrorista, dopo che aveva attaccato il Tribunale Supremo di Giustizia di questo paese nel 2017, così come il furto di armi nel Forte di Paramacay.

All’operazione parteciparono varie forze di sicurezza venezuelane, come il FAES, la GNB e la Polizia Nazionale Bolivariana (PNB).

4 maggio 2020

Resumen Latinoamericano

Traduzione a cura di Comitato Carlos Fonseca

 

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

golpeUsavenezuela

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele e Turchia premono sulla Siria del Sud-Ovest e del Nord-Est

In queste giornate di repentini cambiamenti vogliamo fare il punto con Eliana Riva, caporedattrice del giornale di informazione Pagine Esteri, rispetto a due elementi di particolare pressione sul territorio siriano, ossia Israele da un lato e la Turchia dall’altro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kobane pronta a resistere all’imminente invasione guidata dalla Turchia

Le Forze Democratiche Siriane (SDF), martedì, hanno lanciato un duro monito contro l’imminente invasione di Kobane da parte della Turchia. Sottolineando la storica resistenza della città, le SDF hanno giurato di difenderla insieme al suo popolo, facendo appello alla solidarietà internazionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: la Turchia ammassa le truppe al confine e bombarda Kobane

Siria. La Turchia continua ad ammassare truppe al confine per invadere con le sue milizie jihadiste la città di Kobane, simbolo della lotta anti-Isis e della rivoluzione confederale del nord-est siriano. Da questo martedì 17 dicembre in corso anche bombardamenti di artiglieria sulla città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: la sfida di una ricostruzione indipendente dagli interessi imperialisti

Abbiamo posto alcune questioni a Yussef Boussoumah, co-fondatore del Partito degli Indigeni della Repubblica insieme a Houria Bouteldja e ora voce importante all’interno del media di informazione indipendente Parole d’Honneur a partire dalla caduta del regime di Bachar Al Assad in Siria.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La fine di Assad e l’inizio del califfato all’ombra di Ankara scompongono il mosaico siriano

La repentina caduta del regime alauita degli Assad riporta alla luce le fratture della Siria postcoloniale, frutto malsano dell’accordo Sykes Picot del 1916 fra Francia e Gran Bretagna, che ha diviso in modo arbitrario i territori che appartenevano all’impero ottomano.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gli USA minacciano la Siria: via le sanzioni solo se Damasco abbandonerà Teheran

Caduta Aleppo, si combatte intorno a Hama. Ieri migliaia di miliziani di Ha’yat Tahrir al Sham (Hts) e di altre formazioni jihadiste appoggiate dalla Turchia hanno ripreso ad avanzare verso la città un tempo roccaforte dell’islamismo sunnita. Incontrano la resistenza delle forze governative che sembrano aver in parte ricompattato i ranghi dopo il crollo ad […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Oltre 800 banche europee investono 371 miliardi di euro in aziende che sostengono gli insediamenti illegali in Cisgiordania

La Coalizione Don’t Buy Into Occupation nomina 58 aziende e 822 istituti finanziari europei complici dell’illegale impresa di insediamenti colonici di Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: jihadisti filo-turchi entrano ad Aleppo. Attacata anche la regione curda di Shehba

In Siria a partire dal 27 novembre, milizie jihadiste legate alla Turchia hanno lanciato un’offensiva dalla regione di Idlib e raggiungendo i quartieri occidentali di Aleppo. Come sottolinea ai nostri microfoni Jacopo Bindi, dell’Accademia della Modernità Democratica, l’Esercito nazionale siriano, responsabile di attacchi nella regione di Shehba, è strettamente legato ad Ankara. Questo gruppo, che […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Una fragile (sanguinosa) tregua

Alle 10 di questa [ieri] mattina è partita la tregua di 60 giorni (rinnovabile) tra Israele e Hezbollah, orchestrata dagli Stati Uniti e in parte dalla Francia. Una tregua fragile e sporca, che riporta la situazione ad un impossibile status quo ex ante, come se di mezzo non ci fossero stati 4000 morti (restringendo la guerra al solo Libano) e 1.200.000 sfollati su un paese di circa 6 milioni di abitanti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Entra ufficialmente in vigore il cessate il fuoco tra Libano e Israele

Riprendiamo l’articolo di InfoPal: Beirut. Il cessate il fuoco israeliano con il Libano è entrato ufficialmente in vigore mercoledì alle 4:00 del mattino (ora locale). Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato martedì sera che il suo governo ha approvato un accordo di cessate il fuoco con Hezbollah in Libano, dopo settimane di colloqui […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Cosa ci dicono le catene del valore? Dipendenza, crisi industriali e predazione finanziaria

Il dibattito politico profondo latita e ci si scanna per lo più su ciò che intimamente si desidera, invece che su ciò che concretamente succede. Per sbrogliare questa matassa forse dobbiamo fare un passo indietro e porci alcune domande su dove sta andando il capitalismo. In questo caso lo faremo con un occhio di riguardo […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il sintomo Mangione

Si è già detto tutto e il contrario di tutto sull’identità di Luigi Mangione, il giovane americano che qualche giorno fa ha ucciso a Manhattan il CEO di United HealthCare…

Immagine di copertina per il post
Traduzioni

“A fistful of dripping hate” Intervista a Phil A. Neel (Eng version)

Trumpism, war and militancy The year 2024 has been dense with significant events. Complexity is in motion, we see it accelerating in political transformations, electoral or otherwise, in the winds of war blowing across the globe, in social and political phenomena that are increasingly difficult to interpret with traditional keys. To try to provide us […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il coltello alla gola – Inflazione e lotta di classe

Con l’obiettivo di provare a fare un po’ di chiarezza abbiamo tradotto questo ottimo articolo del 2022 di Phil A. Neel, geografo comunista ed autore del libro “Hinterland. America’s New Landscape of Class and Conflict”, una delle opere che più lucidamente ha analizzato il contesto in cui è maturato il trumpismo, di cui purtroppo tutt’ora manca una traduzione in italiano.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Strike in USA. Sulla conflittualità sindacale negli Stati Uniti.

Abbiamo parlato con Vincenzo Maccarrone, corrispondente del Manifesto, dell’aumento della conflittualità sindacale negli Stati Uniti

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Attivisti ebrei contro il genocidio bloccano la borsa di New York

Lunedì 14 ottobre, un gruppo di attivisti del collettivo “Jewish Voices for Peace” ha preso d’assalto la Borsa di New York per chiedere la fine dei crimini commessi da Israele e il blocco delle forniture di armi allo Stato coloniale.