S. Maria Capua Vetere. Occupato il casello autostradale contro i roghi e per le bonifiche
Questa mattina blocchi stradali al casello dell’autostrada A1 Roma-Napoli di Santa Maria Capua Vetere in provincia di Caserta per le bonifiche immediate e contro i roghi che stanno investendo tutta la regione. In piazza la comunità sammaritana, il movimento regionale Stop Biocidio e in tante e tanti dai paesi limitrofi sotto attacco dei roghi in questi giorni. Caserta, come il resto della Campania, è in fiamme: bruciano le cave alle porte della città di Caserta, a San Prisco e in tutto il circondario, il tutto a pochi giorni dal devastante rogo che ha distrutto il deposito di rifiuti speciali Ilside a Bellona rilasciando nell’aria decine di particelle altamente tossiche. Oltre ai roghi, in generale la provincia di Caserta è fortemente compromessa, a pochi chilometri dal casello dei blocchi odierni, si trova anche la discarica ExPozzi, nel comune di Calvi Risorta, una delle discariche di veleni più grande d’Europa. Le azioni di questa mattina si pongono nel solco di una serie di iniziative e mobilitazioni a carattere regionale contro i roghi e per le bonifiche. Sono frutto infatti di diverse assemblee e incontri da cui è scaturito un calendario di lotta per le settimane a seguire. Obiettivo delle azioni è quello di continuare a rompere il silenzio e l’immobilismo degli enti locali, ma soprattutto della Regione. Infatti proprio per i prossimi giorni è previsto un presidio di lotta sotto la sede regionale.
I blocchi si sono conclusi con un’assemblea che ha rilanciato i prossimi appuntamenti di lotta, almeno due i cortei previsti in settimana nel napoletano, e un appuntamento lanciato dal Comitato Agro Caleno sulle bonifiche per il 4 agosto a Calvi Risorta. Sempre sul fronte roghi e lotte, nella serata di venerdì a Bellona, epicentro del rogo Ilside, si è tenuta una partecipatissima assemblea popolare che ha messo in campo ulteriori iniziative di lotta per chiedere da subito bonifica e abbattimento del sito.
Intanto la Campania continua a bruciare e le risposte delle istituzioni sono pressoché inesistenti, la Regione guidata dallo sceriffo De Luca tace su tutti i fronti e si barrica nei palazzi del potere. Da Arpac e Asl arrivano pochi, confusi e a volte sospetti dati, il che non fa altro che esasperare gli animi delle comunità coinvolte,a cominciare soprattutto dagli agricoltori, che dai roghi in generale, e dal disastro Ilside in particolare, hanno ricevuto un colpo durissimo. Il biocidio in atto in Campania da oltre un ventennio, frutto di progetti predatori e criminali del capitale su questi territori, è arrivato in questa fase all’apice della sua violenza distruttiva, in poco più di un mese sono stati appiccati centinaia di roghi, colpendo non solo boschi e macchia mediterranea, ma anche siti di stoccaggio di rifiuti. Dato positivo a fronte del disastro è il fermento che sta attraversando in modalità differenti tante comunità, la consapevolezza di avere a che fare con un nemico comune, la necessità di mettere in relazione le tante lotte che si stanno dando tra napoletano e casertano.
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