Barcellona: tutti e tutte al fianco dei No Tav!
Pubblichiamo qui la corrispondenza di Alfredo, un compagno No Tav a Barcellona che ben rende nelle sue parole il calore e la vicinanza della comunità italiana e dei collettivi, comitati contro l’alta velocità, indignados, studenti e lavoratori locali al movimento valsusino.
L’ottima risposta della comunità italiana presente a Barcellona, ma anche di catalane/i solidali, ci ha stimolato a convocare un altro presidio di solidarietà con il movimento No Tav per la mattina di mercoledì 29 febbraio, sempre davanti al Consolato. Era un altro giorno di mobilitazione in Val Susa (lo stesso che si concluse poi con lo sgombero violento del presidio in Autostrada e la mattanza nelle strade di Chianocco). Anche in quell’occasione la dimostrazione di solidarietà è stata notevole e non solo simbolicamente: più di cinquanta persone vi hanno partecipato, facendo un blocco stradale della via del consolato (la centrale Calle Mallorca). Una compagna è entrata nella sede del Consolato per distribuirvi materiale informativo ed è stata ricevuta dal Console Generale riguardo la nostra mobilitazione e la situazione in Val Susa.
Tra i numerosi partecipanti al presidio NO TAV, vogliamo menzionare il gruppo di “Salvem el 2 de Maig”, la piattaforma di lavoratrici/tori e cittadine/i che l’anno scorso protestarono per 155 giorni consecutivi di fronte all’Ospedale 2 de Maig per chiedere di revocarne la chiusura imposta dal Governo catalano (poi sventata, ma allo squallido prezzo della sua privatizzazione). Inoltre quello stesso giorno, 29 febbraio, è stato una data di lotta fondamentale anche per Barcellona e la Spagna: era il giorno dello sciopero generale dell’università, indetto da studenti, personale accademico e amministrativo in tutti gli atenei spagnoli, contro la politica di tagli ed austerità imposta dai governi spagnolo e catalano. Il presidio No Tav si è spostato in corteo fino a Plaza Universitat, dove si è unito all’imponente manifestazione (si stima abbiano partecipato circa 60.000 persone), sempre con striscioni e volantini No Tav in mano. Ovviamente non è stato molto difficile spiegare le ragioni della nostra presenza, in quanto No Tav, al corteo universitario.
La lotta contro i tagli all’istruzione e ai servizi sociali, va di pari passo con quella contro il devastante spreco di risorse pubbliche che la costruzione del TAV causerebbe. In Italia come in Spagna e in tutta Europa. Proprio in Spagna l’Alta Velocità (AVE in castigliano e catalano, AHT in basco) negli ultimi anni ha provocato gravi perdite nel bilancio pubblico statale (a fronte delle scarse vendite per via dei prezzi altissimi, al punto che una linea AVE, la Toledo-Cuenca, è stata soppressa per insufficiente domanda) e un pesante impatto ambientale in diverse aree del paese. Diversi comitati NO AVE sono stati attivi, in questi anni, con le stesse motivazioni che animano la lotta in Val Susa in diverse regioni, in particolare Paesi Baschi (particolarmente colpiti dal famigerato“tracciato ad Y”), Cantabria, Catalunya, Extremadura. Noi del gruppo “No Tav Barcellona” nelle prossime settimane intendiamo, oltre a dedicare continue iniziative di solidarietà e vicinanza alla mobilitazione No Tav in Valle di Susa, momenti di informazione, confronto e scambio di esperienze con queste realtà, in particolare con quelle catalane.
Infine, c’è da registrare la solidarietà dell’Acampada Barcelona al Movimento No Tav. Durante l’Assemblea generale svoltasi lo scorso sabato, alcuni attivisti hanno informato i presenti sulla situazione in Valle di Susa e hanno manifestato la vicinanza del 15-M al Movimento No Tav. Cosa che, del resto, l’Acampada aveva già fatto il mese scorso in seguito alla nota campagna di arresti contro i 26 attivisti No Tav in tutta Italia, ordinata dalla Procura di Torino.
Alfredo – NO TAV Barcellona
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